Ad Amalfi, incantevole città della Campania in provincia di Salerno, c'è un istituto tecnico turistico, uno dei pochissimi in tutta Italia, dove s'insegnano tre o quattro lingue straniere e discipline particolarissime come la tecnica turistica.
Quando arriva il momento degli esami di maturità, l'istituto si trova in una certa difficoltà, perché, esistendo solo una quinta classe, non è possibile formare una commissione unica di esame, ma la classe deve essere abbinata almeno ad un'altra di un diverso istituto. Ora, l'abbinamento è possibile con un altro istituto turistico, di Palermo o di Roma: tertium non datur.
Così, capitò un anno che l'abbinamento fosse con una quinta dell'istituto tecnico "Colombo" di Piazza Esedra a Roma, e al Provveditorato non si riusciva a trovare né un presidente né alcuni commissari disposti a lavorare metà del tempo a Roma e l'altra metà ad Amalfi. Alla nomina ministeriale avevano rinunciato tutti, e al Provveditorato di Roma non riuscivano a
trovare un rimedio.
Io ero tra i convocati per la sostituzione alla Presidenza, e fui l'unico disponibile ad accettare. Si trattava di dare gli scritti a Roma, e a Roma anche la prima parte degli orali, fin verso il 10 di luglio. Ad Amalfi, per gli scritti, avrebbe lavorato mezza commissione. Dal giorno 11 fino al 22 circa, ci sarebbe stato lo spostamento dei lavori per gli orali della classe di Amalfi e per i relativi scrutini, per concludere poi i lavori a Roma nei tre giorni finali. Scomodo per molti versi, ma comodo, per me, per trascorrere una breve ma interessante vacanza nei pomeriggi, sulle meravigliose spiagge della costiera amalfitana.
Così fu, e non mi pentii della decisione presa. La commissione, da Roma, si spostò in blocco ad Amalfi: eravamo tutti insegnanti giovani, e trovammo presto una buonissima intesa.
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