Erano i tempi in cui la Roma cercava di quadrare il bilancio, e allora si stava cercando di girare Picchio De Sisti alla Fiorentina per ricavarne qualche centinaio di milioni ( di lire).
Antonio Ghirelli, che aveva ripreso le redini del Corriere dello Sport, giustamente s'indignò di questa politica della Roma tendente a privarsi di qualcuno dei migliori elementi per risanare il bilancio disastrato, e sulla prima pagina del giornale sparò un titolo che fece sensazione: "Spareremo dai tetti se vendete De Sisti!"
Era il mese di luglio, e Melillo se n'era andato in ferie lasciandomi per un mese la responsabilità della corrispondenza di Tuttosport.
Non sapendo come cavarmela, ma pensandola in fondo in modo diverso, e cioè che ogni società fosse libera di fare la migliore politica ecoomica che le si addicessse, risposi dalle colonne di Tuttosport affermando: "Qualcuno si dice pronto a sparare dai tetti se la Roma venderà De Sisti alla Fiorentina".
Ghirelli si ritenne personalmente offeso non dal mio discorso, assolutamente libero e comunque accettabile, quanto da quel mio pronome "Qualcuno". In realtà c'era forse in me il desiderio di far pesare a Ghirelli il fatto di non avermi difeso e aiutato nei miei rapporti con il Corriere dello Sport, offrendomi quasi in modo schernevole la rubrica dell'automobilismo anzichè un posticino nel mio amatissimo calcio.
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