Lisbona gettata via dietro le spalle. Con tutti i suoi guai e le sue ingiustizie, e un arbitro provocatore.
Ora bisogna pensare a Firenze. A Zurigo ci penseremo dopo che avremo dimostrato, contro i viola, di essere stati soltanto sfortunati contro lo Sporting.
Per Firenze, difesa rinforzata. Torna il ragionatore Ledesma, che non sarà mai un fulmine di guerra, ma ogni volta che tocca la palla lo fa per essere utile alla squadra, dandole il tempo di riflettere e di giocare con calma, senza innervosirsi come a Lisbona hanno fatto Dias e Diakité. E torna anche il gran colpitore Radu, che snellisce sempre le azioni, e in questo modo anche lui dà respiro alla squadra. Ledesma e Radu sono uomini di mestiere, di cui non si può fare a meno. E ce ne sarebbe un terzo, Stefano Mauri, che sarebbe necessario come il pane, ma che bisognerà aspettare il derby del 16 ottobre per riaverlo.
Aspettiamo invece una reazione positiva di Anderson Hernanes, finora presentatosi sempre col freno tirato, e che invece ha bisogno di sciogliersi per contribuire in modo decisivo al rilancio della squadra.
Poi ci sono quei due, Klose e Cissé, lasciateli stare. Finora, tra campionato e Coppe, hanno segnato quattro gol ciascuno, tenendo benissimo la media di presentazione che li vede in campo con 480 gol complessivi, mediamente 240 ciascuno, cifra vertiginosa riservata solo ai fuoriclasse.
In Germania sono orgogliosi di questo Klose, in Francia un po' meno di questo Cissé, perché il ct dei galletti non sembra averlo tanto in simpatia. Ma avrà modo e tempo per ricredersi, perché Cissé (accento acuto, per favore: è necessario) ha soltanto trent'anni, e ha davanti a sé un altro quinquennio per fare meraviglie.
Un recupero importante, per la Lazio, è quello di Gonzalez, che al fianco di Brocchi e Ledesma regala grande mobilità al centrocampo biancocelete. Quando la squadra avrà trovato la piena forma, ne vedremo delle belle. E intanto, di belle, speriamo di vederne qualcuna già a Firenze domani pomeriggio.
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