Certamente sta subendo una forte trasformazione, nella nostra società, il modo di considerare quelli che siamo ormai soliti chiamare "disabili". Da una parte, i progressi della diagnostica fetale permettono di individuare molte anomalie o malattie gravi prima della nascita, e quindi - purtroppo - consentono a molti di escludere la possibilità di far venire al mondo i feti "imperfetti", attraverso quello che viene goffamente chiamato "aborto terapeutico".
D'altra parte, però, si riconoscono i diritti di questi cittadini un po' speciali, che vengono aiutati dalle leggi e da interventi - nelle istituzioni e nel tessuto urbano - al fine di rendere meno difficile la loro vita.
Sonoi due atteggiamenti che sembrano opposti e contraddittori, ma che purtroppo invece sono collegati tra loro: più aumentano le disposizioni a favore dei disabili, più salgono le spese dello stato. Se non nascono, invece, non costano...
Se ne erano già resi conto gli eugenisti del XIX secolo e, ovviamente, anche i nazisti.
( sullo scottante argomento, ecco l'inizio di un articolo di Lucetta Scaraffia)
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