La Lazio, di sicuro, un fenomeno l'ha già in casa. Si chiama Balde Diao Keita, sulla maglia ha scritto solo Keita sopra al numero 7 della primavera, sta facendo scintille al torneo giovanile intitolato a papa Woytila: 8 gol in quattro partite, di cui uno nel derby con la Roma vittorioso per 3-0, fantastica doppietta nel 2-0 della finalissima contro l'Hajduk, e un gioco spumeggiante e spettacolare.
Keita ha 17 anni, viene dal vivaio del Barcellona, è di origine senegalese, nel fisico e nel gioco ricorda vivamente Balotelli: il suo futuro è pieno di grande aspirazioni.
Superata una serie di difficoltà burocratiche dovute al suo iniziale stato di extracomunitario, Keita verrà tesserato, dopo un anno di attesa, il 3 gennaio, e passerà direttamente agli ordini di Bollini nella Primavera, ma Petkovic lo sta seguendo da vicino ed ha assicurato al piccolo fenomeno - dal fisico robusto come una quercia - la convocazione fra i grandi nel prossimo precampionato.
Dopo le ultime entusiasmanti prestazioni, in casa Lazio tutti sono convinti, grazie all'intuito di Tare, di aver messo le mani su un vero gioiello del calcio spettacolo. La Lazio non è specializzata, dunque, solo nella caccia a vecchi e immortali campioni come Klose, ma anche a giovanissime speranze dal sicuro avvenire. Oltre al fenomeno ispano-senegalese, nato ad Arbucias in Catalogna l'8 marzo 1995, la Lazio ha infatti già tesserato un altro attaccante di origine ispano-marocchina, classe 1996, sedici anni dunque, ma una montagna di grande promesse come Mamadou Tounkara, che in coppia con Keita riesce a fare spettacolo e gol sia in allenamento che nelle partite ufficiali delle giovanili laziali, ricche di ragazzi dal grande avvenire.
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