Quasi tutti i martedì, noi colleghi giornalisti del Gruppo Romano Sportivo andavamo giù ai campi dell'Acqua Acetosa, vicini ai campi di rugby, ed effettuavamo lunghi allenamenti, spesso conclusi con una partitella amichevole.
Il gruppo aveva anche una sua squadra ufficiale, di cui era portiere il lunghissimo Alberto Valentini, veramente bravo, mentre il resto era composto di giovani giornalisti in erba, quasi completamente sconosciuti al grande pubblico, ma molto affiatati nel loro insieme. Un anno organizzammo anche un bel torneo fra le principali testate di giornali come il Corriere dello Sport, il Tempo con Tutino e Brunori, il Messaggero, il Paese Sera con Aldo Biscardi e Dario Beni jr e via dicendo.
Questi allenamenti erano molto importanti per noi, perché permettevano i contatti con i colleghi di tutti i giornali e di tutte le posizioni politiche. Spesso con me veniva ad allenarsi il mio fratello minore Luciano, che si metteva in evidenza con le sue buone doti tecniche anche se giocava con gli occhiali.
Un martedì mattina, senza aver preso i contatti con nessun collega, preparai il mio borsone con gli scarpini e la tenuta da gioco, presi un mezzo pubblico che mi portava fino al Piazzale dell'Acqua Acetosa, e da lì feci una passeggiata fino ai campi sportivi, ma con mia grande delusione non trovai nessun collega perché non c'era stato nessun accordo preventivo.
Qui Lazio by Luigi Jadicicco raccoglie tutti i laziali, a cominciare da quelli dei nostri paesi che sono orgogliosi di far parte di una terra ricca di gloria, di arte e di storia. Con loro i tifosi della Lazio, prima squadra di calcio di Roma. Degli amati paesi laziali trattiamo tutti i problemi, le attese, le speranze.
lunedì 31 ottobre 2011
La "sapientia" vale molto di più della "scientia"
Getta, giorno per giorno, piccoli semi di "sapientia". E' molto più della sola "scientia". La "sapientia" è conoscenza educata dalla virtù.
La "scientia", da sola, spesso produce "tristitia". Se non c'è fiducia nella vita, la felicità resta lontana.
Scorgere nel figlio barlumi di "sapientia", e dunque di felicità, è la medaglia a cui tengo di più. Forse la sola per cui valga la pena di restare in attesa.
(da un articolo di Aldo Maria Valli)
La "scientia", da sola, spesso produce "tristitia". Se non c'è fiducia nella vita, la felicità resta lontana.
Scorgere nel figlio barlumi di "sapientia", e dunque di felicità, è la medaglia a cui tengo di più. Forse la sola per cui valga la pena di restare in attesa.
(da un articolo di Aldo Maria Valli)
Castel San Pietro Romano: azione ambientale alle Cannuccete
Domenica 30 ottobre, a Castel San Pietro Romano, c'è stata una manifestazione ambientale messa in atto dai "ribelli della montagna". L'azione, soprannominata "Operazione Quercia", è sostenuta dallo stesso sindaco Dario Fiasco e da tutta l'amministrazione, e mira al salvataggio definitivo di un luogo naturale che merita davvero di essere curato e valorizzato.
I "ribelli" hanno cominciato a ripulire il sentiero escursionistico all'interno del parco, a liberarlo dagli alberi caduti, dai rovi e dai rifiuti che non permettono di vivere appieno l'atmosfera del luogo.
Sarà rintracciato il percorso che conduce alla maestosa quercia di Pierluigi da Palestrina, sotto la quale veniva ad ispirarsi il grande polifonista del Cinquecento. Sarà istituita una segnaletica nuova e posta una targa nei pressi della quercia.
I "ribelli della montagna" intendono così sconfiggere per sempre il degrado mentale che coinvolge il bellissimo parco naturale delle Cannuccete.
I "ribelli" hanno cominciato a ripulire il sentiero escursionistico all'interno del parco, a liberarlo dagli alberi caduti, dai rovi e dai rifiuti che non permettono di vivere appieno l'atmosfera del luogo.
Sarà rintracciato il percorso che conduce alla maestosa quercia di Pierluigi da Palestrina, sotto la quale veniva ad ispirarsi il grande polifonista del Cinquecento. Sarà istituita una segnaletica nuova e posta una targa nei pressi della quercia.
I "ribelli della montagna" intendono così sconfiggere per sempre il degrado mentale che coinvolge il bellissimo parco naturale delle Cannuccete.
Lazio: completare il capolavoro giovedì con lo Zurigo
Non so come andrà a finire, questo campionato: mi basta guardare la classifica oggi, e constatare che la Lazio andrebbe in Champions League insieme a Juventus e Udinese.
Perché le cose, in casa biancoceleste, quadrassero a meraviglia, occorrerebbe che la squadra di Reja, giovedì prossimo all'Olimpico, riuscisse a battere lo Zurigo e piazzarsi al secondo posto del girone eliminatorio dell'Europa League con due o tre punti di vantaggio sia sullo Zurigo stesso sia nei confronti dei rumeni del Vaslui, che contro lo Sporting Lisbona non dovrebbero avere scampo. A questo punto, resterebbero sia la nostra trasferta in Romania sia l'incontro finale all'Olimpico contro i portoghesi, che potremmo benissimo battere nell'ultima decisiva partita, essendoci dimostrati all'altezza già nello sfortunato incontro di andata.
Questa Lazio è forte ed è capace di qualsiasi impresa. Il potenziale atomico del duo Cisse-Klose è completato non solo dalla bella vena di Hernanes, ma anche dalla scoperta Lulic, che ogni volta di più si dimostra l'acquisto più indovinato assieme a Klose, e forse ha risolto per sempre il nostro problema della mezzala offensiva. Il suo repertorio comprende infatti tenuta atletica, dinamismo e un gran tiro da vero fuoriclasse: i due gol di Bologna e di Cagliari sono stati entrambi meravigliosi.
Aggiungiamoci una difesa quadrata, con Marchetti tra i più continui porteri del nostro campionato e Konko-Radu efficientissimi, pericolosi anche nella fase offesiva. Dias ha fatto un rientro-capolavoro, e lo stesso Diakité è sembrato più maturo e convinto.
Ledesma, regista difensivo, ha nel battagliero Brocchi un compagno ideale di reparto, e ieri finalmente si è visto anche un Cana all'altezza della situazione. Quando recupereremo sia Matuzalem che Gonzalez e Mauri, anche il nostro centrocampo sarà il degno completamento di una squadra che si sta formando di giorno in giorno e crescendo come una formazione di primissimo livello.
Giovedì Rocchi, giunto finalmente a quota 100, avrà l'Olimpico tutto per lui accanto a Cisse, mentre Klose fruirà di un meritatissimo turno di riposo, magari rendendosi disponibile per un finale contro gli svizzeri se il risultato non fosse al sicuro. Il resto di un moderato turn over non ci dovrebbe impedire di arrivare a quota 6, staccando nettamente sia Zurigo che Vaslui.
Perché le cose, in casa biancoceleste, quadrassero a meraviglia, occorrerebbe che la squadra di Reja, giovedì prossimo all'Olimpico, riuscisse a battere lo Zurigo e piazzarsi al secondo posto del girone eliminatorio dell'Europa League con due o tre punti di vantaggio sia sullo Zurigo stesso sia nei confronti dei rumeni del Vaslui, che contro lo Sporting Lisbona non dovrebbero avere scampo. A questo punto, resterebbero sia la nostra trasferta in Romania sia l'incontro finale all'Olimpico contro i portoghesi, che potremmo benissimo battere nell'ultima decisiva partita, essendoci dimostrati all'altezza già nello sfortunato incontro di andata.
Questa Lazio è forte ed è capace di qualsiasi impresa. Il potenziale atomico del duo Cisse-Klose è completato non solo dalla bella vena di Hernanes, ma anche dalla scoperta Lulic, che ogni volta di più si dimostra l'acquisto più indovinato assieme a Klose, e forse ha risolto per sempre il nostro problema della mezzala offensiva. Il suo repertorio comprende infatti tenuta atletica, dinamismo e un gran tiro da vero fuoriclasse: i due gol di Bologna e di Cagliari sono stati entrambi meravigliosi.
Aggiungiamoci una difesa quadrata, con Marchetti tra i più continui porteri del nostro campionato e Konko-Radu efficientissimi, pericolosi anche nella fase offesiva. Dias ha fatto un rientro-capolavoro, e lo stesso Diakité è sembrato più maturo e convinto.
Ledesma, regista difensivo, ha nel battagliero Brocchi un compagno ideale di reparto, e ieri finalmente si è visto anche un Cana all'altezza della situazione. Quando recupereremo sia Matuzalem che Gonzalez e Mauri, anche il nostro centrocampo sarà il degno completamento di una squadra che si sta formando di giorno in giorno e crescendo come una formazione di primissimo livello.
Giovedì Rocchi, giunto finalmente a quota 100, avrà l'Olimpico tutto per lui accanto a Cisse, mentre Klose fruirà di un meritatissimo turno di riposo, magari rendendosi disponibile per un finale contro gli svizzeri se il risultato non fosse al sicuro. Il resto di un moderato turn over non ci dovrebbe impedire di arrivare a quota 6, staccando nettamente sia Zurigo che Vaslui.
domenica 30 ottobre 2011
Lazio atomica a Cagliari: 3-0, Lulic Klose Rocchi
Questa Lazio non finisce più di stupire. 3-0 a Cagliari, su un terreno che in pratica non aveva mai subito gol, e ne ha preso tre tutti in una volta. Squadra matura e spietata, con Cisse meraviglioso suggeritore, e Lulic e Klose capaci di segnare due gol uno più splendido dell'altro nei cinque minuti finali del primo tempo.
Nella ripresa il Cagliari ha tentato in tutti i modi di reagire con il suo bel centrocampo formato da Nainggolan Biondini e Cossu e alcuni spunti pericolosi del nuovo entrato Ibarbo, ma la difesa biancoceleste è stata implacabile, sempre sicura in Marchetti, brillante in Konko e Radu, e poi via con ripartenze animate da Radu Lulic uno splendido Hernanes, e gli scatenati Cisse e Klose.
Reja ha dato respiro nel finale a Brocchi, Hernanes e Cisse, facendo entrare un Cana che finalmente ha mostrato potenza ed efficacia, uno Sculli sempre utile, e infine soli cinque minuti per il capitano Tommaso Rocchi, che ha centrato la traversa e ripreso il pallone infilando Agazzi, finalmente, per il suo gol numero 100.
Conclusione più brillante non poteva esserci, per una giornata ancora memorabile che ci vede riconquistare il secondo posto alle spalle della Juventus.
Una grande Lazio. Implacabile. Vedremo dove potrà arrivare.
Nella ripresa il Cagliari ha tentato in tutti i modi di reagire con il suo bel centrocampo formato da Nainggolan Biondini e Cossu e alcuni spunti pericolosi del nuovo entrato Ibarbo, ma la difesa biancoceleste è stata implacabile, sempre sicura in Marchetti, brillante in Konko e Radu, e poi via con ripartenze animate da Radu Lulic uno splendido Hernanes, e gli scatenati Cisse e Klose.
Reja ha dato respiro nel finale a Brocchi, Hernanes e Cisse, facendo entrare un Cana che finalmente ha mostrato potenza ed efficacia, uno Sculli sempre utile, e infine soli cinque minuti per il capitano Tommaso Rocchi, che ha centrato la traversa e ripreso il pallone infilando Agazzi, finalmente, per il suo gol numero 100.
Conclusione più brillante non poteva esserci, per una giornata ancora memorabile che ci vede riconquistare il secondo posto alle spalle della Juventus.
Una grande Lazio. Implacabile. Vedremo dove potrà arrivare.
Casalinghe italiane disperate ma non troppo
Le donne italiane sono in gran parte casalinghe, ma non troppo "disperate", visto che sono tra le più longeve del mondo. Rimangono poco rappresentate ai vertici della vita politica e del mondo accademico, ma sono in buon numero a dirigere le aziende. Questo il ritratto delle donne d'Italia illustrato dal rapporto dell'Onu intitolato "The World's Women 2010".
Nel nostro Paese le donne sono più numerose degli uomini (il rapporto è di 100 a 95) e hanno un'aspettativa di vita tra le più alte del mondo (84 anni contro 78).
Un altro record dell'Italia è la percentuale delle donne che si dedica alla casa ed ai figli. Nel 42 per cento dei casi lasciano che sia il marito a lavorare fuori casa, nel 20 per cento si dedicano a occupazioni "part-time", nel 31 per cento lavorano all'esterno come il coniuge.
La società italiana, insomma, rimane molto tradizionale: è alquanto raro (la percentuale è inferiore all'8 per cento) che sia il padre a prendersi cura dei figli, lasciando alla moglie il compito di guadagnare il necessario per la famiglia.
(da un articolo di Matteo Bosco Bertolaso).
Nel nostro Paese le donne sono più numerose degli uomini (il rapporto è di 100 a 95) e hanno un'aspettativa di vita tra le più alte del mondo (84 anni contro 78).
Un altro record dell'Italia è la percentuale delle donne che si dedica alla casa ed ai figli. Nel 42 per cento dei casi lasciano che sia il marito a lavorare fuori casa, nel 20 per cento si dedicano a occupazioni "part-time", nel 31 per cento lavorano all'esterno come il coniuge.
La società italiana, insomma, rimane molto tradizionale: è alquanto raro (la percentuale è inferiore all'8 per cento) che sia il padre a prendersi cura dei figli, lasciando alla moglie il compito di guadagnare il necessario per la famiglia.
(da un articolo di Matteo Bosco Bertolaso).
Cave: dedicato a Matisse il liceo artistico
E' stato inaugurato venerdì 28 ottobre il Liceo Artistico di Cave, sezione staccata del Liceo Artistico Roma 2. Il Liceo di Cave prende nome dal grande pittore francese Henri Matisse, e l'inaugurazione è stata presenziata da una delegazione di Cateau -Cambrésis, sua città natale, da anni gemellata con la città di Cave, e che ha lasciato in dono per la biblioteca libri e pubblicazioni sui dipinti dell'artista.
L'istituto comprende per ora Arti Figurative e Pittura. La Regione Lazio, presente con l'assessore Luca Malcotti, ha dato il suo contributo fondamentale alla ristrutturazione dell'Istituto. Alcune aziende di Cave e il sindaco Massimo Umbertini hanno sponsorizzato il Liceo Artistico, unico nella zona. Ha aderito anche la Provincia di Roma, che ha partecipato fattivamente al progetto con l'assessore Paola Rita Stella.
Una grande tela ispirata a Matisse campeggia nell'atrio dell'istituto, destinato alla crescita artistica e culturale dei ragazzi della zona prenestina.
L'istituto comprende per ora Arti Figurative e Pittura. La Regione Lazio, presente con l'assessore Luca Malcotti, ha dato il suo contributo fondamentale alla ristrutturazione dell'Istituto. Alcune aziende di Cave e il sindaco Massimo Umbertini hanno sponsorizzato il Liceo Artistico, unico nella zona. Ha aderito anche la Provincia di Roma, che ha partecipato fattivamente al progetto con l'assessore Paola Rita Stella.
Una grande tela ispirata a Matisse campeggia nell'atrio dell'istituto, destinato alla crescita artistica e culturale dei ragazzi della zona prenestina.
Juve e Milan volano, ma la Lazio deve crederci
Dall'Olimpico di Roma e dal Meazza di Milano due squilli di tromba sensazionali del Milan e della Juventus: rossoneri e bianconeri sono in gran forma, sembrano pronti a spiccare il volo.
Due cadute gravi, quelle della Roma e soprattutto dell'Inter: i nerazzurri sono in piena zona retrocessione, hannno già incassato cinque sconfitte in nove partite, ora Ranieri potrebbe fare anche i miracoli ma non potrà rimontare un distacco così notevole.
La Lazio a Cagliari, oggi, deve tentare di non lasciarsi staccare , deve restare incollata ai bianconeri di Conte e ai rossoneri di Allegri: in una parola, deve vincere a Cagliari, e l'impresa sarà tutt'altro che facile.
La Lazio sarà agevolata dall'assenza per squalifica di Daniele Conti, che contro di noi ha sempre avuto il dente avvelenato di ex romanista. Inoltre la trasferta di Cagliari ci ha quasi sempre portato fortuna, ed è legata allo "squillo di resurrezione" di Edy Reja quasi all'inizio della sua carriera biancoceleste.
Reja tenterà il recupero in extremis di Konko, altrimenti punterà su Stankevicius e Diakité, quest'ultimo al fianco del rientrante Dias. Darà ancora fiducia a Cisse, sempre alla caccia di quel benedetto gol che lo sbloccherebbe psicologicamente. La notturna di stasera dovrà dire una parola importante sul futuro di questa Lazio.
Due cadute gravi, quelle della Roma e soprattutto dell'Inter: i nerazzurri sono in piena zona retrocessione, hannno già incassato cinque sconfitte in nove partite, ora Ranieri potrebbe fare anche i miracoli ma non potrà rimontare un distacco così notevole.
La Lazio a Cagliari, oggi, deve tentare di non lasciarsi staccare , deve restare incollata ai bianconeri di Conte e ai rossoneri di Allegri: in una parola, deve vincere a Cagliari, e l'impresa sarà tutt'altro che facile.
La Lazio sarà agevolata dall'assenza per squalifica di Daniele Conti, che contro di noi ha sempre avuto il dente avvelenato di ex romanista. Inoltre la trasferta di Cagliari ci ha quasi sempre portato fortuna, ed è legata allo "squillo di resurrezione" di Edy Reja quasi all'inizio della sua carriera biancoceleste.
Reja tenterà il recupero in extremis di Konko, altrimenti punterà su Stankevicius e Diakité, quest'ultimo al fianco del rientrante Dias. Darà ancora fiducia a Cisse, sempre alla caccia di quel benedetto gol che lo sbloccherebbe psicologicamente. La notturna di stasera dovrà dire una parola importante sul futuro di questa Lazio.
sabato 29 ottobre 2011
Vita di collegio: 116. Una scelta poco vantaggiosa
Anch'io fui felice per questa soluzione, che non mi lasciava nessun rimorso nei confronti della mia famiglia, ancora bisognosa di un certo sostegno. Così potei continuare nel mio sogno di giornalista, giustificato anche dal fatto che stavo per concludere gli studi per la laurea in lettere che mi avrebbe comunque consentito la soluzione dell'insegnamento.
Mio fratello Vito però non la prese proprio nel migliore dei modi. Fu contento certamente per Luciano, ma quanto a me, quando mi vide intraprendere la via dell'insegnamento, non mancò mai di rilevare che come soluzione economica era tutt'altro che adeguata, dopo aver studiato tanto e anche lavorato tanto.
Dei quattro fratelli maschi, infatti, di cui due bancari e uno riassicuratore, quello che rimase più indietro come situazione economica fui proprio io: lo stipendio d'insegnante delle scuole medie superiori non era nemmeno la metà di quanto guadagnavano gli altri, e oltretutto lasciava solo un minimo margine di espansione in prospettiva, contrariamente a quanto accadde per loro che finirono tutti la carriera da funzionari e con una liquidazione stratosferica.
Ma...chi ha colpa del suo mal pianga se stesso.
Mio fratello Vito però non la prese proprio nel migliore dei modi. Fu contento certamente per Luciano, ma quanto a me, quando mi vide intraprendere la via dell'insegnamento, non mancò mai di rilevare che come soluzione economica era tutt'altro che adeguata, dopo aver studiato tanto e anche lavorato tanto.
Dei quattro fratelli maschi, infatti, di cui due bancari e uno riassicuratore, quello che rimase più indietro come situazione economica fui proprio io: lo stipendio d'insegnante delle scuole medie superiori non era nemmeno la metà di quanto guadagnavano gli altri, e oltretutto lasciava solo un minimo margine di espansione in prospettiva, contrariamente a quanto accadde per loro che finirono tutti la carriera da funzionari e con una liquidazione stratosferica.
Ma...chi ha colpa del suo mal pianga se stesso.
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vita di collegio
Avere una patria significa capire gli altri
Non è vero che sentirsi parte di una patria ci porta a escludere gli altri, a rifiutarli: piuttosto è vero il contrario.
Solo sentendo la nostra appartenenza a una terra e a una cultura possiamo capire l'identità
diversa di persone appartenenti a un'altra terra e a un'altra cultura. E' il vuoto a generare insicurezza, e a far crescere aggressività contro coloro che si considerano diversi.
Speriamo che l'anniversario dei 150 anni dell'unità d'Italia ci serva a riconoscere la forza positiva della nostra identità, ci restituisca un punto di vista forte ed equilibrato da cui guardare il mondo, anche per accettare senza paura quanto di buono hanno da offrirci gli immigrati.
(da un articolo di Lucetta Scaraffia)
Solo sentendo la nostra appartenenza a una terra e a una cultura possiamo capire l'identità
diversa di persone appartenenti a un'altra terra e a un'altra cultura. E' il vuoto a generare insicurezza, e a far crescere aggressività contro coloro che si considerano diversi.
Speriamo che l'anniversario dei 150 anni dell'unità d'Italia ci serva a riconoscere la forza positiva della nostra identità, ci restituisca un punto di vista forte ed equilibrato da cui guardare il mondo, anche per accettare senza paura quanto di buono hanno da offrirci gli immigrati.
(da un articolo di Lucetta Scaraffia)
Palestrina: 4 novembre festa dell'unità nazionale
Sarà celebrata solennemente, venerdì 4 novembre alle ore 9.15, la festa del'unità nazionale nelle scuole elementari G. Mameli in via della Vittoria, e nella scuola elementare di Carchitti F. Socciarelli. Presente il sindaco Rodolfo Lena.
