Anche Djibril Cissé ce l'ha fatta. Dopo due anni, finalmente il c.t. francese Blanc l'ha convocato in Nazionale, e giocherà, guarda caso, contro l'Albania di Cana e la Bosnia di Lulic.
Salgono a sette i giocatori laziali convocati per le varie nazionali: Klose, Cissé, Lulic, Cana, Gonzalez, Hernanez e Kozak. Più di mezza squadra ottiene così un riconoscimento internazionale, e peccato che le non perfette condizioni di Radu gli abbiano ancora una volta impedito di rispondere alla chiamata della nazionale rumena.
La Lazio, in questo momento, è una specie di reginetta d'Europa. Ogni giorno di più conquista nuovi tifosi. Specialmente in Germania, per merito del formidabile Klose, e in Francia, grazie al redivivo Cissè, che veniva dato per disperso, e che invece alla Lazio si è dimostrato più vivo che mai.
Tutti questi nomi, ai quali vanno aggiunti quelli di Mauri, Ledesma e Marchetti, "arruolabili" per la nazionale italiana, dicono che le progressive campagne acquisti di Lotito-Tare-Reja stanno andando a segno: abbiamo fatto il nome di ben undici giocatori degni di schierarsi nelle loro nazionali, e per una Lazietta che non ha casse sociali particolarmente riccche né un "Paperon de' Paperoni" come presidente, vuol dire aver operato con grande merito, con saggezza e con oculatezza. L'albero della Lazio comincia a dare buoni frutti: ora aspettiamo anche l'arrivo di forze fresche provenienti dal vivaio, come Ceccarelli, Crescenzi , Zampa e compagnia bella. Quando arriverà finalmente un giovane azzuro dal vivaio, vorrà dire che la Lazio è tornata ad essere una società di calcio sana e viva, malgrado i tempi di carestia.
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