giovedì 5 aprile 2012

La Lazio non sa pareggiare, e l'Olimpico è con lei

La Lazio non è più una squadra da trasferta, è diventata nettamente una squadra casalinga. Nel corso del 2012, infatti, i biancocelesti hanno giocato sette volte all'Olimpico, in campionato, ed hanno vinto sei volte, totalizzando 18 punti su sette incontri, con una media di 2 punti e mezzo a partita, segnando 12 gol e subendone 6. Il cannoniere casalingo del 2012 è nettamente Hernanes con 4 reti, seguito da Klose con 2 e da Rocchi, Lulic, Kozak, Mauri e Diakité con 1.
La Lazio ha battuto all'Olimpico l'Atalanta per 2-0, il Milan per 2-0, il Cesena per 3-2 con una clamorosa rimonta, la Fiorentina per 1-0, la Roma per 2-1 (fuori casa sulla carta), e il Cagliari per 1-0, subendo la sola sconfitta col Bologna per 3-1.
A questi incontri vittoriosi ne va aggiunto anche uno in Coppa Italia contro il Verona per 3-2 il 10 gennaio. Dunque un en plein vertiginoso, compensato, ahimè, dalle sei sconfitte in trasferta, interrotte soltanto dal successo sul campo del Chievo per 3-0. Anche in questo caso, sei contro uno, dunque un rendimento di assoluta parità, con 21 punti conquistati su 14 partite, un rendimento basso, di un punto e mezzo a partita, che deve essere nettamente migliorato in questo finale di torneo se si vuole veramente accedere alla Champions League.
Insomma, 14 partite in fila senza pareggi. La Lazio non sa pareggiare. Un pareggio contro il Napoli potrebbe anche essere bene accetto perché ci manterrebbe i tre punti di vantaggio, col rischio però di essere riaccostati dall'Udinese a un solo punto. Dunque, non ci resta che puntare alla vittoria, che spaccerebbe le speranze partenopee.
Ci dovrà pensare, in assenza di Klose, il nostro cannoniere dell'Olimpico, Anderson Hernanes, magari con qualcuno dei suoi proverbiali calci di punizione. Stavolta nel nome di Giorgione Chinaglia, la cui scomparsa ha gettato nel lutto la tifoseria, facendole comunque rivivere giornate indimenticabili del suo passato a partire dal fatidico 1974, lo scudetto di Maestrelli e di Giorgio Chinaglia.

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