Per il ruolo di centravanti, la Lazio è proprio fortunata. Finché Klose fa quello che sta facendo, cioè lo stravedere, il suo erede, Libor Kozak, ha capito che deve andare altrove a farsi le ossa.
A Formello, per Libor c'è una lunga sfilza di richieste. Lo vuole il Bologna, lo vuole il Cesena, lo vuole il Genoa, lo vuole la Sampdoria. Ma Libor vuole restare laziale, ed è disposto ad andarsene per un po' di tempo altrove per giocare veramente, e per crescere come si può fare solo giocando. Kozak, prima di partire, vuole sapere chiaramente da Lotito, da Tare e da Reja quali sono le loro intenzioni per il futuro. Tornare a Roma a giugno avendo disputato una ventina di partite e segnato una decina di gol potrebbe essere sufficiente per fare la seconda punta accanto a Klose, o comunque per salire al secondo posto nella graduatoria degli attaccanti che per ora la vede quarto o quinto: figurarsi se dovesse venire anche Podolski. O anche Pippo Inzaghi.
Libor Kozak crescerà, su questo non c'è dubbio. E intanto il suo prestito potrebbe fruttare alla Lazio la possibilità di avere un mediano-mezzala di rinforzo per il centrocampo: il Bologna propone l'albanese Kone, che già avevamo cercato nel giugno scorso; il Cesena potrebbe offrire Parolo, un altro aspirante laziale della stagione appena passata; il Genoa ha Kuska, che la Lazio sta cercando; la Sampdoria potrebbe rinunciare a Palombo, un giocatore nato a Ferentino e tifoso della Lazio.
Insomma, Libor potrebbe andare a fare esperienza altrove e la Lazio guadagnare la possibilità di avere un buon rinforzo. Sono occasioni che bisogna saper cogliere al volo.
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