Un giorno, al mercato, ci fu una scena molto movimentata. Si erano ripresentati, dopo tanti e tanti mesi, l'Orso Bruno e lo Struzzo, cercando inutilmente di non farsi riconoscere. L'Orso si era messo sulla testa un grande sombrero messicano, metre lo Struzzo si era tolto gli occhiali e si era messo al collo un grande fazzoletto rosso annodato come un cravattone.
La gente li aveva riconosciuti subito: avevano cercato d'imbrogliare un po' tutti i commercianti, compresi Lucignolo e Pinocchio, inventandosi una inesistente "Banca dell'Orso" comparsa all'improvviso e scomparsa altrettanto in fretta.
Come li videro, tre o quattro venditori, armati chi di un mattarello, chi di un bastone, chi di uno spazzolone, li inseguirono gridando: - Brutti ladroni, restituiteci i nostri soldi! -
I due imbucarono di corsa la stradina in discesa che portava alla Trattoria di Pinocchio, e non trovarono di meglio che infilarsi proprio dentro la cucina, chiedendo in ginocchio la protezione di Pinocchio, di Lucignolo e della Fatina dai capelli turchini.
Pinocchio e Lucignolo, ripensando ai cinque zecchini d'oro che i due briganti avevano strappato loro con l'inganno, avrebbero voluto picchiarli con un mestolo che avevano tra le mani, ma la Fatina si mise di mezzo e cercò di salvare i due birboni.
- Tutto cambia, al mondo: guardate me, i miei capelli sono diventati bianchi. Può darsi che questi due imbroglioni da oggi mettano giudizio e si facciano perdonare -
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