A questa grande festa parteciperanno tutti i bambini delle scuole elementari di Palestrina e di Carchitti, circa duemila.
Il corteo con il gonfalone civico andrà a deporre corone d'alloro al monumento ai caduti.
Alle 15.30 seguirà una solenne commemorazione dei defunti al cimitero comunale.
Il sindaco Lena ha sottolineato che i bambini sono la base della nazione, poichè rappresentano i valori di pace, di libertà e di giustizia che sono la forza della nostra costituzione.
A questa grande festa parteciperanno tutti i bambini delle scuole elementari di Palestrina e di Carchitti, circa duemila.
Il corteo con il gonfalone civico andrà a deporre corone d'alloro al monumento ai caduti.
Alle 15.30 seguirà una solenne commemorazione dei defunti al cimitero comunale.
Il sindaco Lena ha sottolineato che i bambini sono la base della nazione, poichè rappresentano i valori di pace, di libertà e di giustizia che sono la forza della nostra costituzione.
Zarate, Floccari, Klose...i nostri centravanti a Cagliari
Negli ultimi tre campionati, la Lazio ha vinto due volte, a Cagliari: 4-1 nel clamoroso esordio di Zarate nell'agosro 2008, 2-0 nel torneo d'esordio di Floccari, con reti di Rocchi e del cannoniere calabrese quel giorno del famoso 21 marzo 2009, San Benedetto, giorno in cui cominciò la marcia ascensionale degli uomini di Reja, che da allora non si sono fermati più e sono divenuti una delle squadre più forti del nostro campionato.
Cagliari ci porta bene e porta bene soprattuttto ai nostri centravanti. Questa volta sarà il turno del grande Miroslav Klose, e noi contiamo senza dubbio sul suo magico piede per conquistare una nuova importante vittoria all'Amsicora, un campo che in genere ci porta bene.
I cannnonieri passano, comunque, e la Lazio resta. Via Zarate, via Floccari...che facciamo? nascondiamo la faccia come lo struzzo? No, andamo a cercare un altro centravanti, possibilmente migliore, e andiamo avanti per la nostra strada.
Di grandi centravanti la storia della Lazio è piena. da Silvio Piola, il più grande di tutti, a Giorgione Chinaglia, da Bruno Giordano a Pierluigi Casiraghi, da Christian Vieri a Hernan Crespo a Marcelo Salas...e ora a Miro Klose, altro grandissimo nome internazionale. Tutti uomini che hanno richiamato nello stadio di Roma e in quelli di tutta Italia le grandi folle. Domani all'Amsicora saranno in moltissimi i tifosi sardi che andranno ad ammirare Miroslav Klose, così come ammirarono Zarate e Floccari per riferirci solo agli anni più recenti.
Miro Klose: otto partite di campionato e cinque reti. Nessuno si sarebbe aspettato tanto. E tanto ancora darà, sospinto dal desiderio di giocare gli europei con la nazionale di Germania per battere il record di Gerd Muller. Noi, però, ci accontentiamo anche soltanto dei gol che saprà segnare ancora in biancoceleste, continuando le prodezze iniziali di questo inizio di campionato.
Cagliari ci porta bene e porta bene soprattuttto ai nostri centravanti. Questa volta sarà il turno del grande Miroslav Klose, e noi contiamo senza dubbio sul suo magico piede per conquistare una nuova importante vittoria all'Amsicora, un campo che in genere ci porta bene.
I cannnonieri passano, comunque, e la Lazio resta. Via Zarate, via Floccari...che facciamo? nascondiamo la faccia come lo struzzo? No, andamo a cercare un altro centravanti, possibilmente migliore, e andiamo avanti per la nostra strada.
Di grandi centravanti la storia della Lazio è piena. da Silvio Piola, il più grande di tutti, a Giorgione Chinaglia, da Bruno Giordano a Pierluigi Casiraghi, da Christian Vieri a Hernan Crespo a Marcelo Salas...e ora a Miro Klose, altro grandissimo nome internazionale. Tutti uomini che hanno richiamato nello stadio di Roma e in quelli di tutta Italia le grandi folle. Domani all'Amsicora saranno in moltissimi i tifosi sardi che andranno ad ammirare Miroslav Klose, così come ammirarono Zarate e Floccari per riferirci solo agli anni più recenti.
Miro Klose: otto partite di campionato e cinque reti. Nessuno si sarebbe aspettato tanto. E tanto ancora darà, sospinto dal desiderio di giocare gli europei con la nazionale di Germania per battere il record di Gerd Muller. Noi, però, ci accontentiamo anche soltanto dei gol che saprà segnare ancora in biancoceleste, continuando le prodezze iniziali di questo inizio di campionato.
venerdì 28 ottobre 2011
Suonerie taroccate
Secondo un'inchiesta svolta nell'Unione Europea, almeno l'ottanta per cento dei siti web che offrono servizi legati alla telefonia mobile viollerebbero le norme a tutela dei consumatori.
L'indagine è stata promossa a seguito delle continue proteste dei consumatori che lamentavano informazioni poco chiare e bollette in molti casi "gonfiate".
Dei 588 siti presi in esame, ben 466 hanno evidenziato irregolarità, tanto che sono stati sottoposti a ulteriori indagini. Nel mirino sono finite le suonerie definite "mangia-soldi". In genere si tratta di suonerie facilmente scaricabili da internet e che, in poco tempo, esauriscono il credito telefonico del malcapitato utente.
Tra le vittime preferite ci sono soprattutto bambini e adolescenti, i più attratti dall'idea di sentire squillare il proprio telefonino con la canzone dell'artista preferito, ma senza considerare che esiste il rischio di ricevere una suoneria il più delle volte "taroccata".
L'indagine è stata promossa a seguito delle continue proteste dei consumatori che lamentavano informazioni poco chiare e bollette in molti casi "gonfiate".
Dei 588 siti presi in esame, ben 466 hanno evidenziato irregolarità, tanto che sono stati sottoposti a ulteriori indagini. Nel mirino sono finite le suonerie definite "mangia-soldi". In genere si tratta di suonerie facilmente scaricabili da internet e che, in poco tempo, esauriscono il credito telefonico del malcapitato utente.
Tra le vittime preferite ci sono soprattutto bambini e adolescenti, i più attratti dall'idea di sentire squillare il proprio telefonino con la canzone dell'artista preferito, ma senza considerare che esiste il rischio di ricevere una suoneria il più delle volte "taroccata".
Genazzano : salviamo il Ninfeo del Bramante
Domenica 30 ottobre, alle ore 10, il Comitato per la salvezza del Ninfeo del Bramante indice una pubblica assemblea per chiedere alla popolazione di Genazzano, tramite una sottoscrizione da presentare alla Soprintendenza delle Belle Arti, un sostegno per la riqualificazione dell'illustre monumento, eretto dal grande architetto Donato Bramante sul luogo di un antico tempio romano.
Il Ninfeo, monumento di grande eleganza, ricco di archi, colonnati e nicchie, ha la forma di un fiore di ninfea; eretto nel 1503 su commissione dei Principi Colonna, serviva come luogo di caccia e di spettacoli acquatici, sfruttando i boschi contigui e le acque del ruscello Jardini. Nei recenti anni Ottanta il musicista Silvano Bussotti lo utilizzò per spettacoli di danza contemporanea.
Il Comitato del Ninfeo sorge per scongiurare l'abbandono dell'illustre monumento e per riproporlo all'antica grandezza: è uno dei monumenti più belli ed eleganti dell'intera provincia romana.
Il Ninfeo, monumento di grande eleganza, ricco di archi, colonnati e nicchie, ha la forma di un fiore di ninfea; eretto nel 1503 su commissione dei Principi Colonna, serviva come luogo di caccia e di spettacoli acquatici, sfruttando i boschi contigui e le acque del ruscello Jardini. Nei recenti anni Ottanta il musicista Silvano Bussotti lo utilizzò per spettacoli di danza contemporanea.
Il Comitato del Ninfeo sorge per scongiurare l'abbandono dell'illustre monumento e per riproporlo all'antica grandezza: è uno dei monumenti più belli ed eleganti dell'intera provincia romana.
Andiamo a Cagliari a vedere Radja Naing-golan
Radja Naing-golan, 23 anni, nato in Indonesia ma belga di nazionalità, è il mediano-mezzala del Cagliari che interessa molto la Lazio, la quale avrebbe voluto portarlo a Roma già a luglio. Poi non se n'è fatto nulla, ma è rimasto l'interesse di Reja, di Lotito e di Tare, che ci riproveranno a gennaio con ottime probabilità di riuscita.
Naing-golan nasce mediano, bravo in interdizione, longilineo e scattante, solo 65 chilogrammi di peso per 175 centimetri di altezza. Rispetto a Biondini, l'altro mediano del Cagliari lungamente accostato alla Lazio da due stagioni, ha un vantaggio: schierato più avanti, in posizione di mezzala, dimostra capacità d'inventiva, piede buono per i suggerimenti e anche un bel tiro da distanza.
Domenica la Lazio va a Cagliari per fare i tre punti e rimediare al passo falso col Catania, riavrà Dias e sarà più coperta in difesa, probabilmente con Radu secondo centrale al posto dell'infortunato Biava e Lulic terzino sinistro. Forse riposerà Cisse , lasciando il posto a Rocchi che contro i sardi ha sempre disputato belle partite. Insomma, andremo a Caglari per altri scopi, ma anche per vedere quanto vale da vicino questo Naing-golan, che da due anni figura con una certa frequenza tra i nomi di spicco del fantacalcio come un uomo concreto e continuo nel gioco, un centrocampista che fa anche gol. Nella Lazio ci starebbe come il cacio sui maccheroni: sta ora a Lotito convincere Cellino a far sbarcare il ragazzo a Roma.
per dare una buona mano a Hernanes e Mauri nella fetta avanzata dl centrocampo di sinistra.
Naing-golan nasce mediano, bravo in interdizione, longilineo e scattante, solo 65 chilogrammi di peso per 175 centimetri di altezza. Rispetto a Biondini, l'altro mediano del Cagliari lungamente accostato alla Lazio da due stagioni, ha un vantaggio: schierato più avanti, in posizione di mezzala, dimostra capacità d'inventiva, piede buono per i suggerimenti e anche un bel tiro da distanza.
Domenica la Lazio va a Cagliari per fare i tre punti e rimediare al passo falso col Catania, riavrà Dias e sarà più coperta in difesa, probabilmente con Radu secondo centrale al posto dell'infortunato Biava e Lulic terzino sinistro. Forse riposerà Cisse , lasciando il posto a Rocchi che contro i sardi ha sempre disputato belle partite. Insomma, andremo a Caglari per altri scopi, ma anche per vedere quanto vale da vicino questo Naing-golan, che da due anni figura con una certa frequenza tra i nomi di spicco del fantacalcio come un uomo concreto e continuo nel gioco, un centrocampista che fa anche gol. Nella Lazio ci starebbe come il cacio sui maccheroni: sta ora a Lotito convincere Cellino a far sbarcare il ragazzo a Roma.
per dare una buona mano a Hernanes e Mauri nella fetta avanzata dl centrocampo di sinistra.
giovedì 27 ottobre 2011
Vita di collegio: 115. Rifiutato il Santo Spirito
Il mio fratello maggiore, Vito, giustamente non vedeva di buon occhio il mio affannarmi alla rincorsa di un sogno, quello del giornalismo sportivo. Dall'alto della sua esperienza, e conoscendo anche il mio carattere non proprio sicuro di sé, mi faceva capire in tutti i modi di volermi aiutare a trovare altre soluzioni.
Un bel giorno mi mise di fronte al fatto compiuto. Mi disse che, grazie alle sue conoscenze (lui lavorava al Banco di Napoli), aveva pronto per me un posto sicuro al Banco di Santo Spirito.
Sicuramente, alla luce di quanto è accaduto dopo, avrei fatto bene ad accettare. Invece, caparbiamente, mi rifiutai. Primo, con la mia formazione di letterato, non me la sentivo proprio di finire dietro allo sportello di una banca; secondo, ormai ero abbastanza ben quotato nel campo del giornalismo sportivo, per cui ero sicuro di riuscire a sfondare in quel settore, dopo aver fatto tanta anticamera.
Il caso volle che proprio in quel periodo il mio fratello minore, Luciano, avesse deciso di lasciare il Collegio San Gabriele, dove insegnava come aspirante all'ordine religioso dei monfortani. Automaticamente, io proposi di girare a lui il posto in banca che era destinato a me.
Luciano non se lo fece ripetere due volte: accettò tutto felice la soluzione, e ci mise poi tanto di quell'impegno nel suo lavoro da riuscire a compiere una bella carriera, e dopo aver ottenuto la laurea in giurisprudenza, anche ad andare in pensione nel ruolo di dirigente.
Un bel giorno mi mise di fronte al fatto compiuto. Mi disse che, grazie alle sue conoscenze (lui lavorava al Banco di Napoli), aveva pronto per me un posto sicuro al Banco di Santo Spirito.
Sicuramente, alla luce di quanto è accaduto dopo, avrei fatto bene ad accettare. Invece, caparbiamente, mi rifiutai. Primo, con la mia formazione di letterato, non me la sentivo proprio di finire dietro allo sportello di una banca; secondo, ormai ero abbastanza ben quotato nel campo del giornalismo sportivo, per cui ero sicuro di riuscire a sfondare in quel settore, dopo aver fatto tanta anticamera.
Il caso volle che proprio in quel periodo il mio fratello minore, Luciano, avesse deciso di lasciare il Collegio San Gabriele, dove insegnava come aspirante all'ordine religioso dei monfortani. Automaticamente, io proposi di girare a lui il posto in banca che era destinato a me.
Luciano non se lo fece ripetere due volte: accettò tutto felice la soluzione, e ci mise poi tanto di quell'impegno nel suo lavoro da riuscire a compiere una bella carriera, e dopo aver ottenuto la laurea in giurisprudenza, anche ad andare in pensione nel ruolo di dirigente.
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Colesterolo buono per chi smette di fumare
Uno studio condotto su un migliaio di persone all'Università del Wisconsin negli Stati Uniti, mostra che smettere di fumare produce un ulteriore effetto benefico finora inatteso: fa alzare entro un anno i livelli del colesterolo HDL, quello "buono" che protegge le arterie. E questo, nonostante il leggero aumento di peso che spesso si accompagna alla salutare decisione.
(da un artiucolo di Roberta Villa)
(da un artiucolo di Roberta Villa)
Segni: affidare i piani di zona alla Comunità Montana
Aldo Liparoti, presidente della 18.ma comunità montana, ha avanzato la proposta, sostenuta anche dal consigliere regionale Polidori, di porre la stessa Comunità Montana alla guida dei Piani di Zona per il distretto RM G6. Si tratta di un territorio che comprende circa 80 mila abitanti dei Comuni di Carpineto Romano, Segni, Montelanico, Gorga, Artena, Gavignano, Colleferro, Valmontone e Labico.
Questi Comuni finanziano, insieme alla Regione Lazio, i progetti dei piani di zona per aiutare le persone con disagi fisici e psichici, gli anziani, i bimbi, le persone non autosufficienti, i soggetti a rischio di tossicodipendenza e coloro che hanno disagi abitativi.
La gestione diretta della Comunità Montana, secondo la proposta di Liparoti sostenuta anche dal consigliere regionale Polidori, eviterà le dispersioni finanziarie inevitabili in una gestione unica regionale secondo l'idea dall'assessore regionale Forte intesa ad ottenere risparmi di bilancio solo ipotetici.
Questi Comuni finanziano, insieme alla Regione Lazio, i progetti dei piani di zona per aiutare le persone con disagi fisici e psichici, gli anziani, i bimbi, le persone non autosufficienti, i soggetti a rischio di tossicodipendenza e coloro che hanno disagi abitativi.
La gestione diretta della Comunità Montana, secondo la proposta di Liparoti sostenuta anche dal consigliere regionale Polidori, eviterà le dispersioni finanziarie inevitabili in una gestione unica regionale secondo l'idea dall'assessore regionale Forte intesa ad ottenere risparmi di bilancio solo ipotetici.
Lazio: la tegola Mauri. Parolo serviva
La Lazio sta accusando non tanto la fatica, quanto gli infortuni. Contro il Catania mancavano almeno in cinque, tra centrocampisti e difensori: poi si è aggiunta la tegola dell'incidente a Biava. Quei due rinforzi che tutti aspettavano a luglio, un forte stopper e una forte mezzala, Lugano e Parolo, in questo momento sarebbero stati preziosi, e senz'altro ora in classifica avremmo avuto quei due punti in più che ci permetterebbero di essere in testa da soli.
Ora un'altra tegola: la notizia che il guaio muscolare di Mauri è molto più serio del previsto, e che potremo riavere il suo prezioso contributo soltanto a gennaio.
Speriamo che a gennaio, con il rientro di Mauri, arrivi anche quel paio di rinforzi di cui si diceva. E siccome la Lazio a giugno dovrà riscuotere le comproprietà di Zarate, Floccari e Foggia per un totale di oltre 20 milioni, le spese per i nuovi acquisti non graveranno sul bilancio di fine stagione.
Per fortuna domenica, a Cagliari, una trasferta dura ma che a noi è stata sempre simpatica, rientreranno Dias ed Hernanes dal primo minuto. Per il secondo difensore centrale, io mi orienterei su Radu, potendo contare sul bravo Lulic a sinistra. Il recupero di Borcchi e di Hernanes consentirà a Ledesma di avere un buon cursore al fianco, mentre Sculli si farà valere come centrocampista avanzato al fianco del "Profeta". Cisse e Klose, davanti, daranno il solito apporto generoso, e per Djibril potrebbe anche arrivare il gol liberatore.
Senza innervosirsi, la Lazio può continuare tranquilla la sua marcia. Per ora, al primato, meglio non puntare con troppa insistenza psicologica. Non è ancora arrivato il momento di fare certi conti, che saranno più chiari a gennaio, come afferma Reja.
Ora un'altra tegola: la notizia che il guaio muscolare di Mauri è molto più serio del previsto, e che potremo riavere il suo prezioso contributo soltanto a gennaio.
Speriamo che a gennaio, con il rientro di Mauri, arrivi anche quel paio di rinforzi di cui si diceva. E siccome la Lazio a giugno dovrà riscuotere le comproprietà di Zarate, Floccari e Foggia per un totale di oltre 20 milioni, le spese per i nuovi acquisti non graveranno sul bilancio di fine stagione.
Per fortuna domenica, a Cagliari, una trasferta dura ma che a noi è stata sempre simpatica, rientreranno Dias ed Hernanes dal primo minuto. Per il secondo difensore centrale, io mi orienterei su Radu, potendo contare sul bravo Lulic a sinistra. Il recupero di Borcchi e di Hernanes consentirà a Ledesma di avere un buon cursore al fianco, mentre Sculli si farà valere come centrocampista avanzato al fianco del "Profeta". Cisse e Klose, davanti, daranno il solito apporto generoso, e per Djibril potrebbe anche arrivare il gol liberatore.
Senza innervosirsi, la Lazio può continuare tranquilla la sua marcia. Per ora, al primato, meglio non puntare con troppa insistenza psicologica. Non è ancora arrivato il momento di fare certi conti, che saranno più chiari a gennaio, come afferma Reja.
mercoledì 26 ottobre 2011
Klose illude la Lazio: primo posto gettato alle ortiche
L'illusione del primato è durata un bel po'. Klose segna la 17', e la 63' pareggia il Catania con Bergessio. Un'oretta d'illusione, glorioso intervallo compreso.
Si è infortunato Biava, è entrato Diakité, ci siamo ritrovati con una difesa orfana dei due centrali, oltre a una mediana priva di quattro titolari. Lo scivolone non ci voleva, la Lazio poi ha finito per accusare la stanchezza accumulata, è mancata quella preziosissima seconda rete che Sculli e Cisse hanno sfiorato.
Un secondo gol ci avrebbe permesso di portare fino in fondo la vittoria preziosa, quei 17 punti che ci avrebbero assicurato la testa della classifica. Così, dobbiamo accettare il secondo posto al fianco dell'Udinese sconfitta a Napoli, e dietro a una Juventu che non sa neppure come ha fatto a ritrovarsi in testa da sola dopo la fortunata vittoria sulla Fiorentina che nel finale le ha creato mille difficoltà.
Pazienza. Non siamo ancora abbastanza grandi da prendere il volo. Il Milan in clamoroso risveglio ci fa capire oltretutto che forse un vero favorito il campionato ce l'ha: lo squadrone rossonero. Ma noi non dobbiamo arrenderci alla delusione. Abbiamo i mezzi per riprenderci.
Domenica avremo la trasferta di Cagliari che ci porta sempre fortuna. Certo, l'Olimpico resta per noi un campo difficile, nel quale si può viaggiare tranquilli solo se si fanno almeno due gol. Un solo gol non basta davvero, e la Lazio purtropppo ha questa sua difficoltà a sfondare in casa. Inutile l'ingresso di Hernanes e Kozak nel finale, oltretutto con l'imbronciatura di Djibrll Cisse che non ha gradito la sostituzione.
A gennaio dovremo assicurarci un grande difensore centrale e una grande mezzala. I 25 milioni da riscuotere per le comproprietà di Zarate, Floccari e Foggia dovranno essere utilizzati a quel fine. Forse allora la Lazio diventerà davvero una squadra da scudetto.
