sabato 10 dicembre 2011

Dalla parte dei "disabili"

Certamente sta subendo una forte trasformazione, nella nostra società, il modo di considerare quelli che siamo ormai soliti chiamare "disabili". Da una parte, i progressi della diagnostica fetale permettono di individuare molte anomalie o malattie gravi prima della nascita, e quindi - purtroppo - consentono a molti di escludere la possibilità di far venire al mondo i feti "imperfetti", attraverso quello che viene goffamente chiamato "aborto terapeutico".
D'altra parte, però, si riconoscono i diritti di questi cittadini un po' speciali, che vengono aiutati dalle leggi e da interventi - nelle istituzioni e nel tessuto urbano - al fine di rendere meno difficile la loro vita.
Sonoi due atteggiamenti che sembrano opposti e contraddittori, ma che purtroppo invece sono collegati tra loro: più aumentano le disposizioni a favore dei disabili, più salgono le spese dello stato. Se non nascono, invece, non costano...
Se ne erano già resi conto gli eugenisti del XIX secolo e, ovviamente, anche i nazisti.
( sullo scottante argomento, ecco l'inizio di un articolo di Lucetta Scaraffia)

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