venerdì 1 luglio 2011

Vita di collegio: 56. Un'educazione spartana

Un pomeriggio, passeggiando ai bordi di un prato, i collegiali, la cui divisa era di un colore grigio scuro, videro una mucca che si stava accoppiando con un toro, e ne rimasero molto colpiti non avendo mai visto una cosa del genere. Padre Tranquilli, ovviamente, prese...il toro per le corna, spiegando il come e il perché con parole piuttosto ruvide.
Qualcuno dei ragazzi commentò il fatto con una risatella o commentandolo in modo ragionevole, ma ricordo che un ragazzo, piuttosto sensibile e dal carattere indipendente, se ne uscì con queste parole: - Se anche gli uomini e le donne fanno la stessa cosa per avere dei figli, io penso che non lo farò mai, tanto mi sembra volgare e sconveniente -
Penso che quel ragazzo avrà avuto tutto il tempo e tutte le circostanze per ricredersi: sarà bastato il sorriso di una bella ragazza per convertirlo. Però nel mio intimo riflettei che l'educazione sessuale è una bella responsabilità, e che forse la chiave valida non può essere sempre costituita da spiegazioni nude e crude.
Comunque, il contatto con quei ragazzi era davvero importante. Erano educati spartanamente: i pasti erano piuttosto poveri ed essenziali, almeno rispetto all'alimentazione generosa del Collegio Conti Gentili, che ospitava allievi provenienti dal ceto medio.
Quando i ragazzi dell'Ente Stampa si alzavano, la mattina alle sette, avevano l'abitudine di andare a lavarsi a torso nudo e con le finestre completamente spalancate anche col clima più rigido. L'acqua dei lavandini era gelida, ed io rabbrividivo solo a guardarli: ma erano stati abituati così, e nessuno di loro si lamentava mai.

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