Si è infortunato Biava, è entrato Diakité, ci siamo ritrovati con una difesa orfana dei due centrali, oltre a una mediana priva di quattro titolari. Lo scivolone non ci voleva, la Lazio poi ha finito per accusare la stanchezza accumulata, è mancata quella preziosissima seconda rete che Sculli e Cisse hanno sfiorato.
Un secondo gol ci avrebbe permesso di portare fino in fondo la vittoria preziosa, quei 17 punti che ci avrebbero assicurato la testa della classifica. Così, dobbiamo accettare il secondo posto al fianco dell'Udinese sconfitta a Napoli, e dietro a una Juventu che non sa neppure come ha fatto a ritrovarsi in testa da sola dopo la fortunata vittoria sulla Fiorentina che nel finale le ha creato mille difficoltà.
Pazienza. Non siamo ancora abbastanza grandi da prendere il volo. Il Milan in clamoroso risveglio ci fa capire oltretutto che forse un vero favorito il campionato ce l'ha: lo squadrone rossonero. Ma noi non dobbiamo arrenderci alla delusione. Abbiamo i mezzi per riprenderci.
Domenica avremo la trasferta di Cagliari che ci porta sempre fortuna. Certo, l'Olimpico resta per noi un campo difficile, nel quale si può viaggiare tranquilli solo se si fanno almeno due gol. Un solo gol non basta davvero, e la Lazio purtropppo ha questa sua difficoltà a sfondare in casa. Inutile l'ingresso di Hernanes e Kozak nel finale, oltretutto con l'imbronciatura di Djibrll Cisse che non ha gradito la sostituzione.
A gennaio dovremo assicurarci un grande difensore centrale e una grande mezzala. I 25 milioni da riscuotere per le comproprietà di Zarate, Floccari e Foggia dovranno essere utilizzati a quel fine. Forse allora la Lazio diventerà davvero una squadra da scudetto.
La musica aiuta gli anziani
La musica aiuta a non cadere. Un programma di movimento basato sul ritmo del pianoforte sperimentato in Svizzera si è dimostrato in grado di ridurre drasticamente il numero delle cadute degli anziani.
I test hanno confermato l'efficacia di questi esercizi, che hanno limitato i danni: nel periodo di attività si sono verificate 24 cadute nel gruppo che seguiva il corso, contro le 54 del gruppo di controllo.
(da un articolo di Roberta Villa)
I test hanno confermato l'efficacia di questi esercizi, che hanno limitato i danni: nel periodo di attività si sono verificate 24 cadute nel gruppo che seguiva il corso, contro le 54 del gruppo di controllo.
(da un articolo di Roberta Villa)
Valmontone: un grande Halloween a Magicland
Il Parco Divertimenti di Roma, altrimenti noto come Magicland Rainbow, lunedì 31 ottobre, per la Festa di Halloween, resterà aperto fino a mezzanotte.
Zucche giganti, vecchi cimiteri, fantasmi, streghe, ragni, pipistrelli animeranno le strade del Parco.
Si comincia alle 16 nel Kid Show con una sfilata in maschera di tutti i bambini: le maschere più belle saranno premiate dal Gattobaleno.
Al Gran Teatro, si svolgerà il musical "Dolcetto o scherzetto". Per gli amanti del brivido, ecco "Demonia", con in campo creature mostruose dell'oltretomba. Inoltre, sfilate di carri abitati da zombi.
Rainbow Magicland resterà aperta anche martedì 1 novembre fino alle 18.
Zucche giganti, vecchi cimiteri, fantasmi, streghe, ragni, pipistrelli animeranno le strade del Parco.
Si comincia alle 16 nel Kid Show con una sfilata in maschera di tutti i bambini: le maschere più belle saranno premiate dal Gattobaleno.
Al Gran Teatro, si svolgerà il musical "Dolcetto o scherzetto". Per gli amanti del brivido, ecco "Demonia", con in campo creature mostruose dell'oltretomba. Inoltre, sfilate di carri abitati da zombi.
Rainbow Magicland resterà aperta anche martedì 1 novembre fino alle 18.
Klose tra i 50 candidati al Pallone d'Oro
Miroslav Klose è stato incluso tra i 50 candidati alla conquista del Pallone d'Oro. Un grandissimo onore, per un calciatore della Lazio. Certo, sarà difficile che il nostro centravanti riesca a vincere la concorrenza di altri grandissimi campioni come Messi , Cristiano Ronaldo e Ibrahimovic, ma sentirsi ancora quotato tra i più forti potrà mettere ancora di più le ali a questo campione di bravura e di modestia.
A noi non resta che fare un gran tifo per lui e per la Lazio che lo sta rilanciando.
A noi non resta che fare un gran tifo per lui e per la Lazio che lo sta rilanciando.
Stankevicius e Sculli novità nella Lazio
La Lazio è la squadra dei Kappa: stasera Stankevicius e Skulli si uniscono a Marketti, Konko, Klose, Brokki, Lulik e Kisse. Solo Biava, Radu e Ledesma non hanno il kappa. Però attenzione al Katania, che ha il kappa anche lui.
Siamo su scherzi a parte. In realtà la Lazio di stasera è "senza". Senza Hernanes, senza Dias, senza Matuzalem...tutti i brasiliani ce li siamo bruciati a Bologna, e per sopraggiunta anche un uruguayano, Gonzalez. Poi manca ancora Mauri. Mancano quattro centrocampisti. Ce la faremo a metter su una squadra?
Sì, Reja ce la farà: Marchetti fra i pali, Konko e Radu laterali, Biava e Stankevicius centrali.
Per la mediana e l'attacco, l'allenatore ha pensato a un 3-3: Brocchi Ledesma Lulic; poi all'attacco Cisse Klose Sculli, con quest'ultimo più arretrato nelle funzioni di Hernanes. Una Lazio un po' più umile del solito, ma non troppo, in grado di battere l'insidioso Catania di Montella che a Firenze ha rimontato due volte.
Attenti a questo Catania. Può metterci il bastone fra le ruote, in una giornata in cui chi sta davanti a noi (l'Udinese) avrà un compitaccio da svolgere in quel di Napoli. Se staremo con gli occhi bene aperti, e molto coperti in difesa, potrebbe essere un'altra serata magica, per noi.
Siamo su scherzi a parte. In realtà la Lazio di stasera è "senza". Senza Hernanes, senza Dias, senza Matuzalem...tutti i brasiliani ce li siamo bruciati a Bologna, e per sopraggiunta anche un uruguayano, Gonzalez. Poi manca ancora Mauri. Mancano quattro centrocampisti. Ce la faremo a metter su una squadra?
Sì, Reja ce la farà: Marchetti fra i pali, Konko e Radu laterali, Biava e Stankevicius centrali.
Per la mediana e l'attacco, l'allenatore ha pensato a un 3-3: Brocchi Ledesma Lulic; poi all'attacco Cisse Klose Sculli, con quest'ultimo più arretrato nelle funzioni di Hernanes. Una Lazio un po' più umile del solito, ma non troppo, in grado di battere l'insidioso Catania di Montella che a Firenze ha rimontato due volte.
Attenti a questo Catania. Può metterci il bastone fra le ruote, in una giornata in cui chi sta davanti a noi (l'Udinese) avrà un compitaccio da svolgere in quel di Napoli. Se staremo con gli occhi bene aperti, e molto coperti in difesa, potrebbe essere un'altra serata magica, per noi.
martedì 25 ottobre 2011
Vita di collegio: 114. Pesante delusione
Ormai, comunque, la mia strada l'avevo scelta: avrei lasciato definitivamente l'ambiente del giornalismo, dal quale ero rimasto profondamente deluso dal punto di vista umano.
Così, piano piano, andavo sostituendo a quel mondo quello della scuola: accettai alcune lunghe supplenze nelle scuole medie di Roma, al Casaletto, in Via Bagnera sulla Cristoforo Colombo ed altre ancora, man mano che andavo sostenendo gli esami e mi stavo accostando alla laurea.
Anche la scuola mi piaceva, infatti, e la mia continuava ad essere la possibilità di una scelta fra due professioni ugualmente amate: scuola e giornalismo.
Un collega di Acuto, il professor Mario Ticconi, insegnante d'italiano, mi diede una valida mano nel procurarmi lunghe supplenze ed anche delle ripetizioni in una scuola privata gravitante sull'Istituto Tecnco Galileo. Ebbene, il bravissimo professor Ticconi mi pregava caldamente d'intraprendere la via della scuola, ma di non mollare con il giornalismo sportivo, coltivando delle buone collaborazioni come quella con "Tuttosport", dato che riteneva il mio modo di scrivere molto interessante, con il pregio di affrontare lo sport da un punto di vista più umanistico e psicologico che non freddamente tecnico.
Al bravo professor Mario Ticconi, perciò, per tanti motivi, io debbo una sincera gratitudine.
Così, piano piano, andavo sostituendo a quel mondo quello della scuola: accettai alcune lunghe supplenze nelle scuole medie di Roma, al Casaletto, in Via Bagnera sulla Cristoforo Colombo ed altre ancora, man mano che andavo sostenendo gli esami e mi stavo accostando alla laurea.
Anche la scuola mi piaceva, infatti, e la mia continuava ad essere la possibilità di una scelta fra due professioni ugualmente amate: scuola e giornalismo.
Un collega di Acuto, il professor Mario Ticconi, insegnante d'italiano, mi diede una valida mano nel procurarmi lunghe supplenze ed anche delle ripetizioni in una scuola privata gravitante sull'Istituto Tecnco Galileo. Ebbene, il bravissimo professor Ticconi mi pregava caldamente d'intraprendere la via della scuola, ma di non mollare con il giornalismo sportivo, coltivando delle buone collaborazioni come quella con "Tuttosport", dato che riteneva il mio modo di scrivere molto interessante, con il pregio di affrontare lo sport da un punto di vista più umanistico e psicologico che non freddamente tecnico.
Al bravo professor Mario Ticconi, perciò, per tanti motivi, io debbo una sincera gratitudine.
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Disagio giovanile: sms di soccorso
Gli sms, in alcune esperienze sul territorio comunale, vengono utilizzati per intercettare il disagio giovanile e per offrire ai ragazzi un aiuto concreto. Uno di questi casi è il Telefono Giovane di Mantova che, nato come "Centro di aiuto alla vita", ha rivolto ora la sua attenzione agli adolescenti.
Ha attivato infatti un "numero verde" ( 800 560990 ) al quale si rivolgono per richieste di aiuto ragazzi di tutta Italia, soprattutto dal Sud, e un servizio tramite sms: "Se mi senti" (al numero 388 8989250). Garantito l'anonimato.
(da un articolo di Laura Pisanello)
Ha attivato infatti un "numero verde" ( 800 560990 ) al quale si rivolgono per richieste di aiuto ragazzi di tutta Italia, soprattutto dal Sud, e un servizio tramite sms: "Se mi senti" (al numero 388 8989250). Garantito l'anonimato.
(da un articolo di Laura Pisanello)
A Cave, la castagna è d'oro
Cave in festa per la 77.ma Sagra della Castagna da venerdì 28 a domenica 30 ottobre.
L'edizione di quest'anno, oltre alla consueta ricchezza di bancarelle lungo il "ferro di cavallo" della Statale 155 nel cuore della cittadina, si arricchisce di un particolare concorso, "la castagna d'oro", riservato al miglior primo piatto a base di castagne, ed anche ai secondi piatti.
La premiazione avverrà domenica 30 alle ore 19 nell'aula consiliare. La selezione avverrà entro le 14.30 al terzo piano del palazzo comunale.
La castagna di Cave è particolarmente pregiata per le sue dimensioni tipo marrone.
L'edizione di quest'anno, oltre alla consueta ricchezza di bancarelle lungo il "ferro di cavallo" della Statale 155 nel cuore della cittadina, si arricchisce di un particolare concorso, "la castagna d'oro", riservato al miglior primo piatto a base di castagne, ed anche ai secondi piatti.
La premiazione avverrà domenica 30 alle ore 19 nell'aula consiliare. La selezione avverrà entro le 14.30 al terzo piano del palazzo comunale.
La castagna di Cave è particolarmente pregiata per le sue dimensioni tipo marrone.
Lazio: con il Catania senza Dias ed Hernanes
Si allunga l'elenco degli assenti: Mauri, Gonzalez, Dias, Matuzalem, Hernanes...Reja nei pasticci per mettere su una formazione adeguata contro il Catania, una squadra temibile, come ha dimostrato domenica a Firenze.
I punti di forza della squadra restano Cisse e Klose in avanti, ma alle loro spalle mancherà un grande suggeritore come Hernanes, e il suo compito dovrà essere sostenuto da Lulic e Sculli, assistiti da uno stato di forma notevole. Ledesma potrà fruire del sostegno del rientrante Brocchi, che non è del tutto a posto nel fisico ma è abituato a stringere i denti.
In difesa, il compito di sostituire Dias dovrebbe spettare a Diakité in coppia con Biava, mentre il resto della difesa è invariato, Konko-Radu esterni e in porta il rinnovato Marchetti, autorevole a Bologna e ormai destinato a salire fino alla Nazionale.
Alla Lazio, contro gli uomini di Montella, mancherà l'apporto dei due registi della difesa e dell'attacco, ma gli altri sono in grado di surrogare con un pizzico di attenzione in più, di cui Lulic e Brocchi si fanno garanti con il loro apprezzabile impegno. Dovremo cercare di non farci sfuggire questi tre punti preziosi, con l'Udinese che avrà un durissimo collaudo sul terreno del Napoli. Ci sarebbe, dunque, la possibilità di un aggancio, se non addirittura di un sorpasso sui bianconeri di Guidolin e dello spietato cannoniere Di Natale.
I punti di forza della squadra restano Cisse e Klose in avanti, ma alle loro spalle mancherà un grande suggeritore come Hernanes, e il suo compito dovrà essere sostenuto da Lulic e Sculli, assistiti da uno stato di forma notevole. Ledesma potrà fruire del sostegno del rientrante Brocchi, che non è del tutto a posto nel fisico ma è abituato a stringere i denti.
In difesa, il compito di sostituire Dias dovrebbe spettare a Diakité in coppia con Biava, mentre il resto della difesa è invariato, Konko-Radu esterni e in porta il rinnovato Marchetti, autorevole a Bologna e ormai destinato a salire fino alla Nazionale.
Alla Lazio, contro gli uomini di Montella, mancherà l'apporto dei due registi della difesa e dell'attacco, ma gli altri sono in grado di surrogare con un pizzico di attenzione in più, di cui Lulic e Brocchi si fanno garanti con il loro apprezzabile impegno. Dovremo cercare di non farci sfuggire questi tre punti preziosi, con l'Udinese che avrà un durissimo collaudo sul terreno del Napoli. Ci sarebbe, dunque, la possibilità di un aggancio, se non addirittura di un sorpasso sui bianconeri di Guidolin e dello spietato cannoniere Di Natale.
lunedì 24 ottobre 2011
Il miglior modo di aiutare i bambini disabili
E' assurdo che già alla scuola dell'infanzia venga considerata imprescindibile per il bambino una figura di sostegno. In quell'ordine scolastico si lavora su aspetti e funzioni tali che, salvo alcuni casi, davvero non si vede perché aggiungere un insegnante che, anche involontariamente, forse per il semplice fatto di essere lì, determina un disequilibrio e, cosa più grave, un distacco sensibile tra un bambino con disabilità e i suoi compagni.
Proprio in un periodo in cui le eventuali differenze "funzionali" non si manifestano in modo così evidente e in cui i compagni di classe normodotati saranno molto più sereni con (e utili a) quello disabile di quanto possa fare qualsiasi figura adulta. Onnipresente o discreta.
Infatti, ogni professione d'aiuto, se da una parte sostiene, dall'altra rischia di etichettare, e trasmette messaggi di deficit e inadeguatezza: una sintesi tra i due è difficile da realizzare.
(da un articolo del giornalista e scrittore h Claudio Imprudente).
Proprio in un periodo in cui le eventuali differenze "funzionali" non si manifestano in modo così evidente e in cui i compagni di classe normodotati saranno molto più sereni con (e utili a) quello disabile di quanto possa fare qualsiasi figura adulta. Onnipresente o discreta.
Infatti, ogni professione d'aiuto, se da una parte sostiene, dall'altra rischia di etichettare, e trasmette messaggi di deficit e inadeguatezza: una sintesi tra i due è difficile da realizzare.
(da un articolo del giornalista e scrittore h Claudio Imprudente).
Bellegra: sta per nascere un grande parco urbano
Al Comune di Bellegra, sabato 22 ottobre, è stato firmato un protocollo d'intesa fra il sindaco Domenico Maselli e Francesco Schina, presidente dell'associazione "Antica Vitellia", sul progetto intitolato "Un parco a Bellegra". Interessati anche il direttore della Banca di Credito Cooperativo di Bellegra, Gianluca Nera, e il geologo Domenico Ferretti.
Il parco prevede la riqualificazione della zona dei giardini, attuale Viale della Musica, che verrà trasformata in parco urbano con cancelli di entrata e di uscita, staccionate e punti luce, ed aree riservate ai soli pedoni.
Altre zone interessate al Parco sono la Fonte Nocchietta, la Mora Vallea e l'ampio spazio intorno al convento dei frati francescani, lasciati finora nella totale incuria.
Questo parco darà lavoro e costituirà un'attrazione turistica, e dunque una vera occasione di rilancio per la pittoresca cittadina di Bellegra, ricca di risorse naturali finora poco valorizzate.
Il parco prevede la riqualificazione della zona dei giardini, attuale Viale della Musica, che verrà trasformata in parco urbano con cancelli di entrata e di uscita, staccionate e punti luce, ed aree riservate ai soli pedoni.
Altre zone interessate al Parco sono la Fonte Nocchietta, la Mora Vallea e l'ampio spazio intorno al convento dei frati francescani, lasciati finora nella totale incuria.
Questo parco darà lavoro e costituirà un'attrazione turistica, e dunque una vera occasione di rilancio per la pittoresca cittadina di Bellegra, ricca di risorse naturali finora poco valorizzate.
Lazio: già dimenticati Muslera, Lichtsteiner e Zarate
Sono passate appena sette giornate di campionato, la Lazio ha già preso la sua "media" dei due punti ogni partita (7 per 2 = 14) che è il ritmo che ha distinto finora la marcia di Reja da quando è biancoceleste: 60 partite, 104 punti.
Ma la cosa rilevante, e n'è arrivata chiara conferma dopo Bologna, è che dopo appena due mesi di campionato sono stati cancellati i ricordi fastidiosi di tre cessioni per niente accettate dai tifosi biancocelesti: quelle di Muslera, Lichtsteiner e Zarate. Al loro posto, ragazzi, sono già emerse tre grandissime realtà.
1) Federico Marchetti ha già conquistato i tifosi bioancocelesti, crescendo gradualmente, dimostrando quella costanza che Muslera, talvolta prodigioso, talaltra deludente, non aveva nel suo bagaglio.Passerà un altro mese, e Marchetti avrà già riconquistato il suo posto di erede di Buffon nelle file della Nazionale.
2) Senad Lulic: chi si ricorda più di Lichtsteiner? Abbiamo un altro grande "cursore", non solo terzino, ma perfino mediano e mezzala, un vero grande jolly di ventiquattro anni. Visto il gol di Bologna? E' la copia perfetta del gol di Klose contro la Roma: Lulic studia i movimenti di Klose, che è suo grande amico, perché i due si parlano in tedesco, data la nazionalità svizzera assunta da Lulic. Anche fisicamente i due si somigliano. E Lulic, oggetto misterioso del precampionato laziale, si è trasformato nel più meraviglioso acquisto fatto da Lotito (insieme a Klose).
3) Miroslav Klose, appunto. Terza grande rivincita. Tutti dicevano che era troppo vecchio. Intanto, ha due anni meno di Totti, quindi due anni di carriera assicurata ad alto livello. Poi, è inamovibile nel gioco della nazionale tedesca come in quello della Lazio. Chi lo avrebbe detto, due mesi fa, che questo vecchio arnese...sarebbe diventato immediatamente un idolo delle folle, non solo biancocelesti? La sua abnegazione nei ripiegamenti, il suo mestiere di alta classe, lo rendono prezioso per la squadra, poichè la sua sicurezza si trasmette a tutta la formazione.
Ci sono, ovviamente, altri motivi di soddisfazione per la marcia della Lazio. Cisse non segna ma fa segnare, la sua velocità è un incubo per le difese. Hernanes sta giocando alla grande, è più saggio e continuo del campionato scorso, che pure ha visto la sua bella affermazione.
Ma anche tutti gli altri vanno alla grande: Ledesma, Matuzalem, Dias, ed anche Radu, Konko e Biava. Brocchi e Gonzalez sono i nostri maratoneti instancabili. Tornerà Mauri. Intanto Sculli si sta rendendo molto utile. Rocchi e Kozak sono fior di riserve. Resta da capire solo se Cana riuscirà a trovare un suo ruolo in questa squadra. Da qui a Natale, forse, sarà svelato anche questo mistero.
Ma la cosa rilevante, e n'è arrivata chiara conferma dopo Bologna, è che dopo appena due mesi di campionato sono stati cancellati i ricordi fastidiosi di tre cessioni per niente accettate dai tifosi biancocelesti: quelle di Muslera, Lichtsteiner e Zarate. Al loro posto, ragazzi, sono già emerse tre grandissime realtà.
1) Federico Marchetti ha già conquistato i tifosi bioancocelesti, crescendo gradualmente, dimostrando quella costanza che Muslera, talvolta prodigioso, talaltra deludente, non aveva nel suo bagaglio.Passerà un altro mese, e Marchetti avrà già riconquistato il suo posto di erede di Buffon nelle file della Nazionale.
