L'illusione del primato è durata un bel po'. Klose segna la 17', e la 63' pareggia il Catania con Bergessio. Un'oretta d'illusione, glorioso intervallo compreso.
Si è infortunato Biava, è entrato Diakité, ci siamo ritrovati con una difesa orfana dei due centrali, oltre a una mediana priva di quattro titolari. Lo scivolone non ci voleva, la Lazio poi ha finito per accusare la stanchezza accumulata, è mancata quella preziosissima seconda rete che Sculli e Cisse hanno sfiorato.
Un secondo gol ci avrebbe permesso di portare fino in fondo la vittoria preziosa, quei 17 punti che ci avrebbero assicurato la testa della classifica. Così, dobbiamo accettare il secondo posto al fianco dell'Udinese sconfitta a Napoli, e dietro a una Juventu che non sa neppure come ha fatto a ritrovarsi in testa da sola dopo la fortunata vittoria sulla Fiorentina che nel finale le ha creato mille difficoltà.
Pazienza. Non siamo ancora abbastanza grandi da prendere il volo. Il Milan in clamoroso risveglio ci fa capire oltretutto che forse un vero favorito il campionato ce l'ha: lo squadrone rossonero. Ma noi non dobbiamo arrenderci alla delusione. Abbiamo i mezzi per riprenderci.
Domenica avremo la trasferta di Cagliari che ci porta sempre fortuna. Certo, l'Olimpico resta per noi un campo difficile, nel quale si può viaggiare tranquilli solo se si fanno almeno due gol. Un solo gol non basta davvero, e la Lazio purtropppo ha questa sua difficoltà a sfondare in casa. Inutile l'ingresso di Hernanes e Kozak nel finale, oltretutto con l'imbronciatura di Djibrll Cisse che non ha gradito la sostituzione.
A gennaio dovremo assicurarci un grande difensore centrale e una grande mezzala. I 25 milioni da riscuotere per le comproprietà di Zarate, Floccari e Foggia dovranno essere utilizzati a quel fine. Forse allora la Lazio diventerà davvero una squadra da scudetto.
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