Si verificava, comunque, il fatto che la maggior parte degli insegnanti, per incoraggiare il ragazzo svantaggiato, che oltretutto era di due o tre anni più grande rispetto alla media della classe, lo favorissero con votazioni alte, che io, sinceramente, non potevo avallare se non falsando la realtà.
Il ragazzo era amatissimo da tutti i compagni, per non parlare dei genitori che lo accompagnavano in carrozzella sia all'entrata che all'uscita, e lo seguivano con grandissima dedizione. Il padre era mio amico personale, era stato mio alunno alla scuola media venti anni prima: figurarsi se io non facessi del mio meglio per aiutare suo figlio, ma pensavo che la maniera più logica fosse quella di partire da votazioni umili per salire poi gradualmente via via che avessi notato i progressi necessariamente molto lenti nella mia disciplina.
In questo l'insegnante di sostegno, invece di aiutarmi con umiltà , mi opponeva ostacoli con i suoi interventi fuori luogo. Quello fu un anno scolastico di sofferenza, ma alla fine l'alunno venne promosso alla classe successiva, e si fece in modo di garantirgli di arrivare fino alla maturità, dove sicuramente la commissione lo avrebbe aiutato ad ottenere un diploma che per lui sarebbe stato oltremodo gratificante.
Purtroppo il suo handicap era veramente invalidante anche nello sviluppo fisico, per cui, giunto all'età di diciotto anni, il bravissimo ragazzo, tra l'altro molto educato e sensibile, non riuscì più a reggere sul piano fisico per le gravi dificoltà respiratorie. Grande fu il dolore dei suoi genitori, che abitavano proprio nei pressi della scuola, e li vedevamo quasi ogni giorno affranti e disperati. Commovente fu la partecipazione di tutta la scuola ai suoi funerali, e generale il dolore di tutti suoi compagni ed amici.
Nessun commento:
Posta un commento