2) Senad Lulic: chi si ricorda più di Lichtsteiner? Abbiamo un altro grande "cursore", non solo terzino, ma perfino mediano e mezzala, un vero grande jolly di ventiquattro anni. Visto il gol di Bologna? E' la copia perfetta del gol di Klose contro la Roma: Lulic studia i movimenti di Klose, che è suo grande amico, perché i due si parlano in tedesco, data la nazionalità svizzera assunta da Lulic. Anche fisicamente i due si somigliano. E Lulic, oggetto misterioso del precampionato laziale, si è trasformato nel più meraviglioso acquisto fatto da Lotito (insieme a Klose).
3) Miroslav Klose, appunto. Terza grande rivincita. Tutti dicevano che era troppo vecchio. Intanto, ha due anni meno di Totti, quindi due anni di carriera assicurata ad alto livello. Poi, è inamovibile nel gioco della nazionale tedesca come in quello della Lazio. Chi lo avrebbe detto, due mesi fa, che questo vecchio arnese...sarebbe diventato immediatamente un idolo delle folle, non solo biancocelesti? La sua abnegazione nei ripiegamenti, il suo mestiere di alta classe, lo rendono prezioso per la squadra, poichè la sua sicurezza si trasmette a tutta la formazione.
Ci sono, ovviamente, altri motivi di soddisfazione per la marcia della Lazio. Cisse non segna ma fa segnare, la sua velocità è un incubo per le difese. Hernanes sta giocando alla grande, è più saggio e continuo del campionato scorso, che pure ha visto la sua bella affermazione.
Ma anche tutti gli altri vanno alla grande: Ledesma, Matuzalem, Dias, ed anche Radu, Konko e Biava. Brocchi e Gonzalez sono i nostri maratoneti instancabili. Tornerà Mauri. Intanto Sculli si sta rendendo molto utile. Rocchi e Kozak sono fior di riserve. Resta da capire solo se Cana riuscirà a trovare un suo ruolo in questa squadra. Da qui a Natale, forse, sarà svelato anche questo mistero.
domenica 23 ottobre 2011
Grande Lazio a Bologna: 2-0 con Hernanes e Lulic
Autoritaria la Lazio a Bologna. Un primo tempo combattuto, rete al 23' su bella punizione di Hernanes, secco invito in area di rigore deviato dal ginocchio di Acquafresca alle spalle di Agliardi.
Il Bologna ha avuto una reazione vigorosa, ma qui è venuta fuori la forza difensiva della Lazio, con Marchetti autore di tre grandi parate e con una respinta di Konko sulla linea.
Nella ripresa, come sempre, la Lazio ha cambiato registro, ha attaccato con vigore, e ha trovato subito il 2-0 con un grandissimo gol di Lulic lanciato dal solito Cisse, autore di una prova molto positiva e tenuto lontano dal gol dal solito palo. Sono tre partite di seguito che i legni dicono di no al francese, ma la Lazio questi tre incontri ha finito per vincerli tutti, nove punti in tre giornate, e terza vittoria consecutiva in trasferta ( 10 punti fuori casa sui 14 totali che ci fanno guadagnare il secondo posto in solitudine a un solo punto dall'Udinese).
Altra magnifica prova della Lazio, dunque, matura e sicura di sé. La soluzione Lulic interno d'attacco si è rivelata vincente e provvidenziale. Il possesso palla della Lazio, nella ripresa, è stato totale, tipico di una grande squadra sicura dei suoi mezzi.
E' cresciuta molto anche la difesa, con un Dias autoritario (purtroppo non potrà giocare mercoledì contro il Catania perché ammonito dopo la diffida). Ma anche un Konko e un Radu in crescita e il solito Biava, sempre costante nel rendimento.
Hernanes e Matuzalem, uomini-sicurezza, hanno subìto due infortuni abbastanza preoccupanti nel finale, ed hanno lasciato il posto a Scaloni e a Cana, mentre Sculli ha preso il posto di Lulic negli ultimi minuti. Per trovare una formazione valida contro il Catania, Reja dovrà dare fondo a tutte le ultime risorse, non essendo disponibili ancora Mauri, Brocchi e Gonzalez. A meno di recuperi lampo di questi ultimi due.
Comunque, ora godiamoci questa ennesima prova di maturità e di crescita della Lazio, sostenuta dal'esperienza e dall'intelligenza di Klose preziosissimo nei suoi ripiegamenti e molto intelligente in alcuni falli tattici che sono serviti a contenere le velleità di un Bologna deludente in Di Vaio ed Acquafresca e vissuto solo su alcuni spunti di Ramirez e di Morleo. Per Pioli, sarà molto dura trovare la via giusta per la salvezza.
Il Bologna ha avuto una reazione vigorosa, ma qui è venuta fuori la forza difensiva della Lazio, con Marchetti autore di tre grandi parate e con una respinta di Konko sulla linea.
Nella ripresa, come sempre, la Lazio ha cambiato registro, ha attaccato con vigore, e ha trovato subito il 2-0 con un grandissimo gol di Lulic lanciato dal solito Cisse, autore di una prova molto positiva e tenuto lontano dal gol dal solito palo. Sono tre partite di seguito che i legni dicono di no al francese, ma la Lazio questi tre incontri ha finito per vincerli tutti, nove punti in tre giornate, e terza vittoria consecutiva in trasferta ( 10 punti fuori casa sui 14 totali che ci fanno guadagnare il secondo posto in solitudine a un solo punto dall'Udinese).
Altra magnifica prova della Lazio, dunque, matura e sicura di sé. La soluzione Lulic interno d'attacco si è rivelata vincente e provvidenziale. Il possesso palla della Lazio, nella ripresa, è stato totale, tipico di una grande squadra sicura dei suoi mezzi.
E' cresciuta molto anche la difesa, con un Dias autoritario (purtroppo non potrà giocare mercoledì contro il Catania perché ammonito dopo la diffida). Ma anche un Konko e un Radu in crescita e il solito Biava, sempre costante nel rendimento.
Hernanes e Matuzalem, uomini-sicurezza, hanno subìto due infortuni abbastanza preoccupanti nel finale, ed hanno lasciato il posto a Scaloni e a Cana, mentre Sculli ha preso il posto di Lulic negli ultimi minuti. Per trovare una formazione valida contro il Catania, Reja dovrà dare fondo a tutte le ultime risorse, non essendo disponibili ancora Mauri, Brocchi e Gonzalez. A meno di recuperi lampo di questi ultimi due.
Comunque, ora godiamoci questa ennesima prova di maturità e di crescita della Lazio, sostenuta dal'esperienza e dall'intelligenza di Klose preziosissimo nei suoi ripiegamenti e molto intelligente in alcuni falli tattici che sono serviti a contenere le velleità di un Bologna deludente in Di Vaio ed Acquafresca e vissuto solo su alcuni spunti di Ramirez e di Morleo. Per Pioli, sarà molto dura trovare la via giusta per la salvezza.
Vita di collegio: 113. Morolo e il preside Neri
Sfiduciato da Ezio De Cesari, avendo perduto il suo appoggio non per colpa mia, ma per la malizia di due o tre colleghi che gli stavano intorno e mi vedevano come il fumo negli occhi, io mi dibattevo tra mille incertezze.
Una mano volle darmela anche Sergio Neri, che era divenuto il caporubrica del ciclismo dopo il pensionamento di Ennio Mantella, ritiratosi nella sua Jenne sull'altipiano di Arcinazzo.
Sergio Neri, di origini riminesi, aveva il padre che di recente era divenuto preside della scuola media dell'obbligo a Morolo, poco più giù di Anagni.
La media dell'obbligo era stata istituita da poco, e gli insegnanti scarseggiavano, per cui c'era la grande possibilità di fare una supplenza annuale che assicurava anche lo stipendio estivo e la probabile riassunzione il settembre successivo.
Io volli fare la prova, e promisi a Sergio Neri di presentarmi il mattino successivo alla Scuola Media di Morolo da suo padre. Presi il treno dello Stato, ma una volta giunto alla stazione di Morolo mi accorsi di dover percorrere ancora un paio di chilometri di salita. Mezzi pubblici non c'erano. Arrivai trafelato in presidenza.
Neri senior mi accolse bene, da gran signore. Ma io gli feci capire che , se anche l'insegnamento mi piaceva, non me la sarei sentita di affrontare un'annata pesante in quel modo.
In realtà io volevo sì intraprendere l'insegnamento completando il corso di laurea, ma in quel modo mi sarebbe rimasto ben poco tempo utile per lo studio, per cui decisi di lasciar perdere e di continuare a guadagnarmi quei pochi soldi delle mie collaborazioni giornalistiche, molto più leggere.
Una mano volle darmela anche Sergio Neri, che era divenuto il caporubrica del ciclismo dopo il pensionamento di Ennio Mantella, ritiratosi nella sua Jenne sull'altipiano di Arcinazzo.
Sergio Neri, di origini riminesi, aveva il padre che di recente era divenuto preside della scuola media dell'obbligo a Morolo, poco più giù di Anagni.
La media dell'obbligo era stata istituita da poco, e gli insegnanti scarseggiavano, per cui c'era la grande possibilità di fare una supplenza annuale che assicurava anche lo stipendio estivo e la probabile riassunzione il settembre successivo.
Io volli fare la prova, e promisi a Sergio Neri di presentarmi il mattino successivo alla Scuola Media di Morolo da suo padre. Presi il treno dello Stato, ma una volta giunto alla stazione di Morolo mi accorsi di dover percorrere ancora un paio di chilometri di salita. Mezzi pubblici non c'erano. Arrivai trafelato in presidenza.
Neri senior mi accolse bene, da gran signore. Ma io gli feci capire che , se anche l'insegnamento mi piaceva, non me la sarei sentita di affrontare un'annata pesante in quel modo.
In realtà io volevo sì intraprendere l'insegnamento completando il corso di laurea, ma in quel modo mi sarebbe rimasto ben poco tempo utile per lo studio, per cui decisi di lasciar perdere e di continuare a guadagnarmi quei pochi soldi delle mie collaborazioni giornalistiche, molto più leggere.
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Il disordine giovanile: una necessità?
Ormai tendo a garantirmi la mia sopravvivenza: nascondo il "mio" dentifricio , tesaurizzo le "mie" biro in un cassetto che qui non posso dire, perché il nemico - i miei tre ragazzi - mi ascolta.
Mentre nascondo il "mio" dentifricio dietro agli asciugamani, mi viene in mente qualcosa, come un vago ricordo. La voce di mia madre che invocava: "il dentifrico va chiuso, se no per usarlo ci vuole il piccone!" E la voce di mio padre che saliva di decibel: "possibile, possibile che in questa casa non si trovi mai una dannata penna, quando serve?"
Già, mi sembra confusamente di ricordare. Forse è proprio una faccenda innata, quasi animale direi, quel giovanile bisogno di marcare il territorio con i propri segni. Mi pare di aver letto di certe tribù di scimmie, che si comportano così.
Poi, crescendo, si impara a chiudere il dentifricio e a mettere le cose nel loro benedetto posto. Forse, tra qualche anno, avrò dentifrici morbidi, penne armoniosamente disposte in un portapenne sulla scrivania, e nessuna scarpa di ginnastica spaiata e tristemente vagante.
Il dubbio inconfessabile, però, è che saranno tristi quell'ordine, qulle stanze senza i segni vivi, incontenibili, dei miei tre ragazzi che colmano la casa.
(da un articolo di Marina Corradi)
Mentre nascondo il "mio" dentifricio dietro agli asciugamani, mi viene in mente qualcosa, come un vago ricordo. La voce di mia madre che invocava: "il dentifrico va chiuso, se no per usarlo ci vuole il piccone!" E la voce di mio padre che saliva di decibel: "possibile, possibile che in questa casa non si trovi mai una dannata penna, quando serve?"
Già, mi sembra confusamente di ricordare. Forse è proprio una faccenda innata, quasi animale direi, quel giovanile bisogno di marcare il territorio con i propri segni. Mi pare di aver letto di certe tribù di scimmie, che si comportano così.
Poi, crescendo, si impara a chiudere il dentifricio e a mettere le cose nel loro benedetto posto. Forse, tra qualche anno, avrò dentifrici morbidi, penne armoniosamente disposte in un portapenne sulla scrivania, e nessuna scarpa di ginnastica spaiata e tristemente vagante.
Il dubbio inconfessabile, però, è che saranno tristi quell'ordine, qulle stanze senza i segni vivi, incontenibili, dei miei tre ragazzi che colmano la casa.
(da un articolo di Marina Corradi)
Carpineto Romano: un film degli studenti su San Tommaso d'Aquino e Leone XIII
Due grandi figure laziali della cultura cattolica, San Tommaso d'Aquino e Leone XIII, saranno i protagonisti di un film che verrà realizzato dall'Istituto Scolastico Comprensivo di Carpineto Romano su iniziativa del professore Stefano Gelsomini e dei suoi ragazzi della Media.
Il progetto è stato presentato a Carpineto con il sostegno del dottor Carlo Di Cicco, vicepresidente dell'Osservatore Romano, in concomitanza con il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
Anche il sindaco di Carpineto, Quirino Briganti, e l'on. Renzo Carella hanno sottolineato l'importanza delle figure del grande filosofo San Tommaso d'Aquino e di Leone XIII, il primo papa che ha aperto la Chiesa alle problematiche sociali e del lavoro. Due grandi figure della nostra regione laziale nel campo del pensiero e dell'azione sociale.
Il progetto è stato presentato a Carpineto con il sostegno del dottor Carlo Di Cicco, vicepresidente dell'Osservatore Romano, in concomitanza con il 150° anniversario dell'Unità d'Italia.
Anche il sindaco di Carpineto, Quirino Briganti, e l'on. Renzo Carella hanno sottolineato l'importanza delle figure del grande filosofo San Tommaso d'Aquino e di Leone XIII, il primo papa che ha aperto la Chiesa alle problematiche sociali e del lavoro. Due grandi figure della nostra regione laziale nel campo del pensiero e dell'azione sociale.
Lazio: Senad Lulic, che jolly! a Bologna sarà lui la mezzala
Per fortuna abbiamo Lulic! Ti vengono a mancare tre centrocampisti fondamentali, Mauri, Brocchi e Gonzalez, e non ti resterebbe che metterti le mani nei capelli. Poi ti ricordi che ti avanza un terzino tra Radu e Lulic, sarebbe un peccato tenerlo in panchina in un momento così.
Già, proprio Lulic, il ragazzo bosniaco dal fisico di ferro, dalla corsa travolgente, il terzino che scavalca due o tre avversari e va a crossare, da destra o da sinistra, uomo di movimento ma anche di ragionamento, col senso della posizione nel sangue. L'uomo dovunque può fare benissimo la mezzala, resistente come Brocchi o Gonzalez, e con sale in zucca come Mauri, uomo-assist come Mauri.
Non crediamo che si stia sovraccaricando di responsabilità un ragazzo giovane, che a settembre era ancora molto discusso e che in due mesi ha guadagnato stima e consensi. Ha la pellaccia dura di uno slavo, ricorda Kolarov, ricorda Stankovic e ricorda anche Mihajlovic : con gli slavi la Lazio è stata sempre fortunata, sono stati sempre uomini di forza e di carattere. Veramente un acquisto indovinato, e stavolta anche per il futuro.
Riponiamo tante speranze in Lulic. A Bologna, stasera, dovrà fare il suo dovere proteggendo i movimenti di Ledesma e Matuzalem indietro, e quelli di Hernanes, Cisse e Klose in avanti. Saranno preziosi i suoi movimenti difensivi e i suoi assist nell'area avversaria, come quello clamoroso di Zurigo quando Kozak ha colpito forte di testa e poteva essere la vittoria. Oggi potrà lavorare per la testa di Cisse o di Klose.
Già, proprio Lulic, il ragazzo bosniaco dal fisico di ferro, dalla corsa travolgente, il terzino che scavalca due o tre avversari e va a crossare, da destra o da sinistra, uomo di movimento ma anche di ragionamento, col senso della posizione nel sangue. L'uomo dovunque può fare benissimo la mezzala, resistente come Brocchi o Gonzalez, e con sale in zucca come Mauri, uomo-assist come Mauri.
Non crediamo che si stia sovraccaricando di responsabilità un ragazzo giovane, che a settembre era ancora molto discusso e che in due mesi ha guadagnato stima e consensi. Ha la pellaccia dura di uno slavo, ricorda Kolarov, ricorda Stankovic e ricorda anche Mihajlovic : con gli slavi la Lazio è stata sempre fortunata, sono stati sempre uomini di forza e di carattere. Veramente un acquisto indovinato, e stavolta anche per il futuro.
Riponiamo tante speranze in Lulic. A Bologna, stasera, dovrà fare il suo dovere proteggendo i movimenti di Ledesma e Matuzalem indietro, e quelli di Hernanes, Cisse e Klose in avanti. Saranno preziosi i suoi movimenti difensivi e i suoi assist nell'area avversaria, come quello clamoroso di Zurigo quando Kozak ha colpito forte di testa e poteva essere la vittoria. Oggi potrà lavorare per la testa di Cisse o di Klose.
sabato 22 ottobre 2011
In Borsa, la più forte è la Lazio
La Lazio è prima. Sì, ma soltanto in Borsa, dove è a quota 0.767 euro, scavalcando non solo la Roma, quota 0.677, ma addirittura la Juventus, quota 0.622.
Per la Juventus, che era nettamente prima a quota 0.800, si tratta di un arretramento molto pesante.
Speriamo che, per la Lazio, tutto ciò sia di buon auspicio anche per la classifica di serie A.Di queste tre società, la Lazio è l'unica ad essere ancora presente in una competizione europea. E intanto è una bella soddisfazione per Claudio Lotito, che in questo momento è più forte di DiBenedetto e di Agnelli.
Per la Juventus, che era nettamente prima a quota 0.800, si tratta di un arretramento molto pesante.
Speriamo che, per la Lazio, tutto ciò sia di buon auspicio anche per la classifica di serie A.Di queste tre società, la Lazio è l'unica ad essere ancora presente in una competizione europea. E intanto è una bella soddisfazione per Claudio Lotito, che in questo momento è più forte di DiBenedetto e di Agnelli.
Non sfoghiamoci sui bambini
La violenza fisica e psicologica, le urla, le minacce dei genitori verso i loro piccoli impauriscono, umiliano e , piaccia o non piaccia, costituiscono un esempio particolarmente contagioso, perché potrebbero essere nel tempo adottate dalle vittime come un modo particolarmente efficace per farsi obbedire.
Se siamo stressati, facciamoci aiutare, ma non sfoghiamoci sui bambini. Nell'educazione non c'è posto per la paura, che provoca soltanto violenza e umiliazione.
(da un articolo di Fulvio Scaparro)
Se siamo stressati, facciamoci aiutare, ma non sfoghiamoci sui bambini. Nell'educazione non c'è posto per la paura, che provoca soltanto violenza e umiliazione.
(da un articolo di Fulvio Scaparro)
Paliano: chi salverà la Selva tra una serie di sigle impazzite?
La discordia galoppa sfrenata fra il Comune di Paliano con il sindaco Maurizio Sturvi, la Provincia con l'assessore Scalia e la Regione Lazio con Marco Mattei, e con ulteriore intervento del parlamentare Enzo Carella. Tutti hanno torto e tutti ragione, tra un impazzire di sigle e di responsabilità.
Sarà Monumento Naturale, mentre fuori del suo perimetro ci si prepara a costruire per 250 mila metri cubi, riducendo la Selva a una specie di giardino condominiale? A ridosso di essa, altre strutture edilizie pesantissime da parte dei Comuni di Valmontone e Colleferro. Il cemento sta per stringere la Selva in una morsa, e nessuno riesce a individuare la via per salvarla, palleggiandosi le responsabilità.
C'è inoltre la discarica di Colleferro che incombe a ridosso di quest'area verde, ultima possibilità di respiro per una zona commercializzata e sfruttata al massimo quale è quella di Colleferro-Valmontone, una vigna in cui tutti pretendono di andare a vendemmiare e a cogliere frutti.
Chiediamo un intervento dall'alto, un "commissario ad acta" per risolvere questo problema sempre più aggrovigliato. La Natura, ormai, ha un bisogno assoluto di essere difesa da quel predatore che è diventato l'Uomo.
Sarà Monumento Naturale, mentre fuori del suo perimetro ci si prepara a costruire per 250 mila metri cubi, riducendo la Selva a una specie di giardino condominiale? A ridosso di essa, altre strutture edilizie pesantissime da parte dei Comuni di Valmontone e Colleferro. Il cemento sta per stringere la Selva in una morsa, e nessuno riesce a individuare la via per salvarla, palleggiandosi le responsabilità.
C'è inoltre la discarica di Colleferro che incombe a ridosso di quest'area verde, ultima possibilità di respiro per una zona commercializzata e sfruttata al massimo quale è quella di Colleferro-Valmontone, una vigna in cui tutti pretendono di andare a vendemmiare e a cogliere frutti.
Chiediamo un intervento dall'alto, un "commissario ad acta" per risolvere questo problema sempre più aggrovigliato. La Natura, ormai, ha un bisogno assoluto di essere difesa da quel predatore che è diventato l'Uomo.
Lazio: Lulic mediano, se mancano Brocchi e Gonzales
Alla Lazio, una vera e propria morìa di centrocampisti: prima Mauri, poi Brocchi, infine Gonzalez. Accanto a Ledesma, rimane in piedi il solo Cana, una pedina che finora è rimasta fuori dal gioco di scacchiera dei biancocelesti.
