Il lavoro di redazione, al "Calcio Illustrato", era coordinato da Sergio Roscani, pure proveniente dal "Tifone". Nell'estate del 1966, però, il classico settimanale del calcio, basato sui fotogrammi delle partite, sospese le pubblicazioni, e in pratica chiuse la sua trentennale esperienza legata alla conquista di due campionati del mondo (1934 e 1938).
Questo lento distacco dal giornalismo sportivo mi trovava in pratica consenziente, perché i miei studi si andavano intensificando, e la mia laurea era ormai vicina. Nella mia mente, mi vedevo sempre più su una cattedra scolastica che non in una tribuna stampa allo stadio, cosa che pure fino a poco tempo prima mi era piaciuta moltissimo. In quel periodo conobbi molti dei giornalisti che oggi vanno per la maggiore in TV, come Pino Scaccia (in realtà Scaccianoce) del TG 1, e Aldo Biscardi col suo famoso "processo del lunedì": era mio amico, e giocavamo a pallone insieme sui campi dell'Acqua Acetosa.
Con Lino Cascioli, già del Messaggero e oggi proprietario delle Edizioni "Parnaso", andavo invece spesso a giocare a tennis sui campi del Tennis Club Parioli, e spesso a cena da "Nello il faciolaro" al Pantheon, quando avevamo finito il nostro impegnativo lavoro al Tifone.
Decine e decine di giornalisti sportivi sono legati ai miei ricordi più belli degli anni che vanno dal 1958 al 1970, e con alcuni di essi ho mantenuto un buon rapporto o almeno un piacevole ricordo, anche se la scuola mi ha poi completamente assorbito dal 1970 fino al 2000.
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