giovedì 15 dicembre 2011

Un Manchester per la Lazio

Ora la Lazio merita un Manchester: United o City che sia, perché se è bello giocare contro lo squadrone rosso di Ferguson, è altrettanto bello vedersela con gli azzurri di Roberto Mancini.
Sì, grazie agli onesti e gagliardi svizzeri dello Zurigo, la Lazio ce l'ha fatta a entrare nell'Europa che conta, quella delle sedici squadre di un'Europa League arricchita dai tanti squadroni che non ce l'hanno fatta a passare il turno della Champions.
L'Europa League, ora, se la batte quasi alla pari con la Champions, e vincerla sarebbe una grossa impresa alla quale parteciperanno due squadre italiane, Lazio e Udinese, che guarda caso sono anche le prime in classifica del nostro campionato. Milan e Inter ci rappresentano invece nella Champions insieme al Napoli, questa matricola birbona che in Europa sta facendo meraviglie scontandole con parecchie brutte pause nel campionato. Comunque, onore al calcio italiano che porta alle fasi finali ben cinque delle sue squadre: la sesta, la Roma, ha pagato gli esperimenti di Luis Enrique.
La Lazio ha conquistato l'Europa dei sedici con un'intera squadra "fuori": Marchetti, Konko, Dias, Radu, Brocchi, Matuzalem, Mauri, Rocchi, fuori lo stesso Klose per fargli tirare un po' il fiato (domenica all'Olimpico c'è la capolista Udinese...). Vorrà dire che quando questi giocatori saranno disponibili, sarà un'altra Lazio, più forte e certamente degna dei Manchester.
Un grazie grosso così agli svizzeri dello Zurigo. Così forti da battere nettamente il Vaslui, cosa che a noi non è riuscita per una serie di disavventure che non staremo qui a ricordare. Ma la vera Lazio era nettamente più forte dei rumeni, e alla fine lo ha dimostrato: 9 punti contro 6, 8 gol segnati contro 5, cinque gol subìti contro 7, più forti in tutto. E abbiamo perduto un solo incontro in tutto il girone, mentre lo stesso Sporting ne ha perduti due: potevamo benissimo batterci alla pari se non meglio.
Vorrà dire che lo faremo in seguito, e Klose-Cisse c'insegneranno sicuramente come.

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