venerdì 21 dicembre 2012

Anni di scuola: 70. La libertà d'insegnamento

Ho sempre creduto nella libertà d'insegnamento. Sono convinto che un insegnante, in buona fede, possa esprimere le sue idee, senza peraltro pretendere che gli altri, sia pure i giovani, debbano allinearsi alle sue. Mi sono sempre accorto se un alunno, per compiacenza nei miei confronti, ha scimmiottato o rimasticato le mie idee senza esserne affatto convinto, e mi sono sentito nauseato da questo suo atteggiamento servile.
Questo vuol dire che ho preteso per me la mia libertà d'idee, ma anche che ho rispettato la libertà d'idee negli altri, pretendendola per ciascun essere pensante.
Mi sono trovato malissimo quando, nel mio istituto di Palestrina, è accaduto qualcosa che ha violentato la mia coscienza d'insegnante libero.
Il peggior preside, e di gran lunga, di tutta la mia carriera è stato un preside privo di una sua idea politica. Capitato in un istituto in cui aveva dominato sempre un ideale conservatore, di centrodestra direi, fu accolto dagli insegnanti della sinistra come un possibile vendicatore di tutti i torti e i soprusi subiti. Il preside in parola, pur odiandoli personalmente, cadde vittima della ferrea volontà di un gruppo d'insegnanti della sinistra più libera e più estrema. Tutto finì per essere omologato e centralizzato. Ogni consiglio dei docenti era soggetto a una sola volontà. Non vennero accettate neanche le cosiddette "mine vaganti", cioè quanti intendessero in qualche modo esprimere una loro opinione autonoma.
Furono formate commissioni per ogni delibera o decisione, e di esse fecero parte solo elementi della sinistra. Qualche docente della destra si allineò, ma solo per conquistare una piccola fetta di potere, per il resto adeguandosi in modo del tutto pedissequo.
Gli elementi più furbi, di destra o di sinistra, si affrettarono a conquistare le posizioni di potere. Il preside finì per formare un suo codazzo personale  di quella determinata tinta, che monopolizzava ogni decisione da prendere.

Nessun commento:

Posta un commento