sabato 28 aprile 2012

Pinocchio ancora burattino: 46. Ah, se potessi tornare burattino!

La fortuna sembrava assistere Pinocchio in tutto ciò che faceva. La sua trattoria era diventata famosa in tutta la zona, gli affari andavano bene, perfino Orso Bruno e Struzzo con gli Occhiali erano contenti e felici di lavorare onestamente e di guadagnarsi la vita.
Eppure, la sera, prima di andare a dormire, Pinocchio si sentiva triste e sembrava sempre che gli mancasse qualcosa.
La Fata dai capelli non più turchini lo guardava senza farsi vedere, ed era un po' preoccupata per quel bambino così bravo e che non era mai contento di se stesso.
- Che cosa posso fare per lui, perché si senta veramente felice? - si chiedeva di nascosto.
Problemi e misteri della vita umana. Anche quando abbiamo tutto, ci sembra sempre che ci manchi qualcosa, magari una piccola cosa, per essere davvero felici.
Una sera Pinocchio, stanco per il tanto lavoro, si gettò sul suo lettuccio a castello, che mastro Ciliegia e Geppetto avevano fatto a gara perché fosse proprio perfetto.
Pinocchio si girava  e si rigirava nel suo lettuccio, quando sentì il Grillo Parlante che gli diceva: - O Pinocchio, non essere impaziente! Accetta di diventare grande piano piano! Non puoi conquistare il mondo tutto in una volta. E pensa che un giorno avrai vicino una giovane donna che ti amerà e ti farà sentire contento di te stesso -
- Taci, grillaccio! - disse Pinocchio arrabbiato. - Sai solo darmi consigli stupidi, tu! Ah, se potessi tornare indietro! Ah, se potessi tornare burattino! Certo, non soffrirei tanto di malinconia! -
Il Grillo Parlante, impaurito, si ritirò in fretta, e non si vide e non si sentì più.

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