Qualche volta il "Corriere dello Sport" mi accompagnava con l'autista e il fotografo per qualche seduta di maggiore importanza o per avvenimenti speciali (arrivi di campioni o squadre a Fiumicino).
Si tornava in redazione, si scrivevano gli articoli, si facevano telefonate di aggiornamento e di controllo con dirigenti, allenatori, giocatori: ricordo importanti telefonate col massaggiatore della Roma Angelino Cerretti, che mi dava spesso notizie o notiziole interessanti in esclusiva. Oppure interviste con gli allenatori, Foni, Carniglia e così via, o dirigenti come Marini Dettina, Evangelisti, e soprattutto Anacleto Gianni, col quale ero molto in confidenza. Preziosi i colloqui con il segretario-factotum Vincenzo Biancone. Agli allenamenti avevamo spesso visite spettacolari come quelle di Virna Lisi, parente di Sensi, che sposò il giovane dirigente Franco Pesci.
A mezzanotte, dopo aver chiuso articoli e servizi, ed esaminata la prima edizione del giornale, a gruppetti spesso ci recavamo a cena insieme dopo un'intensa giornata di lavoro. Spesso il caporubrica Ezio De Cesari offriva la cena al gruppettino di tre o quattro giornalisti giovani, defalcandola da un apposito contributo "spese di rappresentanza" degli uffici economici del giornale.
Erano i momenti più belli, che talvolta si estendevano anche ai colleghi di altri giornali in occasione di qualche festa o ricorrenza della Roma, della Lazio, della Federcalcio, della Lega Calcio, del CONI e dell'Associazione della Stampa Romana, di cui Giuseppe Melillo era il segretario regionale.
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