Il vero tecnico della Lazio...non è Petkovic, ma sono i quattordici macchinari controllati da Roberto Manicone, l'assistente di Vlado: sono loro a decidere quali giocatori devono scendere in campo e quali debbono riposare per evitare il rischio di seri infortuni.
Questi piccoli congegni sono costati a Lotito 15 mila euro, una vera quisquilia se si pensa all'importanza che essi assumono domenicalmente per la squadra. Così, quest'anno, i veri infortuni dei giocatori si sono ridotti a cinque, quasi sempre è Ederson che ha una ricaduta del suo malanno, mentre Radu e Brocchi finalmente hanno ritrovato la loro efficienza. L'anno scorso, in questo periodo il povero Edy Reja aveva invece dovuto fare i conti con più di una dozzina d'infortuni di una certa entità, e basta ricordare che nel finale di campionato è mancato completamente l'apporto fondamentale di Miro Klose.
Incrociamo le dita e preghiamo fortemente perché cose del genere non accadano più, ma le statistiche attuali dimostramo chiaramente che bisogna aver fiducia in quei machinari, che per esempio hanno imposto un certo rallentamento nell'utilizzazione di Lulic, il quale soltanto adesso sta rientrando in una forma accettabile. Queste maccchine consigliano spesso anche i nomi dei giocatori da sostituire nei finali di partita per non appesantire alcuni giocatori più provati degli altri, ad esempio Hernanes a cui anche Petkovic concede spesso dieci minti di riposo intorno all'80', così come a Mauri o a Candreva, che sono quelli che affrontano una gran mole di gioco. Inamovibile invece Alvaro Gonzalez, che si ritrova un fisicaccio da grande faticatore.
Siamo convinti che queste miracolose macchinette faranno il loro dovere anche nel girone di ritorno, garantendoci così quella benedetta Champions League così difficile da conquistare.
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