Pinocchio fu portato alla villa del conte Tarcisio Giannelli, che si congratulò con lui per aver contribuito alla cattura di due pericolosi briganti. Anche i carabinieri della caserma del grosso paese di montagna lo vollero conoscere, e gli consegnarono una bella medaglia dorata come ricordo.
Pinocchio volle tenere al collo quella medaglia anche nei giorni successivi, quando il conte Tarcisio volle far conoscere al ragazzo il suo figliuolo Valerio: quello che i briganti avevano scambiato con lui.
Valerio e Pinocchio fecero amicizia. Valerio disse a Pinocchio: - Quando torni a scuola a settembre, che classe farai? -
- Sì, sono stato promosso alla nuova classe, ed ho tanta voglia di tornare fra i banchi -
- Perché non resti qui con me, e si va a scuola assieme? - disse Valerio, che aveva preso in simpatia Pinocchio e avrebbe voluto presentarlo a tutti i suoi compagni come quell'eroico bambino che aveva fatto catturare due pericolosi banditi .
- Caro Valerio, tu e il tuo babbo mi volete molto bene, ma ho un babbo anch'io, il mio caro vecchio Geppetto, e ho tanta voglia di tornare da lui. Sono mesi, ormai, che non lo vedo, e mi viene quasi da piangere se ci penso -
Pinocchio spiegò che Geppetto faceva il falegname, ma guadagnava così poco che ormai era il figlio che provvedeva a sostenere il vecchio babbo.
- E la mamma non ce l'hai? - chiese Valerio incuriosito.
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