A meno che non si voglia giocare l'acccoppiata Ledesma-Matuzalem, ricca di cervello ma non di dinamismo, Reja potrebbe anche pensare, contro i rossoblu bolognesi, di utilizzare in mediana il bravissimo Lulic, che accoppia potenza e ragionamento, e non ha mai faticato a trovare la giusta posizione in campo dimostrando anche duttilità.
La difesa, in questo momento, sembra aver trovato una sufficiente quadratura con Biava-Dias centrali piuttosto efficienti, e Konko-Radu non eccezionali, ma abbastanza padroni del loro ruolo e ben coperti dal lavoro di recupero fornito da Cisse e dallo stesso Klose, che vediamo spesso ripiegare nelle fasi difensive della squadra. Certo, l'assenza di due pedalatori come Brocchi e Gonzalez richiederà un ulteriore sacrificio dagli altri.
Per fortuna, Hernanes appare in grande sfolgoro e sembra stia maturando ulteriormente, raggiungendo alte quote tecniche.E non dimentichiamo Sculli, altro giocatore che si è sempre distinto per duttilità e praticità e costituisce una garanzia per la squadra.
A Bologna andremo per vincere, ma non sarà un giochetto facile. Servirà sempre la prodezza decisiva di Klose, a meno che Cisse non si decida anche lui a ritrovare la via del gol, da troppo tempo smarrrita da un cannoniere come lui, che in Grecia ha segnato 54 reti in due campionati.
A meno che non si voglia giocare l'acccoppiata Ledesma-Matuzalem, ricca di cervello ma non di dinamismo, Reja potrebbe anche pensare, contro i rossoblu bolognesi, di utilizzare in mediana il bravissimo Lulic, che accoppia potenza e ragionamento, e non ha mai faticato a trovare la giusta posizione in campo dimostrando anche duttilità.
La difesa, in questo momento, sembra aver trovato una sufficiente quadratura con Biava-Dias centrali piuttosto efficienti, e Konko-Radu non eccezionali, ma abbastanza padroni del loro ruolo e ben coperti dal lavoro di recupero fornito da Cisse e dallo stesso Klose, che vediamo spesso ripiegare nelle fasi difensive della squadra. Certo, l'assenza di due pedalatori come Brocchi e Gonzalez richiederà un ulteriore sacrificio dagli altri.
Per fortuna, Hernanes appare in grande sfolgoro e sembra stia maturando ulteriormente, raggiungendo alte quote tecniche.E non dimentichiamo Sculli, altro giocatore che si è sempre distinto per duttilità e praticità e costituisce una garanzia per la squadra.
A Bologna andremo per vincere, ma non sarà un giochetto facile. Servirà sempre la prodezza decisiva di Klose, a meno che Cisse non si decida anche lui a ritrovare la via del gol, da troppo tempo smarrrita da un cannoniere come lui, che in Grecia ha segnato 54 reti in due campionati.
venerdì 21 ottobre 2011
Vita di collegio: 112. Il Calcio Illustrato
Il lavoro di redazione, al "Calcio Illustrato", era coordinato da Sergio Roscani, pure proveniente dal "Tifone". Nell'estate del 1966, però, il classico settimanale del calcio, basato sui fotogrammi delle partite, sospese le pubblicazioni, e in pratica chiuse la sua trentennale esperienza legata alla conquista di due campionati del mondo (1934 e 1938).
Questo lento distacco dal giornalismo sportivo mi trovava in pratica consenziente, perché i miei studi si andavano intensificando, e la mia laurea era ormai vicina. Nella mia mente, mi vedevo sempre più su una cattedra scolastica che non in una tribuna stampa allo stadio, cosa che pure fino a poco tempo prima mi era piaciuta moltissimo. In quel periodo conobbi molti dei giornalisti che oggi vanno per la maggiore in TV, come Pino Scaccia (in realtà Scaccianoce) del TG 1, e Aldo Biscardi col suo famoso "processo del lunedì": era mio amico, e giocavamo a pallone insieme sui campi dell'Acqua Acetosa.
Con Lino Cascioli, già del Messaggero e oggi proprietario delle Edizioni "Parnaso", andavo invece spesso a giocare a tennis sui campi del Tennis Club Parioli, e spesso a cena da "Nello il faciolaro" al Pantheon, quando avevamo finito il nostro impegnativo lavoro al Tifone.
Decine e decine di giornalisti sportivi sono legati ai miei ricordi più belli degli anni che vanno dal 1958 al 1970, e con alcuni di essi ho mantenuto un buon rapporto o almeno un piacevole ricordo, anche se la scuola mi ha poi completamente assorbito dal 1970 fino al 2000.
Questo lento distacco dal giornalismo sportivo mi trovava in pratica consenziente, perché i miei studi si andavano intensificando, e la mia laurea era ormai vicina. Nella mia mente, mi vedevo sempre più su una cattedra scolastica che non in una tribuna stampa allo stadio, cosa che pure fino a poco tempo prima mi era piaciuta moltissimo. In quel periodo conobbi molti dei giornalisti che oggi vanno per la maggiore in TV, come Pino Scaccia (in realtà Scaccianoce) del TG 1, e Aldo Biscardi col suo famoso "processo del lunedì": era mio amico, e giocavamo a pallone insieme sui campi dell'Acqua Acetosa.
Con Lino Cascioli, già del Messaggero e oggi proprietario delle Edizioni "Parnaso", andavo invece spesso a giocare a tennis sui campi del Tennis Club Parioli, e spesso a cena da "Nello il faciolaro" al Pantheon, quando avevamo finito il nostro impegnativo lavoro al Tifone.
Decine e decine di giornalisti sportivi sono legati ai miei ricordi più belli degli anni che vanno dal 1958 al 1970, e con alcuni di essi ho mantenuto un buon rapporto o almeno un piacevole ricordo, anche se la scuola mi ha poi completamente assorbito dal 1970 fino al 2000.
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A Roma, un milione di abitanti vive grazie al cinema
Roma, circa 300 mila persone lavorano nel cinema, e se il numero si estende ai componenti del nucleo familiare, ecco che questa fonte di reddito diventa determinante per quasi un milione di individui.
Eppure, molti critici ritengono che il cinema italiano sia in profonda crisi. Il regista Gabriele Salvatores, premio Oscar per "Mediterraneo", ha dichiarato che il nostro cinema sta subendo una grave involuzione, addebitata a "un'Italia vecchia, incapace di emozionare e di farsi amare oltre i confini".
(da un articolo di Enzo Natta)
Eppure, molti critici ritengono che il cinema italiano sia in profonda crisi. Il regista Gabriele Salvatores, premio Oscar per "Mediterraneo", ha dichiarato che il nostro cinema sta subendo una grave involuzione, addebitata a "un'Italia vecchia, incapace di emozionare e di farsi amare oltre i confini".
(da un articolo di Enzo Natta)
Picinisco: i "ciociari" di Scozia ricevuti alla Regione
Una delegazione di ciociari di Scozia, capeggiata dall'imprenditore Cesidio Di Ciaccia, è stata ricevuta alla Regione Lazio dal presidente Mario Abbruzzese, in contraccambio della visita istituzionale effettuata a settembre a Edimburgo e a Glasgow dai rappresentati della Regione Lazio presso la fiorente comunità ciociara in Scozia.
In questa regione del Regno Unito gli emigrati ciociari si distinguono per operosità e dinamismo. Sono famiglie provenienti dal Cassinate e dalla Val di Comino. Li ha accompagnati Giarcarlo Ferrara, sindaco di Picinisco, il pittoresco paese che fornisce una buona fetta di emigranti in Scozia: tutti si fanno molto onore, e godono della stima generale.
In questa regione del Regno Unito gli emigrati ciociari si distinguono per operosità e dinamismo. Sono famiglie provenienti dal Cassinate e dalla Val di Comino. Li ha accompagnati Giarcarlo Ferrara, sindaco di Picinisco, il pittoresco paese che fornisce una buona fetta di emigranti in Scozia: tutti si fanno molto onore, e godono della stima generale.
Lazio: a Bologna con Klose, per vincere ancora
La Lazio va, malgrado la delusione del pareggio al Letzigrund. Nella ripresa, sciorinando una partita d'attacco, ha avuto sette occasioni da gol, ma è riuscita a sciuparle tutte, grazie anche alle prodezze del portiere Guatelli, italiano di Parma, autore di strepitose parate, tra cui una su una mazzata violenta di Cisse simile a quella con cui il francese ha colpito il palo nel derby. A Zurigo ci sono state alcune brillanti conferme, come quella di Lulic, che nel secondo tempo ha fatto il diavolo a quattro con le sue prorompenti discese sulla destra. Ecco un grosso acquisto per la Lazio, venuto fuori dopo due mesi di ambientamento.
Il solo Cana ancora non trova il bandolo della sua matassa, pur mettendocela tutta. Gioca in tutti i ruoli di difesa e di centrocampo, ma finora non ha trovato la posizione giusta che gli permetta di sfruttare bene i suoi enormi mezzi fisici. Su di lui Reja dovrà compiere un durissimo lavoro di strutturazione, se ci riuscirà.
Molto bene Matuzalem ed Hernanes, il primo sempre brillante, il "Profeta" invece emerso nella ripresa con una serie di movimenti da fuoriclasse: però gli è mancato il colpo del cartoccio,
Sempre a posto Dias, in crescendo Diakité, un po' in ombra Rocchi malgrado alcuni spunti di qualità e un gol mancato di pochissimo. Conferme di grande bravura e continuità da parte di Sculli, il cui gol è stato un capolavoro di tempestività ed energia.
Molto continuo anche Gonzalez, non sempre a suo agio Cisse, che comunque ha confermato di essere un attaccante temibile per velocità e prontezza di tiro. Nel complesso una buona Lazio, che domenica sera, a Bologna, è chiamata a dare l'ennesima prova di bravura in una partita fuori casa, dove si trova sempre a suo agio (perfino a Lisbona, dove perse immeritatamente), e cher per l'occasione tornerà a disporre di Miro Klose, il suo autentio fuoriclasse, autore di una rete ad ogni uscita, come a Milano, a Cesena, a Firenze e nel finalissimo del derby.
Nei pochi minuti in cui ha giocato, Kozak è stato autore di una prova da sottolineare: assai percicoloso un suo colpo di testa sventato con una gran prodezza da Guatelli. Poteva essere il gol di una vittoria che avremmo strameritato.
Il solo Cana ancora non trova il bandolo della sua matassa, pur mettendocela tutta. Gioca in tutti i ruoli di difesa e di centrocampo, ma finora non ha trovato la posizione giusta che gli permetta di sfruttare bene i suoi enormi mezzi fisici. Su di lui Reja dovrà compiere un durissimo lavoro di strutturazione, se ci riuscirà.
Molto bene Matuzalem ed Hernanes, il primo sempre brillante, il "Profeta" invece emerso nella ripresa con una serie di movimenti da fuoriclasse: però gli è mancato il colpo del cartoccio,
Sempre a posto Dias, in crescendo Diakité, un po' in ombra Rocchi malgrado alcuni spunti di qualità e un gol mancato di pochissimo. Conferme di grande bravura e continuità da parte di Sculli, il cui gol è stato un capolavoro di tempestività ed energia.
Molto continuo anche Gonzalez, non sempre a suo agio Cisse, che comunque ha confermato di essere un attaccante temibile per velocità e prontezza di tiro. Nel complesso una buona Lazio, che domenica sera, a Bologna, è chiamata a dare l'ennesima prova di bravura in una partita fuori casa, dove si trova sempre a suo agio (perfino a Lisbona, dove perse immeritatamente), e cher per l'occasione tornerà a disporre di Miro Klose, il suo autentio fuoriclasse, autore di una rete ad ogni uscita, come a Milano, a Cesena, a Firenze e nel finalissimo del derby.
Nei pochi minuti in cui ha giocato, Kozak è stato autore di una prova da sottolineare: assai percicoloso un suo colpo di testa sventato con una gran prodezza da Guatelli. Poteva essere il gol di una vittoria che avremmo strameritato.
giovedì 20 ottobre 2011
Lazio bella, ma sciupona: 1-1 a Zurigo con Sculli
Un bellissimo gol di Sculli dopo venti minuti, Lazio che però si fa gelare addosso l'entusiasmo per il vantaggio, subendo una rete altrettanto bella di Nikci, il migliore dello Zurigo.
Nella ripresa la Lazio ha cambiato impianto di gioco, richiamando Cana, piuttosto deludente, e facendo entrare Rocchi per dargli l'opportunità di quel centesimo gol che non vuole arrivare. Con uno schieramento nettamente offensivo che vedeva il tridente Cisse-Rocchi-Sculli sospinto iun avanti dai due brasiliani Matuzalem ed Hernanes, ambedue molto brillanti, la Lazio ha dominato la scena nel secondo tempo, anche quando Ledesma e Kozak sono subentrati a Gonzalez e Cisse: almeno sei o sette le occasioni da rete favorite da azioni travolgenti, purtroppo concluse fuori per un soffio o tra le braccia del bravissimo portiere zurighese,l'italianoGuatelli, che ha parato anche una formidabile bordata di Cisse.
Una bella Lazio, specialmente nella ripresa, ma decisamente sciupona e anche non fortunata. Così ha dovuto accontentarsi di uno striminzito 1-1, che comunque lo Zurigo ha difeso con le unghie e coi denti mettendoci anche parecchia paura con le sue pericolose ripartenze e il suo buon gioco di rimessa.
Ora, con lo Sporting Lisbona a punteggio pieno, e Lazio, Vaslui e Zurigo tutte a quota due, la Lazio conserva ottime possibilità di qualificazione, anche perché nelle tre partite di ritorno giocherà due volte in casa ed avrà la sola trasferta di Vaslui, chiudendo all'Olimpico contro lo Sporting Lisbona orami sicuramente qualificato e pacifico detentore del primo posto.
L'assenza di un finalizzatore spietato come Klose si è fatta ovviamente sentire, al Letzigrund, ma il tedesco non può tirare la corda più di tanto, anche perché le sue condizioni fisiche non erano al mille per mille e sarà prezioso domenica prossima a Bologna.
Nella ripresa la Lazio ha cambiato impianto di gioco, richiamando Cana, piuttosto deludente, e facendo entrare Rocchi per dargli l'opportunità di quel centesimo gol che non vuole arrivare. Con uno schieramento nettamente offensivo che vedeva il tridente Cisse-Rocchi-Sculli sospinto iun avanti dai due brasiliani Matuzalem ed Hernanes, ambedue molto brillanti, la Lazio ha dominato la scena nel secondo tempo, anche quando Ledesma e Kozak sono subentrati a Gonzalez e Cisse: almeno sei o sette le occasioni da rete favorite da azioni travolgenti, purtroppo concluse fuori per un soffio o tra le braccia del bravissimo portiere zurighese,l'italianoGuatelli, che ha parato anche una formidabile bordata di Cisse.
Una bella Lazio, specialmente nella ripresa, ma decisamente sciupona e anche non fortunata. Così ha dovuto accontentarsi di uno striminzito 1-1, che comunque lo Zurigo ha difeso con le unghie e coi denti mettendoci anche parecchia paura con le sue pericolose ripartenze e il suo buon gioco di rimessa.
Ora, con lo Sporting Lisbona a punteggio pieno, e Lazio, Vaslui e Zurigo tutte a quota due, la Lazio conserva ottime possibilità di qualificazione, anche perché nelle tre partite di ritorno giocherà due volte in casa ed avrà la sola trasferta di Vaslui, chiudendo all'Olimpico contro lo Sporting Lisbona orami sicuramente qualificato e pacifico detentore del primo posto.
L'assenza di un finalizzatore spietato come Klose si è fatta ovviamente sentire, al Letzigrund, ma il tedesco non può tirare la corda più di tanto, anche perché le sue condizioni fisiche non erano al mille per mille e sarà prezioso domenica prossima a Bologna.
Perdonaci come noi perdoniamo ( ma non è una trattativa con Dio)
"Perdonaci come noi perdoniamo". Non è una trattativa con Dio, un condizionamento posto al Signore, non è neppure la riscossione del credito che ho accumulato perdonando ai miei fratelli.
Si tratta invece di imparare il suo stile. Imparare ad essere come Dio, che è divinamente ingiusto, creativamente oltre la giustizia.
Dio non è misericordioso con te quando tu lo sei con gli altri. Ma sei tu che devi essere per gli altri ciò che Dio è per te.
(da un articolo di padre Ermes Ronchi)
Si tratta invece di imparare il suo stile. Imparare ad essere come Dio, che è divinamente ingiusto, creativamente oltre la giustizia.
Dio non è misericordioso con te quando tu lo sei con gli altri. Ma sei tu che devi essere per gli altri ciò che Dio è per te.
(da un articolo di padre Ermes Ronchi)
Zagarolo: la Grande Sartoria Litrico si traferisce nella nostra città
Novità clamorosa per la città di Zagarolo: la sartoria d'alta moda Litrico si trasferisce definitivamente nella nostra città, lasciando l'antica sede di Via Sicilia a Roma, dove aprì le sue vetrine nel 1951, esattamente sessanta anni fa.
Lo annuncia Luca Litrico, amministratore delegato della Società Litrico Alta Moda. Anche l'archivio storico verrà custodito a Zagarolo, nella Villa della famiglia Litrico.
Indubbiamente, per Zagarolo si tratta di un notevole passo avanti nel progresso culturale ed economico.
Lo annuncia Luca Litrico, amministratore delegato della Società Litrico Alta Moda. Anche l'archivio storico verrà custodito a Zagarolo, nella Villa della famiglia Litrico.
Indubbiamente, per Zagarolo si tratta di un notevole passo avanti nel progresso culturale ed economico.
A Zurigo coi lottatori: Cana, Gonzalez e Sculli. Cisse unica punta
Molte novità, nella Lazio impegnata a Zurigo stasera (ore 21.05 su Italia 1), e molto turn over, facendo ricorso soprattutto sui lottatori: Cana, Gonzalez e Sculli, per non parlare della "Bestia" Cisse impiegato come unica punta, sfruttando la sapiente regìa di uno strepitoso Hernanes.
C' è inoltre la novità di Radu utilizzato come difensore centrale al fianco di Dias, mentre a destra avremo il ritorno di Zauri, a cui Reja torna a dare fiducia, e sulla sinistra quel Lulic che in poche settimane ha saputo fare il gran salto da riserva a titolare, una spina nel fianco per le difese avversarie come faceva una volta Kolarov.
Dei titolari restano in campo anche Marchetti e Ledesma, mentre rimangono in panchina, pronti a rendersi utilissimi nel finale, Rocchi , Kozak, Konko e Matuzalem.
Gli avversari dello Zurigo, che veleggiano in bassa classifica, sono però molto temibili, e solo due mesi fa erano considerati tra i più quotati aspiranti allo scudetto.
Se la Lazio vuole conquistare questi tre punti di platino dovrà stare con gli occhi bene aperti, contenere le folate offensive degli avversari e ripartire con quell'efficacia che sembra diventata una sua caratteristica, anche se al grande Klose è stato concesso un turno di riposo che a Zurigo è stato accolto con sollievo.
Cisse ed Hernanes dovranno aumentare la loro pericolosità per assicurare alla Lazio quel paio di realizzazioni che dovrebbero consentirle di passare al Letzigrund.
Siamo sicuri che anche stasera i tifosi biancocelesti torneranno a far festa, anche se non sarà davvero una passeggiata.
C' è inoltre la novità di Radu utilizzato come difensore centrale al fianco di Dias, mentre a destra avremo il ritorno di Zauri, a cui Reja torna a dare fiducia, e sulla sinistra quel Lulic che in poche settimane ha saputo fare il gran salto da riserva a titolare, una spina nel fianco per le difese avversarie come faceva una volta Kolarov.
Dei titolari restano in campo anche Marchetti e Ledesma, mentre rimangono in panchina, pronti a rendersi utilissimi nel finale, Rocchi , Kozak, Konko e Matuzalem.
Gli avversari dello Zurigo, che veleggiano in bassa classifica, sono però molto temibili, e solo due mesi fa erano considerati tra i più quotati aspiranti allo scudetto.
Se la Lazio vuole conquistare questi tre punti di platino dovrà stare con gli occhi bene aperti, contenere le folate offensive degli avversari e ripartire con quell'efficacia che sembra diventata una sua caratteristica, anche se al grande Klose è stato concesso un turno di riposo che a Zurigo è stato accolto con sollievo.
Cisse ed Hernanes dovranno aumentare la loro pericolosità per assicurare alla Lazio quel paio di realizzazioni che dovrebbero consentirle di passare al Letzigrund.
Siamo sicuri che anche stasera i tifosi biancocelesti torneranno a far festa, anche se non sarà davvero una passeggiata.
mercoledì 19 ottobre 2011
Vita di collegio: 111. Tuttosport e Giglio Panza
Mentre riprendevo gli studi (1964-1967), continuavo a lavorare nell'ambito di giornali sportivi. Breve esperienza con "Telesera", poi rientro al "Tifone" e collaborazioni con "Totocalcio" e "Tuttosport".
Corrispondente romano di "Tuttosport" era Giuseppe Melillo, il vecchio redattore capo del "Corriere dello Sport". Lavorava in un bell'ufficio in Via Giovanbattista Vico numero 4, proprio a ridosso di Piazzale Flaminio, alle spalle di Piazza del Popolo.
