E' stata una partitaccia conclusasi con una grandissima gioia, quella con il Siena ieri sera all'Olimpico. La Lazio sembrava inesorabilmente spacciata, avevamo già dato l'addio alla Coppa Italia, ma poi all'improvviso, al 95', si è accesa la luce: grande sgroppata di Cavanda sulla destra, crooss di precisione, e prepotente colpo di testa di Ciani che agguanta il pareggio. Supplementari, rigori, e netto 5-2 per la Lazio grazie alle prodezze di Mauri, Ledesma, Floccari, Kozak e soprattutto alle due superlative parate di Carrizo su Larrondo e Vergassola.
Tutto è bene quel che finisce bene. La Lazio ha dimostrato, in mancanza di altro, di avere dei nervi saldi fino all'inverosimile, non arrendendosi mai. Fra tanti volti felici (ieri sera c'è stato il pranzo di Natale anticipato), si distinguevano i sorrisi radiosi di almeno cinque giocatori in particolare. Primo: Carrizo. Ha fatto il fenomeno. Il passaggio di turno lo dobbiamo essenzialmente a lui. La Lazio ha tre grandi portieri, Marchetti, Bizzarri e Carrizo,e forse quest'ultimo a fine anno, scadendo il contratto, dovrà tornare in Argentina con parecchi rimpianti.
Secondo: Ciani. Si è fatto perdonare l'autogol (il suo rinvio secco ha colpito la spalla di Cana ed è finito alle spalle di Carrizo) segnando il meraviglioso gol del pareggio, prepotente come una schioppettata, un gol difficile da dimenticare. Michael Ciani sta diventando veramente il nuovo idolo delle folle biancocelesti, prendendo il posto che l'anno scorso sembrava destinato all'altro gigante nero Cisse.
Terzo. Cavanda. Si sta confermando come una vera forza, una spina nel fianco delle difese, crescendo piano piano in autorità e convinzione. Una nuova risorsa per la Lazio.
Quarto: Diakitè. Un rientro abbastanza felice, il suo. Non potrà che crescere, dimenticando il tempo inutilmente perduto. Meglio tardi che mai: vero Zarate?
Quinto: Rozzi. Il ragazzo, velocissimo e disinvolto, ha dimostrato in pochi minuti un'eccellente personalità, ed è diventato di colpo una pedina importante per il futuro della Lazio, per ora in un ruolo marginale, ma domani chissà...
Insomma, una serata nata nera e conclusasi in rosa, che ci lascia aperte le porte per il futuro della Coppa Italia.
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