Mi strinse la mano e mi lodò facendomi gli auguri. E pensare che Minnocci era famoso perché non stringeva mai la mano a nessuno, e se lo faceva andava subito a disinfettarsi con lo spirito.
Fin qui tutto bene. Il fatto si mutò in disgrazia perché un alunno del mio stesso anno, il collegiale Gualtiero Raffaeli, ebbe la malaugurata idea di annunciare sul giornaletto del collegio che lo studente Luigi Jadicicco aveva vinto il premio...ma il bello è che, non essendo stato selezionato dal prof. Barlozzini, lo aveva spedito al concorso di sua iniziativa sfidando l'insegnante!
Ovviamente, il preside Minnocci cambiò completamente atteggiamento: convocò il collegio dei docenti e redarguì il mio atteggiamento, considerato quello di un ribelle, e mi propose per una sospensione che credo mi fosse stata risparmiata proprio grazie al prof. Barlozzini, che conoscendo bene la mia indole capì che avevo agito in completa buona fede, senza rancore verso l'insegnante.
Chi la prese male fu il gruppetto degli insegnanti di destra: il vicepreside Sarandrea di matematica e l'insegnante di scienze prof. Moneta.
Guarda caso: agli scrutini di giugno risultai rimandato in matematica e scienze, con grande scalpore degli alunni. Non perché fosse un fatto immeritato, ma perché di solito si chiudeva un occhio su qualche parziale lacuna se l'alunno aveva un buon profilo generale.
Insomma, mi era stata fatta pagare quella che fu ritenuta una ribellione al potere.
Nessun commento:
Posta un commento