lunedì 30 aprile 2012

Fallimento Klose: Zarate 9+ Floccari 8+Sculli 2= 19

Il fallimento della Lazio 2011-2012, crollo sul traguardo di arrivo, ha un  nome preciso: Klose. O meglio: chi ha puntato tutto su Klose, che poteva dare solo tre quarti di campionato. L'anno scorso, al posto di Klose, ci sono stati Zarate con 9 reti, Floccari con 8 reti e Sculli con 2 reti, per un totale di 19 contro le 13 del tedesco. Inoltre, in tre, avrebbero garantito maggior copertura di presenze fino alla fine del torneo, che infatti ci vide quarti con 66 punti (quinti solo per differenza reti).
Il campionato dell'anno scorso, dunque, è stato nettamente migliore di quello presente, per merito di una più oculata gestione degli acquisti e di una più equilibrata disponibilità di uomini.
La colpa del fallimento 2011-12 può inoltre essere attribuita, oltre alla sballata campagna di vendite che poi di soldi ne ha fruttati ben pochi (tutti prestiti, per fortuna...), anche a una sballata preparazione fisica, con il record di 40 infortuni muscolari, e di una inefficiente struttura sanitaria, con staff medico dimostratosi chiaramente non all'altezza. 
Questa la cruda e sacrosanta verità, che si è venuta profilando specialmente nelle ultime cinque giornate di campionato, dal vittorioso incontro col Napoli del 7 aprile. In sole tre settimane, con due turni infrasettimanali, la Lazio ha bruciato un bel vantaggio in classifica, l'Inter ha rimontato addirittura 9 punti, mentre i biancocelesti sono andati incontro a tre sconfitte interrotte appena dal pareggio interno con il Lecce: sette reti subite e tre segnate, perfino la Roma è stata capace di rimontarci tre punti pur con il suo rendimento assai tormentato.
Basta. Non vogliamo infilare troppo il dito nella piaga. Tutto sbagliato, tutto da rifare. Restano tre partite che forse per noi non vorranno dire nulla, ma solo la possibilità eventuale di difendere almeno un posticino in Europa League strappando tre o quattro punti negli ultimi tre turni di campionato contro Siena, Atalanta e Inter. Tanto per salvare la faccia che ormai ci siamo giocata anche con la brutta sceneggiata autolesionistica di Udine.

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