venerdì 21 ottobre 2011

Lazio: a Bologna con Klose, per vincere ancora

La Lazio va, malgrado la delusione del pareggio al Letzigrund. Nella ripresa, sciorinando una partita d'attacco, ha avuto sette occasioni da gol, ma è riuscita a sciuparle tutte, grazie anche alle prodezze del portiere Guatelli, italiano di Parma, autore di strepitose parate, tra cui una su una mazzata violenta di Cisse simile a quella con cui il francese ha colpito il palo nel derby. A Zurigo ci sono state alcune brillanti conferme, come quella di Lulic, che nel secondo tempo ha fatto il diavolo a quattro con le sue prorompenti discese sulla destra. Ecco un grosso acquisto per la Lazio, venuto fuori dopo due mesi di ambientamento.
Il solo Cana ancora non trova il bandolo della sua matassa, pur mettendocela tutta. Gioca in tutti i ruoli di difesa e di centrocampo, ma finora non ha trovato la posizione giusta che gli permetta di sfruttare bene i suoi enormi mezzi fisici. Su di lui Reja dovrà compiere un durissimo lavoro di strutturazione, se ci riuscirà.
Molto bene Matuzalem ed Hernanes, il primo sempre brillante, il "Profeta" invece emerso nella ripresa con una serie di movimenti da fuoriclasse: però gli è mancato il colpo del cartoccio,
Sempre a posto Dias, in crescendo Diakité, un po' in ombra Rocchi malgrado alcuni spunti di qualità e un gol mancato di pochissimo. Conferme di grande bravura e continuità da parte di Sculli, il cui gol è stato un capolavoro di tempestività ed energia.
Molto continuo anche Gonzalez, non sempre a suo agio Cisse, che comunque ha confermato di essere un attaccante temibile per velocità e prontezza di tiro. Nel complesso una buona Lazio, che domenica sera, a Bologna, è chiamata a dare l'ennesima prova di bravura in una partita fuori casa, dove si trova sempre a suo agio (perfino a Lisbona, dove perse immeritatamente), e cher per l'occasione tornerà a disporre di Miro Klose, il suo autentio fuoriclasse, autore di una rete ad ogni uscita, come a Milano, a Cesena, a Firenze e nel finalissimo del derby.
Nei pochi minuti in cui ha giocato, Kozak è stato autore di una prova da sottolineare: assai percicoloso un suo colpo di testa sventato con una gran prodezza da Guatelli. Poteva essere il gol di una vittoria che avremmo strameritato.

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