Ancora sei partite, e sapremo una serie di verità: se la Lazio andrà in Champions, se Anderson Hernanes sarà il suo leader sui campi di tutta Europa.
E' una stretta finale, per Hernanes. Si infittiscono le voci di una sua possibile partenza, lo vogliono tre squadroni inglesi e uno tedesco, ma lui la sua battaglia deve vincerla alla Lazio, dove si sente discusso e nello stesso tempo amato più di sempre.
Raramente Hernanes riesce a concludere sul campo le sue partite al 90': troppo spesso arriva la sua sostituzione, come se non fosse in grado di fornire sempre buone prestazioni. Troppo spremuto dopo un grande girone di andata, ora il suo rendimento si è ridotto, e forse il recupero pieno di Stefano Mauri gli ha tolto molto del suo spazio vitale. Siamo infatti arrivati a un dualismo Hernanes-Mauri che nei due campionati precedenti non c'era mai stato: sia Hernanes che Mauri avevano trovato il loro posto e il loro ruolo ben definito in campo. Due giocatori di classe riescono sempre a convivere, perchè avere classe significa anche saper adattare il proprio compito alle necessità della squadra.
In questo finale di campionato la Lazio, tra l'altro priva di Brocchi e di Lulic, dovrà per forza poter contare sia su Mauri che su Hernanes. Ma c'è bisogno che Hernanes, già contro il Lecce, anche perché questa settimana ha avuto agio di riposarsi, dia segni di risveglio e di voglia di riconquistare se stesso e la maglia della nazionale brasiliana, messa a rischio dalle sue ultime scialbe prestazioni. Reja dovrà sistemare in campo i due, facendo svariare più a destra Hernanes e più a sinistra Mauri con compiti di lancio e di affiancamento alla sola punta Tommaso Rocchi.
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