mercoledì 12 ottobre 2011

Lo zero, che grande invenzione!

Domanda: qual è quel numero che, messo davanti a una cifra, ne divide il valore per dieci, e messo dopo la stessa, la moltiplica per dieci? Risposta: lo zero. Forse potremmo fare i conti senza l'oste, ma non senza lo zero.
Dalla matematica, lo zero si è infilato dentro la nostra vita quotidiana: "ora zero", "sparare a zero","radere a zero", "tolleranza zero"; e se diciamo a qualcuno "tu vali zero" siamo certi di non fargli un complimento.
Lo zero fu un rivoluzionario segno matematico che ci venne dagli arabi, che a loro volta lo avevano ricevuto dagli indiani. Per questi, oltre che un segno matematico, era anche un concetto filosofico di "nulla": "sunya", cioè "vuoto", fu il termine da loro usato. Gli arabi, in contatto con gli indiani, lo denominarono "sifr", che ancora una volta significa "assenza", "nulla", e lo portarono in Europa.
Nel Duecento il matematico pisano Fibonacci, partendo da "sifr", battezzò "zephirum" il nuovo numero, che poi nell'uso divenne "zerum". Da "zerum" a "zero" il passaggio fu breve. Ma per la matematica e per l'economia fu una conquista enorme.
( da un articolo di Paolo Pivetti )

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