Melillo mi utilizzava per servizi di calcio sulla serie A, ma anche per altri articoli sul pugilato, sull'atletica leggera, sul nuoto. Però queste mie collaborazioni non avevano riscontro ufficiale con la redazione del giornale a Torino, anche se ogni tanto parlavo con Giglio Panza, il direttore : pertanto il mio lavoro era soltanto ufficioso, cioè non retribuito, come era nella consuetudine di allora, quando si facevano lunghi anni di gavetta volontaria. Molte soddisfazioni e nessun soldo. Un modesto legame economico lo avevo soltanto con il "Tifone", di proprietà di Franco e Gilberto Evangelisti.
"Il calcio e ciclismo illustrato", ormai in decadenza dopo l'avvento della televisione che forniva immagini delle partite in contemporanea, era finito nelle mani di Melillo appoggiato al grande manager di pugilato Rodolfo Sabbatini, la cui sede era nello stesso ampio ufficio di Via Vico.
Melillo non intendeva più attribuirsi la direzione responsabile del settimanale, e così Sabbatini, grande sostenitore dei giornalisti più promettenti, pensò di affidarne a me la direzione, cosa che avvenne a cavallo degli anni 1965-66.
Corrispondente romano di "Tuttosport" era Giuseppe Melillo, il vecchio redattore capo del "Corriere dello Sport". Lavorava in un bell'ufficio in Via Giovanbattista Vico numero 4, proprio a ridosso di Piazzale Flaminio, alle spalle di Piazza del Popolo.
Melillo mi utilizzava per servizi di calcio sulla serie A, ma anche per altri articoli sul pugilato, sull'atletica leggera, sul nuoto. Però queste mie collaborazioni non avevano riscontro ufficiale con la redazione del giornale a Torino, anche se ogni tanto parlavo con Giglio Panza, il direttore : pertanto il mio lavoro era soltanto ufficioso, cioè non retribuito, come era nella consuetudine di allora, quando si facevano lunghi anni di gavetta volontaria. Molte soddisfazioni e nessun soldo. Un modesto legame economico lo avevo soltanto con il "Tifone", di proprietà di Franco e Gilberto Evangelisti.
"Il calcio e ciclismo illustrato", ormai in decadenza dopo l'avvento della televisione che forniva immagini delle partite in contemporanea, era finito nelle mani di Melillo appoggiato al grande manager di pugilato Rodolfo Sabbatini, la cui sede era nello stesso ampio ufficio di Via Vico.
Melillo non intendeva più attribuirsi la direzione responsabile del settimanale, e così Sabbatini, grande sostenitore dei giornalisti più promettenti, pensò di affidarne a me la direzione, cosa che avvenne a cavallo degli anni 1965-66.
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Una giornata senza sorriso è una giornata persa
Il grande Charlie Chaplin amava dire : "Una giornata senza sorriso è una giornata persa".
Chi sa riconoscere il bene, più facilmente sa offrire il proprio sorriso e in tal modo rendere più bella la vita di tutti. Provaci.
(da un articolo di Lorena Bianchetti)
Chi sa riconoscere il bene, più facilmente sa offrire il proprio sorriso e in tal modo rendere più bella la vita di tutti. Provaci.
(da un articolo di Lorena Bianchetti)
Piglio: l'Olearia , 50 anni di olio d'oliva pregiato
La stagione particolarmente favorevole per la produzione delle olive coincide a Piglio con i 50 anni della Società Cooperativa Frantoio Sociale "Olearia". Domenica 23 sarà attribuito un premio ai presidenti del passato: il fondatore Benedetto Illuminati (alla memoria), Lorenzo Franceschetti, Tommaso Necci, Angelo Massimi e Claudio Ambrosetti.
Nuovo presidente sarà ancora Tommaso Necci. Sempre domenica, convegno sull'"Agricoltura sociale in provincia di Frosinone". Paola Fioravante, presidente dell'Unao, svolgerà una relazione su "Sapere i sapori", trattando l'argomento "L'olio di oliva, usato da sempre, ma ancora sconosciuto".
I macchinari del frantoio sono stati completamente rinnovati, ed oggi possono molire fino a 35 quintali l'ora. Lavorazione a freddo, con residui che testimoniano l'alta qualità del prodotto. E, novità più importante, ci sarà l' inaugurazione del modernissimo reparto di imbottigliamento.
Nuovo presidente sarà ancora Tommaso Necci. Sempre domenica, convegno sull'"Agricoltura sociale in provincia di Frosinone". Paola Fioravante, presidente dell'Unao, svolgerà una relazione su "Sapere i sapori", trattando l'argomento "L'olio di oliva, usato da sempre, ma ancora sconosciuto".
I macchinari del frantoio sono stati completamente rinnovati, ed oggi possono molire fino a 35 quintali l'ora. Lavorazione a freddo, con residui che testimoniano l'alta qualità del prodotto. E, novità più importante, ci sarà l' inaugurazione del modernissimo reparto di imbottigliamento.
Lazio: ed ora pensiamo a Zurigo...
Mettiamoci il derby alle spalle: è ora di pensare a Zurigo. Dobbiamo riacciuffare l'Europa League che, tra il pareggio con il Vaslui e l'immeritata sconfitta di Lisbona, ci stava quasi sfuggendo.
Non sarà facile ritrovare il bandolo della matassa. Bisogna vincere a Zurigo e poi battere di nuovo gli svizzeri all'Olimpico. Hanno un punto come noi e non sono una squadra facile come poteva sembrare. Se la Lazio vuole rientrare in Europa League deve dimostrarsi più forte degli elvetici e deve andare anche ad espugnare Vaslui; inoltre dovrà far punti anche all'Olimpico nella partita finale con lo Sporting Lisbona, prendendosi la rivincita di quella partitaccia dell'andata.
Turn over, turn over. Non bisogna fare l'errore del Napoli, che, tutto concentrato sulla Champions, si è giocato quasi il campionato per aver voluto tenere in campo sempre gli stessi titolari. Si perde anche con Cavani e con Hamsik, se si deve perdere.
Noi cambiamo completamente pelle. E peccato che non potremo disporre di Stefano Mauri, che ha avuto una ricaduta del suo infortunio muscolare. Dovremo puntare ancora su Tata Gonzalez, se si rimetterà in tempo dall'infortunio nel derby, o altrimenti puntare tutto su Sculli.
Saranno sicuramente pronti a dare il cambio Diakité e Lulic, mentre Radu sarà probabilmente schierato comne centrale per dar riposo al provatissimo Dias. Gonzalez e Matuzalem al fianco di Ledesma, al quale è bene non rinunciare. Riposerà invece il generosissimo Brocchi, uscito zoppicante dal derby: al suo posto l'albanese Cana, che aspetta il momento della sua grande rivincita.
In attacco riposerà uno tra Klose e Cisse, e l'altro resterà in panchina pronto ad ogni evenienza. Un posto è per il capitano Tommaso Rocchi. sempre a caccia di quel famoso gol numero 100 che a Zurigo sarebbe prezioso proprio come se fosse all'Olimpico, perché sarebbe comunque gran festa per i tifosi. Hernanes sarà sicuramente in campo per un tempo, facendo staffetta con il bravo e scalpitante Sculli.
Una bella rosa, quella della Lazio, non c'è dubbio. Avremo in campo sette uomini nuovi, con rotazioni e staffette studiate alla perfezione da Reja, la cui perizia nei cambi in corso partita si sta rivelando magica.
Non sarà facile passare a Zurigo. Ma questa Lazio deve riuscirci, anche perché in trasferta sa dare il meglio di sè.
Non sarà facile ritrovare il bandolo della matassa. Bisogna vincere a Zurigo e poi battere di nuovo gli svizzeri all'Olimpico. Hanno un punto come noi e non sono una squadra facile come poteva sembrare. Se la Lazio vuole rientrare in Europa League deve dimostrarsi più forte degli elvetici e deve andare anche ad espugnare Vaslui; inoltre dovrà far punti anche all'Olimpico nella partita finale con lo Sporting Lisbona, prendendosi la rivincita di quella partitaccia dell'andata.
Turn over, turn over. Non bisogna fare l'errore del Napoli, che, tutto concentrato sulla Champions, si è giocato quasi il campionato per aver voluto tenere in campo sempre gli stessi titolari. Si perde anche con Cavani e con Hamsik, se si deve perdere.
Noi cambiamo completamente pelle. E peccato che non potremo disporre di Stefano Mauri, che ha avuto una ricaduta del suo infortunio muscolare. Dovremo puntare ancora su Tata Gonzalez, se si rimetterà in tempo dall'infortunio nel derby, o altrimenti puntare tutto su Sculli.
Saranno sicuramente pronti a dare il cambio Diakité e Lulic, mentre Radu sarà probabilmente schierato comne centrale per dar riposo al provatissimo Dias. Gonzalez e Matuzalem al fianco di Ledesma, al quale è bene non rinunciare. Riposerà invece il generosissimo Brocchi, uscito zoppicante dal derby: al suo posto l'albanese Cana, che aspetta il momento della sua grande rivincita.
In attacco riposerà uno tra Klose e Cisse, e l'altro resterà in panchina pronto ad ogni evenienza. Un posto è per il capitano Tommaso Rocchi. sempre a caccia di quel famoso gol numero 100 che a Zurigo sarebbe prezioso proprio come se fosse all'Olimpico, perché sarebbe comunque gran festa per i tifosi. Hernanes sarà sicuramente in campo per un tempo, facendo staffetta con il bravo e scalpitante Sculli.
Una bella rosa, quella della Lazio, non c'è dubbio. Avremo in campo sette uomini nuovi, con rotazioni e staffette studiate alla perfezione da Reja, la cui perizia nei cambi in corso partita si sta rivelando magica.
Non sarà facile passare a Zurigo. Ma questa Lazio deve riuscirci, anche perché in trasferta sa dare il meglio di sè.
martedì 18 ottobre 2011
La qualità al Nord, la raccomandazione al Sud
Il dramma dell'Italia di oggi è quello di essere nettamente divisa in due. Una parte che riesce a valorizzare la qualità, e l'altra dove funziona solo la raccomandazione.
Non è una differenza da poco in un periodo in cui si parla di federalismo, e sull'argomento si usano spesso accenti sanguigni, specie da parte di certe forze politiche.
C'è in gioco il futuro dell'Italia. Se, infatti, il federalismo significherà mantenere l'attuale differenza tra le regioni, tutto si trasformerà in un vantaggio per il Nord e in un ulteriore arretramento per il Sud. Se invece si saprà creare un sano federalismo, solidale, realistico e unitario, il processo sarà vantaggioso per tutti.
Questo è il federalismo solidale di cui abbiamo bisogno: non quello che porta a scaricare i perdenti, ma quello che induce a insegnare ai più deboli, accompagnando il processo con adeguati finanziamenti.
Allora crescerà sia il Nord che il Sud: l'uno in dono fatto; l'altro, in dono accolto. Perché solo la reciprocità è dignità. Intanto anche voi, che gentilmente ci seguite a varie parti d'Italia, provate a relazionarvi sempre in termini di reciprocità. Non solo dare, ma anche saper ricevere.
(da un articolo di G. Carlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso)
Non è una differenza da poco in un periodo in cui si parla di federalismo, e sull'argomento si usano spesso accenti sanguigni, specie da parte di certe forze politiche.
C'è in gioco il futuro dell'Italia. Se, infatti, il federalismo significherà mantenere l'attuale differenza tra le regioni, tutto si trasformerà in un vantaggio per il Nord e in un ulteriore arretramento per il Sud. Se invece si saprà creare un sano federalismo, solidale, realistico e unitario, il processo sarà vantaggioso per tutti.
Questo è il federalismo solidale di cui abbiamo bisogno: non quello che porta a scaricare i perdenti, ma quello che induce a insegnare ai più deboli, accompagnando il processo con adeguati finanziamenti.
Allora crescerà sia il Nord che il Sud: l'uno in dono fatto; l'altro, in dono accolto. Perché solo la reciprocità è dignità. Intanto anche voi, che gentilmente ci seguite a varie parti d'Italia, provate a relazionarvi sempre in termini di reciprocità. Non solo dare, ma anche saper ricevere.
(da un articolo di G. Carlo Bregantini, arcivescovo di Campobasso)
Valmontone: nasce il "Corridoio Tirrenico" con la tratta Cisterna-Valmontone
La grande arteria Cisterna-Valmontone farà parte del "Corridoio Tirrenico", composto per ora dai tratti Roma-Latina, Cisterna-Valmontone e Orte-Civitavecchia, che costituiranno il Grande Raccordo Anulare del Lazio.
La successiva realizzazione della A12 Livorno-Civitavecchia darà poi un importante sbocco all'economia dell'Alto Lazio e della Bassa Toscana.
Luca Malcotti, l'assessore regionale alle Infrastrutture, ha definito nei termini appena esposti l'importanza della nuova grande rete stradale, durante l'inaugurazione dei cantieri sulla tratta laziale dell'autostrada tirrenica da Tarquinia a Civitavecchia Nord.
La successiva realizzazione della A12 Livorno-Civitavecchia darà poi un importante sbocco all'economia dell'Alto Lazio e della Bassa Toscana.
Luca Malcotti, l'assessore regionale alle Infrastrutture, ha definito nei termini appena esposti l'importanza della nuova grande rete stradale, durante l'inaugurazione dei cantieri sulla tratta laziale dell'autostrada tirrenica da Tarquinia a Civitavecchia Nord.
Germania biancoceleste: "Klose ha cancellato Totti"
Osvaldo aveva deciso di purgarci anche lui, e per tutto il primo tempo è stato un gran correre dei tifosi biancocelesti ai provvidenziali bagni di casa. Ma poi, dopo cinque minuti della ripresa, abbiamo tirato lo sciacquone, e le cose sono tornate a posto.
Senza Kjaer e con la squadra ridotta in dieci, dopo il rigore di Hernanes la tremarella è cominciata a filtrare tra le file dei tifosi giallorossi. Prima la traversa di Klose, poi il palo sensazionale di Cisse, e tante altre occasioni fino al 93', quando è arrivato il bellissimo colpo di biliardo di Miro Klose.
Ecco uno che ha veramente "purgato" Osvaldo, e il suo suggeritore Totti, e tutta la Roma che per un tempo si era illusa.
In Germania esultano: Klose ha preso il posto di Totti, ha cancellato la sua arroganza: crede che tutto sia lecito per lui, anche prendersi beffe di una persona intelligente e modesta come è Eddy Reja, costantamente presente a se stesso e ai suoi limiti di persona umana che non si monta la testa. Hanno scritto, i giornali tedeschi: "Klose ha cancellato Totti". Niente di più vero. Anche perchè sotto la sua maglia non c'era nessuna T shirt allusiva e sfottente, ma solo la canotta di fatica, di gente che suda i suoi successi.
"Ho sbagliato tanto, troppo - ha detto Klose alla fine - ma l'ho fatto di proposito, per far credere alla Roma che non ce l'avremmo fatta. Ma poi, all'ultimo secondo, mi sono tolto la maschera e ho detto: "Cara Roma, caro Totti, siete su scherzi a parte!" Infatti fino al 93' avevamo solo scherzato".
Uno scherzetto ben riuscito, e che ci auguriamo riesca anche in seguito, quando torneremo a incrociare i colori dei nostri amati cugini giallorossi. Così è fatto, lo sport: una volta si sale, una volta si scende, ma l'importante è farlo con dignità, quella dignità che Totti, Osvaldo e compagni ogni tanto dimenticano. Magari soltanto per amore di sfottò, ma anche in questi casi bisogna rispettare certi limiti.
Ed ora guardiamo avanti. Dobbiamo pensare a giovedì, a Zurigo, alla nostra Europa League. Quella Europa League che Totti e Osvaldo, e tutti quelli come loro, per la furia di andare a comprare un purgante in farmacia hanno perduto subito, al primo colpo.
Senza Kjaer e con la squadra ridotta in dieci, dopo il rigore di Hernanes la tremarella è cominciata a filtrare tra le file dei tifosi giallorossi. Prima la traversa di Klose, poi il palo sensazionale di Cisse, e tante altre occasioni fino al 93', quando è arrivato il bellissimo colpo di biliardo di Miro Klose.
Ecco uno che ha veramente "purgato" Osvaldo, e il suo suggeritore Totti, e tutta la Roma che per un tempo si era illusa.
In Germania esultano: Klose ha preso il posto di Totti, ha cancellato la sua arroganza: crede che tutto sia lecito per lui, anche prendersi beffe di una persona intelligente e modesta come è Eddy Reja, costantamente presente a se stesso e ai suoi limiti di persona umana che non si monta la testa. Hanno scritto, i giornali tedeschi: "Klose ha cancellato Totti". Niente di più vero. Anche perchè sotto la sua maglia non c'era nessuna T shirt allusiva e sfottente, ma solo la canotta di fatica, di gente che suda i suoi successi.
"Ho sbagliato tanto, troppo - ha detto Klose alla fine - ma l'ho fatto di proposito, per far credere alla Roma che non ce l'avremmo fatta. Ma poi, all'ultimo secondo, mi sono tolto la maschera e ho detto: "Cara Roma, caro Totti, siete su scherzi a parte!" Infatti fino al 93' avevamo solo scherzato".
Uno scherzetto ben riuscito, e che ci auguriamo riesca anche in seguito, quando torneremo a incrociare i colori dei nostri amati cugini giallorossi. Così è fatto, lo sport: una volta si sale, una volta si scende, ma l'importante è farlo con dignità, quella dignità che Totti, Osvaldo e compagni ogni tanto dimenticano. Magari soltanto per amore di sfottò, ma anche in questi casi bisogna rispettare certi limiti.
Ed ora guardiamo avanti. Dobbiamo pensare a giovedì, a Zurigo, alla nostra Europa League. Quella Europa League che Totti e Osvaldo, e tutti quelli come loro, per la furia di andare a comprare un purgante in farmacia hanno perduto subito, al primo colpo.
lunedì 17 ottobre 2011
Vita di collegio: 110. Una ripresa onorevole
Intanto, non rimanevo ozioso. Avevo una collaborazione con Telesera, ripresi col Tifone, grazie al bravissimo collega Enzo Poggi mi procurai anche dei piccoli lavori al settimanale "Totocalcio" del CONI: studiavo e lavoravo contemporaneamente, come facevano tanti altri studenti lavoratori. Era dura, ma era possibile, e non mi mancavano neanche delle piccole soddisfazioni dopo tante ingiustizie e amarezze.
Quei tre anni di studio furono per me intensi e bellissimi. Tutta la sbadataggine che avevo avuto nel primo approccio con l'Università si era trasformata in massima cura e attenzione. La mia media scolastica era modesta, e si sa che quando si presenta all'esame un libretto con voti bassi poi è molto difficile avere successo pieno. Comunque riuscii ad arrotondare la mia media, portandola intorno al 25: i mei voti di ripresa erano intorno al 27, che per quei tempi era un voto molto onorevole, specialmente in una facoltà dura come quella della Sapienza di allora, ai tempi del famigerato Ettore Paratore.
All'università ritrovai perfino qualche vecchio compagno di sei-sette anni prima, come il ben noto Mario Pinchera, che stava portando a termine un'interminabile tesi su Umberto Saba sotto la guida severa e implacabile del grande professore Giacomo De Benedetti di Letteratura Moderna e Contemporanea, e come il compagno di liceo Achille Tartaro, che stava muovendo i suoi primissimi passi di assistente di Natalino Sapegno e di Walter Binni, o come il promettente Walter Pedullà, anche lui alla corte (e poi successore) di De Benedetti.
Quei tre anni di studio furono per me intensi e bellissimi. Tutta la sbadataggine che avevo avuto nel primo approccio con l'Università si era trasformata in massima cura e attenzione. La mia media scolastica era modesta, e si sa che quando si presenta all'esame un libretto con voti bassi poi è molto difficile avere successo pieno. Comunque riuscii ad arrotondare la mia media, portandola intorno al 25: i mei voti di ripresa erano intorno al 27, che per quei tempi era un voto molto onorevole, specialmente in una facoltà dura come quella della Sapienza di allora, ai tempi del famigerato Ettore Paratore.
All'università ritrovai perfino qualche vecchio compagno di sei-sette anni prima, come il ben noto Mario Pinchera, che stava portando a termine un'interminabile tesi su Umberto Saba sotto la guida severa e implacabile del grande professore Giacomo De Benedetti di Letteratura Moderna e Contemporanea, e come il compagno di liceo Achille Tartaro, che stava muovendo i suoi primissimi passi di assistente di Natalino Sapegno e di Walter Binni, o come il promettente Walter Pedullà, anche lui alla corte (e poi successore) di De Benedetti.
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Adulto scemo: il mito della giovinezza
Gli adulti si sono avvicinati così tanto ai giovani, nel modo di pensare e di vestire, di progettare la vita e di fare i conti con la realtà, che oggi ci si confonde.
E se negli adulti non c'è da vedere "altro" e "oltre" il mito della giovinezza, che li consuma, perché questi stessi adulti dovrebbero interessare ai giovani che vivono una giovinezza reale e non di plastica?
Torniamo ad amare la nostra età di adulti. E' il primo passo d'amore per la giovinezza: la giovinezza dei nostri figli.
( da un articolo di Armando Matteo )
E se negli adulti non c'è da vedere "altro" e "oltre" il mito della giovinezza, che li consuma, perché questi stessi adulti dovrebbero interessare ai giovani che vivono una giovinezza reale e non di plastica?
Torniamo ad amare la nostra età di adulti. E' il primo passo d'amore per la giovinezza: la giovinezza dei nostri figli.
( da un articolo di Armando Matteo )
Colleferro Valmontone Cave Piglio: patenti "regalo" per stranieri
La Direzione distrettuale antimafia di Roma sta indagando su un giro di "patenti regalo" che coinvolge 80 persone, per lo più stranieri.
