A metà anno, mi capitò una cosa bella, che si tramutò poi in una disgrazia.
Fu bandito un concorso per le scuole medie superiori, un tema d'italiano su un argomento di carattere sociale. Era un compito in classe piuttosto impegnativo, organizzato dagli "Incontri della Gioventù". Si era saputo in anticipo qualcosa del suo contenuto, perché ricordo che molti ragazzi del terzo anno del liceo Conti Gentili lo stavano già preparando, e uno di essi era andato addirittura ad Acuto a farselo svolgere dal famoso prof. Martucci, un'autorità in materia di letteratura e filosofia.
Io affrontai il tema con la mia solita alzata d'ingegno, inventando una situazione letteraria, una specie di racconto breve, in cui l'argomento politico e sociale era inserito come un fatto accidentale, anche se sostanziale.
Il tema doveva essere corretto dal prof. Barlozzini, ma come al solito il bizzarro insegnante rimandava alle calende greche, sicché il termine di presentazione era scaduto. Ma io avevo conservato la brutta copia, e alla vigilia della scadenza l'avevo trascritto e spedito, in modo da poter partecipare al concorso in via personale.
Barlozzini aveva corretto e scelto il tema di un alunno del terzo anno, mi pare proprio quello preparato dal professor Martucci ad Acuto. I temi della seconda non erano stati neppure letti.
Una bella mattina entra nella nostra classe il preside Giacinto Minnocci, e tutto soddisfatto annuncia: - Per una volta entro in una classe per fare l'elogio di un alunno, ed annunciare una bella notizia: il nostro Luigi Jadicicco ha vinto il secondo premio per la Regione Lazio del tema organizzato dagli "Incontri della Gioventù".
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