lunedì 19 dicembre 2011

Il mio paese di Acuto su "Foglie al vento"

Mio cugino, nonché giornalista e scrittore di vaglia, Antonio Iadicicco, a distanza di tantissimi anni, ha voluto farmi un omaggio sul suo blog "Pileum.blogspot.com" pubblicando e commentando con note di elogio una mia poesia dell'adolescenza dedicata al mio paese natio di Acuto, in Ciociaria, e pubblicata sul mio volumetto di poesie "Foglie al vento" del 1958 per i tipi delle Edizioni Italo-Svizzere EIS.
Ringrazio Antonio, dato che sia la poesia che il volumetto erano andati perduti, e quindi per me si è trattato di un prezioso recupero. Il grazie, anzi, è doppio, poiché Antonio ha colto l'occasione per ricordare la pubblicazione del mio libro "Paese di Ciociaria - memorie di un bambino di dieci anni", pubblicato un anno fa e pure esso sparito rapidamente dalla circolazione.
Con molto coraggio, pubblico a mia volta la mia vecchia poesia, proprio per averne una memoria recuperabile su questo mio blog "Qui Lazio by Jadicicco".

ACUTO
Su, verso il cielo puro,
slancia le pure torri Acuto mio.
Giù, nella terra stanca,
strepe la vita inutilmente affranta.
Solo, su un alto monte,
scevro, silente sorge il sogno mio,
sogno di rose amare,
come la vita che fiorisce, e passa.
Là, nell'idillio di quei monti nudi,
l'animo vaga triste e solitario,
mentre la sera muore,
come muore la vita. Dolce fiume
di ricordi e di lagrime infelici,
ma pur dolci, è per me
Acuto mio. Non muore
la vita mia, se penso a te, mio sogno.
Finché vivrò, tu mi vivrai nel cuore.
(1948)

Un piccolo testo carico di malinconia e di ricordi. Era il 1948, avevo quattordici anni, da quattro anni era morto mio padre Domenico, l'amatissimo Memmuccio, e io ancora ne soffrivo. Ero lontano dal mio paese, in collegio ad Anagni, e un po' distante,
ma limpido e chiaro, vedevo ogni giorno il mio paese dalla piazza della cattedrale.

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