Il 13 ottobre c'è stata una perquisizione presso le sedi della Motorizzazione Civile e le abitazioni di alcuni pubblici ufficiali, con il sequestro di alcuni computer.
Risulta da documenti ed immagini che i funzionari indagati avrebbero favorito in ogni modo gli stranieri all'atto della compilazione dei questionari, per loro spesso incomprensibili. Purtroppo questi stranieri, una volta al volante di un'auto, rimangono coinvolti in gravi incidenti stradali.
L'inchiesta riguarda molti Comuni del Lazio, tra cui Colleferro, Valmontone, Piglio, Cave, Zagarolo, Genazzano, Velletri, Frascati, Ciampino, Marino e Guidonia.
Il 13 ottobre c'è stata una perquisizione presso le sedi della Motorizzazione Civile e le abitazioni di alcuni pubblici ufficiali, con il sequestro di alcuni computer.
Risulta da documenti ed immagini che i funzionari indagati avrebbero favorito in ogni modo gli stranieri all'atto della compilazione dei questionari, per loro spesso incomprensibili. Purtroppo questi stranieri, una volta al volante di un'auto, rimangono coinvolti in gravi incidenti stradali.
L'inchiesta riguarda molti Comuni del Lazio, tra cui Colleferro, Valmontone, Piglio, Cave, Zagarolo, Genazzano, Velletri, Frascati, Ciampino, Marino e Guidonia.
La Roma su "Scherzi a parte": Klose risponde a Totti. E intanto Reja ha fatto 101
Lo dicevamo ieri: ride bene chi ride ultimo. E al 93' Miroslav Klose si è fatto una grossa risata, insaccando alle spalle di Stekelenburg un invitante pallonetto di Matuzalem. La risata di Klose si è propagata per tutto l'Olimpico biancoceleste, coinvolgendo in prima persona Edy Reja che aspettava da mesi e mesi la sua rivincita.
"Ho sbagliato apposta tutte quelle occasioni, compresa la traversa " - ha detto al termine Miroslav - per illudere la Roma fino alla fine. Ma poi, all'ultimo secondo, ho fatto il gol decisivo e ho gridato: "eravate su Scherzi a parte!"
Questo Klose! Ha ragione Reja, ha ragione Lotito: "Con lui, riusciamo a mangiarci i gomiti comodamente, con lui ci riesce anche l'impossibile!" E così sono venuti il gol di Milano, quello di Cesena, quello di Firenze, ed ora questo, più importante di tutti, contro la Roma nel suo primo derby. Non c'è più una "zona Cesarini", bensì una tremenda "zona Klose" negli ultimissimi minuti di ogni incontro, perché lui è lì, fino alla fine, fresco e pimpante. Davvero un acquisto sensazionale, l'acquisto di un campionissimo che a 33 anni riesce a compiere le prodezze di un ragazzo di 23.
Poi, il grande Hernanes che è venuto fuori alla distanza, illuminando la scena. Altro che stanco del volo transoceanico! E le prodezze di un battagliero Brocchi, ben sostituito negli ultimi minuti da Matuzalem. E il buon rientro di Mauri al posto dell'infortunato Gonzalez. E soprattutto la grande spinta che ha saputo dare Senad Lulic sulla sinistra, quando ha preso il posto di Radu e ha dimostrato di avere una grande personalità.
Questo derby ci ha detto tante cose. Di una Lazio sorniona e sempre più sicura di sé. Una squadra che sta maturando di domenica in domenica, e anche di mercoledì in mercoledì. Ora dobbiamo avere i giovedì di Coppa come il 20 a Zurigo, dove i tre punti sarebbero manna per rientrare subito in gioco nell'Europa League.
Dove può arrivare, questa Lazio? Non illudiamoci, ma nemmeno nascondiamoci, in una stagione in cui tutte le "grandi" vanno a corrente alternata, e noi invece sembra che stiamo indovinando la "corrente" giusta.
E non parlateci più di un "problema Reja": il problema era di chi non riusciva a capirne l'umiltà e la grande forza reale. In 59 incontri con la Lazio ha colto 101 punti, e "qualcuno" lo voleva cacciare. Era forse un romanista camuffato? E ora Totti non potrà più dire che Reja era l'arma segreta della Roma nel derby.
"Ho sbagliato apposta tutte quelle occasioni, compresa la traversa " - ha detto al termine Miroslav - per illudere la Roma fino alla fine. Ma poi, all'ultimo secondo, ho fatto il gol decisivo e ho gridato: "eravate su Scherzi a parte!"
Questo Klose! Ha ragione Reja, ha ragione Lotito: "Con lui, riusciamo a mangiarci i gomiti comodamente, con lui ci riesce anche l'impossibile!" E così sono venuti il gol di Milano, quello di Cesena, quello di Firenze, ed ora questo, più importante di tutti, contro la Roma nel suo primo derby. Non c'è più una "zona Cesarini", bensì una tremenda "zona Klose" negli ultimissimi minuti di ogni incontro, perché lui è lì, fino alla fine, fresco e pimpante. Davvero un acquisto sensazionale, l'acquisto di un campionissimo che a 33 anni riesce a compiere le prodezze di un ragazzo di 23.
Poi, il grande Hernanes che è venuto fuori alla distanza, illuminando la scena. Altro che stanco del volo transoceanico! E le prodezze di un battagliero Brocchi, ben sostituito negli ultimi minuti da Matuzalem. E il buon rientro di Mauri al posto dell'infortunato Gonzalez. E soprattutto la grande spinta che ha saputo dare Senad Lulic sulla sinistra, quando ha preso il posto di Radu e ha dimostrato di avere una grande personalità.
Questo derby ci ha detto tante cose. Di una Lazio sorniona e sempre più sicura di sé. Una squadra che sta maturando di domenica in domenica, e anche di mercoledì in mercoledì. Ora dobbiamo avere i giovedì di Coppa come il 20 a Zurigo, dove i tre punti sarebbero manna per rientrare subito in gioco nell'Europa League.
Dove può arrivare, questa Lazio? Non illudiamoci, ma nemmeno nascondiamoci, in una stagione in cui tutte le "grandi" vanno a corrente alternata, e noi invece sembra che stiamo indovinando la "corrente" giusta.
E non parlateci più di un "problema Reja": il problema era di chi non riusciva a capirne l'umiltà e la grande forza reale. In 59 incontri con la Lazio ha colto 101 punti, e "qualcuno" lo voleva cacciare. Era forse un romanista camuffato? E ora Totti non potrà più dire che Reja era l'arma segreta della Roma nel derby.
domenica 16 ottobre 2011
Clamorosa rimonta della Lazio sulla Roma con Hernanes e Klose: 2-1 al 93'
Dopo appena 5 minuti, la Roma era già in vantaggio con Osvaldo. Il risultato è rimasto inchiodato su quel gol per tutto il primo tempo, anche se la Lazio ha reagito con orgoglio, senza peraltro trovare il bandolo della matassa.
Ma nella ripresa, all'improvviso, le cose si sono capovolte. Passano anche stavolta 5 minuti, e l'arbitro Tagliavento vede un sacrosanto rigore per la Lazio nell'area romanista:Kjaer afferra per un braccio Brocchi e lo spinge a terra. Il difensore prende anche il rosso e deve lasciare il campo. Il "Profeta" Hernanes realizza con calma olimpica dal dischetto, raddrizzando le sorti dell'incontro.
La fortuna ha voltato le spalle alla squadra romanista: la Lazio, in superiorità numerica, ha cominciato a dominare il gioco, costringendo sempre più nella sua area la Roma.
La traversa di Klose e il palo, ancora più strepitoso, di Cisse all'82' hanno impedito alla Lazio di cogliere i frutti di una netta superiorità. La partita sembrava conclusa sul pareggio, ma proprio allo spirare del terzo minuto di recupero il grande Miroslav Klose deponeva in rete il pallone della clamorosa rimonta, sfruttando un bell'invito di Mutuzalem.
E così, finalmente è arrivata la prima grande vittoria di Reja nel derby, vittoria che lo riconcilia in pieno con tutta la tifoseria bianmcoceleste che gli mostrava il broncio per la sua allergia al giallorosso, stavolta rovesciata quasi come uno sberleffo per la battutaccia di Totti.
Reja è stato bravo anche nell'azzeccare tutte e tre le sostituzioni: bravissimo Lulic al posto di Radu per dare più spinta, molto ordinato e chiaro nelle idee Mauri per sostituire l'infortunato Gonzalez, e infine prezioso Matuzalem, che ha dato il cambio a Brocchi (innervosito da un'ammmonizione) ed ha servito un pallone d'oro sui piedi di Klose per la clamorosa vittoria sul filo di lana.
Tre punti davvero preziosi per la Lazio, che ormai è quasi in testa alla classifica, a un solo punto dall'accoppiata bianconera Juventus-Udinese. Lazio, sempre più in alto!
Ma nella ripresa, all'improvviso, le cose si sono capovolte. Passano anche stavolta 5 minuti, e l'arbitro Tagliavento vede un sacrosanto rigore per la Lazio nell'area romanista:Kjaer afferra per un braccio Brocchi e lo spinge a terra. Il difensore prende anche il rosso e deve lasciare il campo. Il "Profeta" Hernanes realizza con calma olimpica dal dischetto, raddrizzando le sorti dell'incontro.
La fortuna ha voltato le spalle alla squadra romanista: la Lazio, in superiorità numerica, ha cominciato a dominare il gioco, costringendo sempre più nella sua area la Roma.
La traversa di Klose e il palo, ancora più strepitoso, di Cisse all'82' hanno impedito alla Lazio di cogliere i frutti di una netta superiorità. La partita sembrava conclusa sul pareggio, ma proprio allo spirare del terzo minuto di recupero il grande Miroslav Klose deponeva in rete il pallone della clamorosa rimonta, sfruttando un bell'invito di Mutuzalem.
E così, finalmente è arrivata la prima grande vittoria di Reja nel derby, vittoria che lo riconcilia in pieno con tutta la tifoseria bianmcoceleste che gli mostrava il broncio per la sua allergia al giallorosso, stavolta rovesciata quasi come uno sberleffo per la battutaccia di Totti.
Reja è stato bravo anche nell'azzeccare tutte e tre le sostituzioni: bravissimo Lulic al posto di Radu per dare più spinta, molto ordinato e chiaro nelle idee Mauri per sostituire l'infortunato Gonzalez, e infine prezioso Matuzalem, che ha dato il cambio a Brocchi (innervosito da un'ammmonizione) ed ha servito un pallone d'oro sui piedi di Klose per la clamorosa vittoria sul filo di lana.
Tre punti davvero preziosi per la Lazio, che ormai è quasi in testa alla classifica, a un solo punto dall'accoppiata bianconera Juventus-Udinese. Lazio, sempre più in alto!
Per chi lavorano i black bloc?
Per chi lavorano i black bloc?
Non certo per:
a) i banchieri e coloro che vanno a depositare denaro nelle banche sfondate
b) non per la gente che buttava sulle loro teste oggetti pesanti dalle finestre
c) non per quelli che, vedendoli in azione, dicevano: ma quanto sono brutti e quanto sono vigliacchi, con quei caschi in testa che mascheravano le loro facce
d) non certo per quella gente che ha applaudito quando le forze dell'ordine sono finalmente entrate in azione contro di loro rischiando la pelle
e) non certo per quei poliziotti sugli automezzi dati in fiamme e che hanno rischiato la vita
f) non certo per quei ragazzi i cui scooter sono stati utilizzati per creare barricate, né tantomeno per i proprietari delle automobili distrutte
g) non certo per quella gente che li ha visti assaltare la parrocchia di San Marcellino in via Merulana, distuggere crocifissi e statue della Madonna e fare bivacco sui gradini della Scala Santa a San Giovanni
h) non certo per gli abitanti dell'Esquilino, del Labicano e di San Giovanni che hanno visto devastati i loro quartieri
i) non certo per il popolo di Piazza Vittorio che visto distrutto il suo mercato.
Mi sapete dire dunque per chi lavoravano e lavorano questi gentiluomini del black bloc? E' una domanda che rimane completamente in aria, senza risposta.
Non certo per:
a) i banchieri e coloro che vanno a depositare denaro nelle banche sfondate
b) non per la gente che buttava sulle loro teste oggetti pesanti dalle finestre
c) non per quelli che, vedendoli in azione, dicevano: ma quanto sono brutti e quanto sono vigliacchi, con quei caschi in testa che mascheravano le loro facce
d) non certo per quella gente che ha applaudito quando le forze dell'ordine sono finalmente entrate in azione contro di loro rischiando la pelle
e) non certo per quei poliziotti sugli automezzi dati in fiamme e che hanno rischiato la vita
f) non certo per quei ragazzi i cui scooter sono stati utilizzati per creare barricate, né tantomeno per i proprietari delle automobili distrutte
g) non certo per quella gente che li ha visti assaltare la parrocchia di San Marcellino in via Merulana, distuggere crocifissi e statue della Madonna e fare bivacco sui gradini della Scala Santa a San Giovanni
h) non certo per gli abitanti dell'Esquilino, del Labicano e di San Giovanni che hanno visto devastati i loro quartieri
i) non certo per il popolo di Piazza Vittorio che visto distrutto il suo mercato.
Mi sapete dire dunque per chi lavoravano e lavorano questi gentiluomini del black bloc? E' una domanda che rimane completamente in aria, senza risposta.
Vita di collegio: 109. Ritorno all'Università
Mio fratello Vito fece di tutto per farmi tornare all'università. Era dal 1958 che ero lontano da essa, ed eravamo ormai quasi agli sgoccioli del 1963. Mi occorrevano alcune migliaia di lire di quel periodo, qualcosa come mille euro di oggi, per pagare le tasse arretrate e rimettermi in regola.
Mi ricordo che era un giorno di festa ad Acuto, il 22 settembre, ricorrenza del patrono San Maurizio, e sul famoso muricciolo di San Sebastiano ci demmo appuntamento in tre: Vito, io, e mio zio Pasquale, zio e compare di cresima.
- Quanto ti serve? - mi chiese brusco zio Pasquale, che era veramente un angelo di bontà. Io mi schermii, ma poi dissi: - Diecimila lire! -
Era una cifra notevole, per quei tempi, ma zio Pasquale non si turbò, aprì il portafogli, prese le diecimila lire e me le consegnò dicendomi: - Hai ventinove anni, torna all'Università e laureati il più presto possibile -
Ero profondamente commosso e non riuscivo nemmeno a ringraziare. Mi rimanevano undici esami per concludere il corso di laurea in lettere, e cinque di essi erano biennali, cioè doppi: era un bel carico, ma lo distribuii in dieci turni di esame, e programmai la laurea al terzo anno accademico successivo, '65-66: tesi di laurea nel marzo del 1967. Avrei avuto 32 anni, mi sarebbe rimasto tutto il tempo per fare una bella carriera d'insegnante.
Detto fatto. Il lunedì successivo ero in segreteria alla Sapienza per iscrivermi, riprendere i contatti, acquistare i libri necessari e fissare le date per i prossimi due esami.
La sera stessa, mentre i miei erano tutti a riposare, ripresi lo studio con tre belle ore ininterrotte, e capii che quella tornava ad essere la mia strada vera.
Mi ricordo che era un giorno di festa ad Acuto, il 22 settembre, ricorrenza del patrono San Maurizio, e sul famoso muricciolo di San Sebastiano ci demmo appuntamento in tre: Vito, io, e mio zio Pasquale, zio e compare di cresima.
- Quanto ti serve? - mi chiese brusco zio Pasquale, che era veramente un angelo di bontà. Io mi schermii, ma poi dissi: - Diecimila lire! -
Era una cifra notevole, per quei tempi, ma zio Pasquale non si turbò, aprì il portafogli, prese le diecimila lire e me le consegnò dicendomi: - Hai ventinove anni, torna all'Università e laureati il più presto possibile -
Ero profondamente commosso e non riuscivo nemmeno a ringraziare. Mi rimanevano undici esami per concludere il corso di laurea in lettere, e cinque di essi erano biennali, cioè doppi: era un bel carico, ma lo distribuii in dieci turni di esame, e programmai la laurea al terzo anno accademico successivo, '65-66: tesi di laurea nel marzo del 1967. Avrei avuto 32 anni, mi sarebbe rimasto tutto il tempo per fare una bella carriera d'insegnante.
Detto fatto. Il lunedì successivo ero in segreteria alla Sapienza per iscrivermi, riprendere i contatti, acquistare i libri necessari e fissare le date per i prossimi due esami.
La sera stessa, mentre i miei erano tutti a riposare, ripresi lo studio con tre belle ore ininterrotte, e capii che quella tornava ad essere la mia strada vera.
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Un nuovo nome della pace: "acqua"
La pace è minacciata nei poveri, su cui si esercita la violenza dell'ingiustizia, quando li si priva della terra, dell'acqua, della casa, del lavoro, dell'istruzione, della salute.
Certamente, oggi, un nuovo nome della pace è "acqua". Senza acqua non c'è vita, né per gli esseri umani né per gli altri viventi. Quindi il diritto alla vita è anche un diritto all'acqua, dono di Dio offerto a tutti.
Un dono che sfida la nostra giustizia, la nostra solidarietà, la nostra equità, i nostri stili di vita, e quindi le nostre decisioni politiche, economiche, culturali, spirituali e morali.
Una visione etica e spirituale ci spinge a rifiutare la privatizzazione dell'acqua, perché beneficia solo alcuni privilegiati emarginando molti, nonché condannandoli a precarie condizioni di salute e povertà: ciò è ingiusto e fonte di violenza.
(da un articolo di Luis Infanti de la Mora, vescovo di Aysen, Cile)
*n.d.r. Quanto è scritto quassù, vale moltissimo per il Cile e per cento altri Paesi dell'Asia, dell'Africa e del Sudamerica, ma comincia a valere anche per noi, specialmente
per la Sicilia, la Sardegna , la Puglia, la Basilicata e tante altre zone non solo del meridione. Eppure, anche da noi si è svolto il referendum per privatizzare l'acqua. La voce del Vangelo alla rovescia. Nota di Luigi Jadicicco.
Certamente, oggi, un nuovo nome della pace è "acqua". Senza acqua non c'è vita, né per gli esseri umani né per gli altri viventi. Quindi il diritto alla vita è anche un diritto all'acqua, dono di Dio offerto a tutti.
Un dono che sfida la nostra giustizia, la nostra solidarietà, la nostra equità, i nostri stili di vita, e quindi le nostre decisioni politiche, economiche, culturali, spirituali e morali.
Una visione etica e spirituale ci spinge a rifiutare la privatizzazione dell'acqua, perché beneficia solo alcuni privilegiati emarginando molti, nonché condannandoli a precarie condizioni di salute e povertà: ciò è ingiusto e fonte di violenza.
(da un articolo di Luis Infanti de la Mora, vescovo di Aysen, Cile)
*n.d.r. Quanto è scritto quassù, vale moltissimo per il Cile e per cento altri Paesi dell'Asia, dell'Africa e del Sudamerica, ma comincia a valere anche per noi, specialmente
per la Sicilia, la Sardegna , la Puglia, la Basilicata e tante altre zone non solo del meridione. Eppure, anche da noi si è svolto il referendum per privatizzare l'acqua. La voce del Vangelo alla rovescia. Nota di Luigi Jadicicco.
Valmontone: finalmente riaperta la Casilina (per ora a senso alternato)
Un piccolo miracolo, dopo tante difficoltà e addirittura il rischio di una sommossa: nel pomeriggio di ieri sabato 15 ottobre, alle ore 18, ha finalmente riaperto la Casilina nel tratto Valmontone -Labico, per ora a senso alternato regolato da un semaforo.
Il sindaco di Valmontone, Egidio Calvano, ha spiegato che il Comune ha messo in campo tutto il suo impegno, e che finora ha speso per i lavori di ripristino, compreso il taglio di numerosi alberi, la cifra di 40 mila euro, più altri 30 mila per la strada alternativa di Labico in compartecipazione paritaria con il vicino Comune, strada che consentirà anche l'accesso verso Artena, sollevando buona parte del traffico che in questo mese era letteralmente impazzito.
Il resto dovrà farlo la Regione Lazio, per ripristinare al più presto la piena viabilità sulla Casilina, con grande sollievo per tutti gli automobilisti della zona.
Il sindaco di Valmontone, Egidio Calvano, ha spiegato che il Comune ha messo in campo tutto il suo impegno, e che finora ha speso per i lavori di ripristino, compreso il taglio di numerosi alberi, la cifra di 40 mila euro, più altri 30 mila per la strada alternativa di Labico in compartecipazione paritaria con il vicino Comune, strada che consentirà anche l'accesso verso Artena, sollevando buona parte del traffico che in questo mese era letteralmente impazzito.
Il resto dovrà farlo la Regione Lazio, per ripristinare al più presto la piena viabilità sulla Casilina, con grande sollievo per tutti gli automobilisti della zona.
Il derby ha rischiato di saltare, ma lo sport batterà la violenza
Il derby ha rischiato di saltare, dopo la grande ondata di violenza dei black bloc, infiltratisi vergognosamente nella civile protesta degli "indignatos". Questi ultimi si sono indignati veramente contro quelle poche centinaia di violenti che hanno messo Roma a ferro e fuoco: banche assaltate, vetrine infrante, motorette requisite per farne delle barricate contro la polizia, tentato assalto perfino alla parrocchia di san Marcellino in via Merulana, assalto ai mezzi delle forze dell'ordine dati alle fiamme col rischio della vita degli agenti, con la gente che cercava di frenare dall'alto delle finestre quell'ondata di violenze incredibili gettando oggetti pesanti sulle teste dei "black", invitati a tirar su quel casco nero da vigliacchi che sfasciano tutto ma non hanno il coraggio di manifestare la loro identità, sinonimo di vigliaccheria.
