Ci è sempre piaciuto, per la sua modestia, il suo impegno bestiale, il suo lottare instancabile dal primo all'ultimo minuto. La critica lo faceva a brandelli: ma che è un giocatore di calcio, quello?
Sì, è Alvaro Gonzalez, nazionale nell'Uruguay che è una delle potenze mondiali del calcio, mentre a Formello, nella Lazietta, Alvaro è appena tollerato dai critici spocchiosi che dicono d'intendersi di calcio.
Poi è arrivato Petkovic e ha capito tutto. Ha capito che di uno che lotta così, che ti copre una grossa fetta di campo, che dà sempre la sveglia e l'esempio agli altri, non si può fare a meno. Gonzalez segna poco, ma spesso riesce a fare degli assist preziosi e decisivi. Non è mai il migliore in campo, ma il suo voto è sempre positivo, e così nelle classsifiche di rendimento, alla fine, lo trovi davanti a tutti, davanti agli stessi fuoriclasse Klose e Marchetti. Gonzalez non lo cerca nessuno, tra le squadre che vogliono rinforzarsi, ma va bene così, ce lo teniamo noi, ha trovato in Petkovic un allenatore che lo stima per quel che rende e non per quello che vale tecnicamente. Non sarà uno stilista,ma è uno che per la squadra dà tutto. Per questo Gonzalez è uno degli acquisti più preziosi che il duo Lotito-Tare ha saputo assicurare a questa Lazio che sta meravigliando tutti.
Un critico del nord si è lasciato sfuggire queste parole, sulla riapertura del mercato di gennaio: "Attenti a quei due:sono capaci di acquistare uno di quei giocatori che tu all'inizio ci ridi sopra e li porti in giro, ma dopo un paio di mesi sei costretto a confesssare: ammazza come ci hanno indovinato!"
E così, da un Gonzalez a un Candreva, da un Ciani a un Cavanda, hanno saputo formare una squadra che sta destando ovunque meraviglia.
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