Spesso le designazioni sostitutive agli esami di maturità sono oggetto di un vero e proprio mercato, perché quasi sempre a questi presidi e a questi docenti spetta la trasferta, che può essere più o meno costosa a seconda di quale albergo il commissario è ospite per l'intero mese. Inoltre, esiste una serie di alberghi compiacenti che sono pronti a dichiarare una falsa permanenza a questi insegnanti, che invece trovano sistemazione presso amici e parenti intascando l'intera trasferta, oppure si sottopongono a un quotidiano e straziante pendolarismo pur di strappare quella cifra consolatoria a fine mese, che per molti docenti rappresenta una specie di quattordicesima per pagare i debiti pregressi.
Solo in questo modo si riesce a sopportare quell'enorme sacrificio rappresentato da un mese d'intenso e logorante lavoro, che solo i docenti più agiati e più furbi riescono adevitare.
Sono cose che un insegnante cerca di non far conoscere e di tenere il più possibile nascoste, perché spesso sono frutto di compromesso con la propria dignità morale, ma a volta è inevitabile sottostare a queste condizioni, anche perché una volta era possibile rimediare con un ciclo di ripetizioni ora eliminate per tutti, tranne pochi privilegiati che insegnano materie impegnative come il latino, il greco, la matematica o la ragioneria. Il resto è stato cancellato con l'istituzione dei "debiti" scolastici in materie ritenute facili come possono essere l'italiano o la filosofia, mentre i veri debiti devono farli gli insegnanti, data la modestia dei loro stipendi che li autorizza ad accettare compromessi.
In quasi quarant'anni di carriera, il sottoscritto ha svolto per 25 anni consecutivi, dal 1972 al 1997, il compito di commissario o presidente agli esami di maturità, lavorando senza pause per 25 mesi supplementari, cioè oltre due anni in più della maggior parte dei docenti che se ne restavano a casa a godersi un benedetto mese di ferie in più, senza nessuna differenza nel trattamento pensionistico.
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