Questura e Pretura si sono preoccupati per il derby, con tanti poliziotti impegnati fino a tarda ora di notte per riportare la calma e disperdere i facinorosi: ce l'avrebbero fatta per domani sera, con il rischio di nuove infiltrazioni dei violenti? Alla fine le autorità dello sport e il sindaco Alemanno hanno potuto concordare la loro azione con quella delle forze dell'ordine, e questo benedetto derby si farà.
Sarà un derby mondiale, a dispetto dei violenti che avrebbero voluto far saltare tutto. Il mondo ci guarda, e quel che è accaduto a Roma ieri sera è stato un bruttissimo biglietto di presentazione. L'Europa dei Klose e Cisse ci guarda, ci guarda il mondo arabo appassionatissimo di calcio, ci guardano la Cina, il Giappone e il Sudamerica, un miliardo almeno di spettatori davanti ai teleschermi: dobbiano dare un'immagine bella di noi, della nostra vera vita, sportiva e gagliarda, e non di quella di poche centinaia di violenti mascherati, scatenati alla ricerca del peggio. Peggio è, meglio é: non ci rimettono niente di tasca loro. Pagherà come sempre la gente qualunque, che dovrà accettare i cocci e sostituirli con una faccia nuova e dignitosa al posto di quella vergognosa di quei pochi che rompono senza pagare, facendo pagare la loro follia ai cittadini per bene.
In questo senso, Lazio e Roma rappresenteranno la faccia pulita di questa antica capitale del mondo cosiddetto civile.
Questura e Pretura si sono preoccupati per il derby, con tanti poliziotti impegnati fino a tarda ora di notte per riportare la calma e disperdere i facinorosi: ce l'avrebbero fatta per domani sera, con il rischio di nuove infiltrazioni dei violenti? Alla fine le autorità dello sport e il sindaco Alemanno hanno potuto concordare la loro azione con quella delle forze dell'ordine, e questo benedetto derby si farà.
Sarà un derby mondiale, a dispetto dei violenti che avrebbero voluto far saltare tutto. Il mondo ci guarda, e quel che è accaduto a Roma ieri sera è stato un bruttissimo biglietto di presentazione. L'Europa dei Klose e Cisse ci guarda, ci guarda il mondo arabo appassionatissimo di calcio, ci guardano la Cina, il Giappone e il Sudamerica, un miliardo almeno di spettatori davanti ai teleschermi: dobbiano dare un'immagine bella di noi, della nostra vera vita, sportiva e gagliarda, e non di quella di poche centinaia di violenti mascherati, scatenati alla ricerca del peggio. Peggio è, meglio é: non ci rimettono niente di tasca loro. Pagherà come sempre la gente qualunque, che dovrà accettare i cocci e sostituirli con una faccia nuova e dignitosa al posto di quella vergognosa di quei pochi che rompono senza pagare, facendo pagare la loro follia ai cittadini per bene.
In questo senso, Lazio e Roma rappresenteranno la faccia pulita di questa antica capitale del mondo cosiddetto civile.
sabato 15 ottobre 2011
In Italia? Duecento alberi per ogni abitante!
Le nostre foreste, soprattutto quelle più colpite da incendi e siccità nel Centro-Sud, sono in ripresa, e secondo l'ultimo "Inventario nazionale delle foreste", realizzato dal Corpo Forestale dello Stato e dal Ministero dell'Ambiente, si calcola che quasi il 35 per cento del territorio italiano sia coperto da superficie boschiva, per un totale di 12 miliardi di alberi, quasi 200 per ogni abitante.
Tale superificie, in graduale espansione, rappresenta il 5 per cento della superficie forestale europea, e conferisce all'Italia il sesto posto nella classifica dei paesi con maggiore estensione, insieme a Svezia, Finlandia, Spagna, Francia e Germania (escludendo la Russia).
C'è comunque ancora molto da fare, e la salvaguardia delle foreste chiama in causa un po' tutti: dalle istituzioni al semplice cittadino. Anche nel nostro paese si stanno promuovendo alcune iniziative. Tra le più importanti, la Giornata dell'Albero, che si celebra ogni 21 novembre : a mezzogiorno, in contemporanea, in ogni comune aderente all'iniziativa, avviene la piantumazione di un numero di alberi - locali e autoctoni, forniti dal Corpo Forestale dello Stato e dai vivai regionali - proporzionale ai nuovi nati sulla base della popolazione residente.
(da un articolo di Maria Grazia Tornisiello)
* n.d.r. Ciascuno di noi si chiederà: ma dove sono, i miei 200 alberi?
Tale superificie, in graduale espansione, rappresenta il 5 per cento della superficie forestale europea, e conferisce all'Italia il sesto posto nella classifica dei paesi con maggiore estensione, insieme a Svezia, Finlandia, Spagna, Francia e Germania (escludendo la Russia).
C'è comunque ancora molto da fare, e la salvaguardia delle foreste chiama in causa un po' tutti: dalle istituzioni al semplice cittadino. Anche nel nostro paese si stanno promuovendo alcune iniziative. Tra le più importanti, la Giornata dell'Albero, che si celebra ogni 21 novembre : a mezzogiorno, in contemporanea, in ogni comune aderente all'iniziativa, avviene la piantumazione di un numero di alberi - locali e autoctoni, forniti dal Corpo Forestale dello Stato e dai vivai regionali - proporzionale ai nuovi nati sulla base della popolazione residente.
(da un articolo di Maria Grazia Tornisiello)
* n.d.r. Ciascuno di noi si chiederà: ma dove sono, i miei 200 alberi?
Valmontone e Labico: il sole non sorge sulla Casilina interrotta. E' rivolta
Sta degenerando la situazione per l'interruzione della Casilina tra Valmontone e Labico. Ritardi colossali, gravi disagi, proteste sulla rete Internet, invito aperto alla rivolta.
Intanto il Comune di Valmontone attribuisce la colpa di tutto a un cittadino che ha causato la pesante frana nell'aprire una strada privata ( autorizzato, a quanto sembra): chi pagherà le spese? La diatriba potrebbe potrebbe andare ancora per le lunghe, più degli stessi lavori di riapertura del taffico.
Lavori pesanti, e che richiedono ancora tempo e denaro. Così pure la strada alternativa dietro la stazione di Labico, che non è ancora pronta e tarderà altro tempo. Intanto monta la protesta dei cittadini, specialmente a Labico, i cui commercianti ed abitanti in genere si ritengono i più colpiti dalla situazione per i pesantissimi ritardi, e stanno organizzando un apposito comitato pronto a manifestazioni clamorose. Sotto accusa i due Comuni, la Provincia di Roma e la Regione Lazio.
Intanto il Comune di Valmontone attribuisce la colpa di tutto a un cittadino che ha causato la pesante frana nell'aprire una strada privata ( autorizzato, a quanto sembra): chi pagherà le spese? La diatriba potrebbe potrebbe andare ancora per le lunghe, più degli stessi lavori di riapertura del taffico.
Lavori pesanti, e che richiedono ancora tempo e denaro. Così pure la strada alternativa dietro la stazione di Labico, che non è ancora pronta e tarderà altro tempo. Intanto monta la protesta dei cittadini, specialmente a Labico, i cui commercianti ed abitanti in genere si ritengono i più colpiti dalla situazione per i pesantissimi ritardi, e stanno organizzando un apposito comitato pronto a manifestazioni clamorose. Sotto accusa i due Comuni, la Provincia di Roma e la Regione Lazio.
Cisse e Marchetti, giallorossi mancati, aspettano la Roma
Un derby particolare per Cisse e Marchetti. Dovevano diventare giallorossi, uno o due anni fa: sembrava tutto fatto, poi la Roma non ha chiuso. Ora i due giocatori aspettano quei colori giallorossi nel derby con il cuore caldo per una rivincita, per dimostrare che la Roma avrebbe fatto bene a comprarli e ha fatto male a non credere in loro, per dimostrare che invece la Lazio ha fatto un grade affare.
Federico e Djibril, due campioni e due ragazzi d'oro. Alla Lazio sono venuti con una gran voglia di dimostrare di essere vivi e ci stanno riuscendo, mettendosi alle spalle brutte parentesi. Cisse ha riconquistato addiritura la maglia della nazionale francese, e quanto a Marchetti, le ultime brillanti prestazioni contro Palermo e Fiorentina hanno già fatto ricordare a Prandelli che a Roma c'è un grande portiere, che in nazionale era già arrivato se Cellino non gli avesse giocato quel brutto scherzo che sappiamo.
Ma in questo derby c'è altro. C'è Tagliavento che in altri derby ha avuto la mano pesante contro la Lazio, rigori contro ed espulsioni di Radu e Ledesma, riducendo i biancocelesti in nove. Possibile che all'AIA gi abbiano dato tanta fiducia? Ma alla Lazio, nervi calmi e mente distesa. Vedrete che Tagliavento stavolta non combinarà guai e vorrà dimostrare tutta la sua equità.
E Ledesma e Radu dovranno dimostrare, a loro volta, di avere la testa sulle spalle e di non portare rancore. In questi casi si vede la vera classe di un giocatore.
Poi Reja. Totti l'ha sfottuto.Tanto, lui non gioca. Dovrebbe vergognarsi, comunque, di fronte a un signore rispettabile e corretto come Reja. Infatti l'allenatore della Lazio non se l'è presa, non è caduto nel tranello, ha fatto un mezzo sorriso e ha risposto: "Pensiamo alle cose serie".
Il derby è una cosa seria, non è roba da barzellette. E speriamo che Reja sia lui a sorridere, durante e dopo la partita.
Federico e Djibril, due campioni e due ragazzi d'oro. Alla Lazio sono venuti con una gran voglia di dimostrare di essere vivi e ci stanno riuscendo, mettendosi alle spalle brutte parentesi. Cisse ha riconquistato addiritura la maglia della nazionale francese, e quanto a Marchetti, le ultime brillanti prestazioni contro Palermo e Fiorentina hanno già fatto ricordare a Prandelli che a Roma c'è un grande portiere, che in nazionale era già arrivato se Cellino non gli avesse giocato quel brutto scherzo che sappiamo.
Ma in questo derby c'è altro. C'è Tagliavento che in altri derby ha avuto la mano pesante contro la Lazio, rigori contro ed espulsioni di Radu e Ledesma, riducendo i biancocelesti in nove. Possibile che all'AIA gi abbiano dato tanta fiducia? Ma alla Lazio, nervi calmi e mente distesa. Vedrete che Tagliavento stavolta non combinarà guai e vorrà dimostrare tutta la sua equità.
E Ledesma e Radu dovranno dimostrare, a loro volta, di avere la testa sulle spalle e di non portare rancore. In questi casi si vede la vera classe di un giocatore.
Poi Reja. Totti l'ha sfottuto.Tanto, lui non gioca. Dovrebbe vergognarsi, comunque, di fronte a un signore rispettabile e corretto come Reja. Infatti l'allenatore della Lazio non se l'è presa, non è caduto nel tranello, ha fatto un mezzo sorriso e ha risposto: "Pensiamo alle cose serie".
Il derby è una cosa seria, non è roba da barzellette. E speriamo che Reja sia lui a sorridere, durante e dopo la partita.
venerdì 14 ottobre 2011
Vita di collegio: 108. Quel mio nonno...
Il collega Werner Marco Solms fu incaricato in fretta e d'autorità di informarsi delle generalità di quel mio nonno (morto trent'anni prima), per un annuncio mortuario di spropositata evidenza (ci vedo la mente contorta di uno dei due direttori, Marcello Sabbatini), che mi costò anche le rimostranze dei miei parenti.
Quando, il mercoledì successivo, tornai al giornale (era l'11 novembre del 1963: di lì a tre giorni fu ucciso a Dallas John Fitzgerald Kennedy), trovai una bella lettera di licenziamento, la più turpe, ingiusta e ingiustificata che si sia mai veduta. Saluti e baci, mi ritrovai ipso facto in mezzo a una strada. Avevo 29 anni e avrei dovuto diventare giornalista "praticante" di lì a pochi giorni. Al mio posto ci diventò Giuseppe Pistilli. Grazie, Ezio De Cesari, in qualunque cielo o girone tu stia.
Il mio fratello maggiore, Vito, si recò in redazione per avere spiegazioni, e gli dissero: "Noi credevamo che tu fratello fosse senza famiglia". Autentica. Da qui la decisione di intentare causa al giornale, causa di lavoro vinta nel giro di due anni, con l'attribuzione a mio favore di 4 milioni di lire, cifra notevole per quei tempi, corrispondenti a circa 200 mila euro odierni. Con quella cifra, potei pagarmi l'anticipo per l'acquisto di un appartamento di cento metri quadri in Viale dei Romanisti.
A mio fratello, De Cesari promise anche che mi avrebbe aiutato, trovandomi un lavoro presso un editore suo amico, che pubblicava il giornale "Lancio" distribuito gratuitamente allo stadio. Poi non se ne fece nulla perché io, collaborando con il giornale "Telesera", presi ad attaccarlo pesantemente, contrastando le sue idee tecniche sulla Roma. Ormai il distacco era avvenuto, e in maniera brutale.
Quando, il mercoledì successivo, tornai al giornale (era l'11 novembre del 1963: di lì a tre giorni fu ucciso a Dallas John Fitzgerald Kennedy), trovai una bella lettera di licenziamento, la più turpe, ingiusta e ingiustificata che si sia mai veduta. Saluti e baci, mi ritrovai ipso facto in mezzo a una strada. Avevo 29 anni e avrei dovuto diventare giornalista "praticante" di lì a pochi giorni. Al mio posto ci diventò Giuseppe Pistilli. Grazie, Ezio De Cesari, in qualunque cielo o girone tu stia.
Il mio fratello maggiore, Vito, si recò in redazione per avere spiegazioni, e gli dissero: "Noi credevamo che tu fratello fosse senza famiglia". Autentica. Da qui la decisione di intentare causa al giornale, causa di lavoro vinta nel giro di due anni, con l'attribuzione a mio favore di 4 milioni di lire, cifra notevole per quei tempi, corrispondenti a circa 200 mila euro odierni. Con quella cifra, potei pagarmi l'anticipo per l'acquisto di un appartamento di cento metri quadri in Viale dei Romanisti.
A mio fratello, De Cesari promise anche che mi avrebbe aiutato, trovandomi un lavoro presso un editore suo amico, che pubblicava il giornale "Lancio" distribuito gratuitamente allo stadio. Poi non se ne fece nulla perché io, collaborando con il giornale "Telesera", presi ad attaccarlo pesantemente, contrastando le sue idee tecniche sulla Roma. Ormai il distacco era avvenuto, e in maniera brutale.
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Sposi, compagni e "storie"
Oggi le parole sposo e sposa non si usano più; più facile parlare di compagno o di compagna.
Il matrimonio è un bene in via di estinzione, sostituito dalle convivenze o, più sbrigativamente, dalle "storie".
Di famiglia si parla ancora, ma mi sembra un puzzle con i pezzi intercambiabili.
(da un articolo del cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia)
Il matrimonio è un bene in via di estinzione, sostituito dalle convivenze o, più sbrigativamente, dalle "storie".
Di famiglia si parla ancora, ma mi sembra un puzzle con i pezzi intercambiabili.
(da un articolo del cardinale Angelo Scola, Patriarca di Venezia)
Genazzano: la "Sonnina" accoglie dodici giovani rifugiati dalla Libia
Dodici giovani nigeriani rifugiati politici dalla Libia di Gheddafi hanno trovato accoglienza a Genazzano nella fattoria sociale "La Sonnina"in località Mufiano.
Si tratta di ragazzi di età inferiore ai trent'anni, accolti dall'associazione di mediazione culturale CREA di Palestrina, con alle spalle una tragica esperienza di persecuzione razziale.
Sarannno accolti e istruiti professionalmente (agricoltura e artigianato) per poter affrontare con dignità il futuro, sottolineano il sindaco Fabio Ascenzi e il vicesindaco Elena Antonelli, che hanno accolto la mediazione della Protezione Civile regionale.
Si tratta di ragazzi di età inferiore ai trent'anni, accolti dall'associazione di mediazione culturale CREA di Palestrina, con alle spalle una tragica esperienza di persecuzione razziale.
Sarannno accolti e istruiti professionalmente (agricoltura e artigianato) per poter affrontare con dignità il futuro, sottolineano il sindaco Fabio Ascenzi e il vicesindaco Elena Antonelli, che hanno accolto la mediazione della Protezione Civile regionale.
Lazio: a noi Totti ci fa tanto ridere...
E' proprio vero: quando smetterà di giocare a pallone, Totti il suo mestiere l'ha già pronto: quello del comico. Ormai, a furia di recitare nella pubblicità, le battute gli vengono proprio bene. Sia quella di Reja portafortuna per la Roma nei derby, sia quella dell'aquila Olimpia che andrà al mare a trovare i gabbiani non potendo volare nella stracittadina.
Ancora una volta, ha vinto la maleducazione. I tifosi giallorossi somigliano tanto al loro capitano (un po' fuori corso), e così l'aquila Olimpia non potrà volare: per capire le cose belle ci vuole una certa civiltà, e la fortuna può darti tanti soldi ma non la civiltà. Quella, bisogna guadagnarsela col sudore della fronte, e non con le facili "palanche" della TIM.
Totti, a tutt'oggi, resta comunque il giallorosso che ha perso più derby: mi pare dodici, se non vado errato. Non è proprio un bilancio esaltante per uno baciato in fronte dalla buona sorte. Di ricordi amari contro la Lazio ne ha parecchi (11 aprile 2009, Lazio-Roma 4-2, Zarate Pandev Lichtsteiner Kolarov, che grandi giocatori!) e forse stavolta se la potrà risparmiare. Sì, è meglio che se ne stia a casa in poltrona, magari con un turbante in testa a dire "vedo...vedo...". E già si sa che cosa potrebbe vedere: magari un tedesco che dà le mele a Lamela.
Come andrà a finire, questo derby, con queste premesse? Mah...ci penserà Di(o) Benedetto, a consolare i giallorossi.
Certo, quando Totti smetterà di trastullarsi ancora un po' con il pallone, a noi laziali ci mancherà proprio: era uno che ci faceva tanto ridere...
Ancora una volta, ha vinto la maleducazione. I tifosi giallorossi somigliano tanto al loro capitano (un po' fuori corso), e così l'aquila Olimpia non potrà volare: per capire le cose belle ci vuole una certa civiltà, e la fortuna può darti tanti soldi ma non la civiltà. Quella, bisogna guadagnarsela col sudore della fronte, e non con le facili "palanche" della TIM.
Totti, a tutt'oggi, resta comunque il giallorosso che ha perso più derby: mi pare dodici, se non vado errato. Non è proprio un bilancio esaltante per uno baciato in fronte dalla buona sorte. Di ricordi amari contro la Lazio ne ha parecchi (11 aprile 2009, Lazio-Roma 4-2, Zarate Pandev Lichtsteiner Kolarov, che grandi giocatori!) e forse stavolta se la potrà risparmiare. Sì, è meglio che se ne stia a casa in poltrona, magari con un turbante in testa a dire "vedo...vedo...". E già si sa che cosa potrebbe vedere: magari un tedesco che dà le mele a Lamela.
Come andrà a finire, questo derby, con queste premesse? Mah...ci penserà Di(o) Benedetto, a consolare i giallorossi.
Certo, quando Totti smetterà di trastullarsi ancora un po' con il pallone, a noi laziali ci mancherà proprio: era uno che ci faceva tanto ridere...
giovedì 13 ottobre 2011
Il turpiloquio nei "media"
Il linguaggio della società contemporanea si è imbarbarito anno dopo anno. Vengono utilizzate parole scoperte nel turpiloquio, e sono usate con aggressività e presunzione.
Le parole del turpiloquio vengono adoperate, ritenendole più efficaci, per denunciare ingiustizie, soprusi, offese alla democrazia. Non si pensa che l'uso di queste parole violente, aggressive, insultanti, è di per sé il primo prodotto di una società che non difende l'elementare rispetto umano.
Tale rispetto dovrebbe passare, viceversa, attraverso l'uso di un linguaggio che aiuti a tutelare alcuni diritti elementari spesso calpestati e offesi proprio dalla stampa, dalla radio e dalla televisione, che avrebbero invece il compito di difenderli.
( da un articolo del filosofo Sabino Acquaviva )
Le parole del turpiloquio vengono adoperate, ritenendole più efficaci, per denunciare ingiustizie, soprusi, offese alla democrazia. Non si pensa che l'uso di queste parole violente, aggressive, insultanti, è di per sé il primo prodotto di una società che non difende l'elementare rispetto umano.
Tale rispetto dovrebbe passare, viceversa, attraverso l'uso di un linguaggio che aiuti a tutelare alcuni diritti elementari spesso calpestati e offesi proprio dalla stampa, dalla radio e dalla televisione, che avrebbero invece il compito di difenderli.
( da un articolo del filosofo Sabino Acquaviva )
Olevano Romano: convegno degli ecologisti sul problema della strada per Colleferro
Le associazioni degli ecologisti dell'alta valle del Sacco si danno convegno in zona per discutere sui problemi della strada Ponte Orsini-Colleferro.
Gli ecologisti si dichiarano totalmente insoddisfatti della recente conferenza di Olevano Romano organizzata dal Pd, che ha voluto presentare questa strada come "l'ombelico del mondo". