E' assurdo che già alla scuola dell'infanzia venga considerata imprescindibile per il bambino una figura di sostegno. In quell'ordine scolastico si lavora su aspetti e funzioni tali che, salvo alcuni casi, davvero non si vede perché aggiungere un insegnante che, anche involontariamente, forse per il semplice fatto di essere lì, determina un disequilibrio e, cosa più grave, un distacco sensibile tra un bambino con disabilità e i suoi compagni.
Proprio in un periodo in cui le eventuali differenze "funzionali" non si manifestano in modo così evidente e in cui i compagni di classe normodotati saranno molto più sereni con (e utili a) quello disabile di quanto possa fare qualsiasi figura adulta. Onnipresente o discreta.
Infatti, ogni professione d'aiuto, se da una parte sostiene, dall'altra rischia di etichettare, e trasmette messaggi di deficit e inadeguatezza: una sintesi tra i due è difficile da realizzare.
(da un articolo del giornalista e scrittore h Claudio Imprudente).
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