Era il giorno successivo del suo undicesimo compleanno. Quella domenica, con un tuffo, Tonino aveva incornato, proprio all'incrocio dei pali, uno dei più bei gol della sua acerba carriera di centravanti della squadra parrocchiale, nel campetto alle pendici della montagna.
L'urlo di gioia di genitori e amici lo aveva raggiunto, come una vertigine, mentre era ancora a terra sulla linea di porta.
Ancora pochi minuti ed ecco il fischio finale del'arbitro. Meno male, perchè la vertigine continuava, e Tonino, in un lago di sudore, era stanchissimo, anche se la strada per lo spogliatoio l'aveva percorsa sulle spalle dei compagni che lo lanciavano in alto con i loro evviva per un gol che consentiva loro di portare a casa il trofeo di fine campionato. Quella notte il mal di testa venne a far compagnia alla vertigine e al sudore finchè un flusso consistente di sangue dal naso costrinse mamma Adelina a portare Tonino al Pronto Soccorso.
(da un articolo di Gian Antonio Dei Tos)
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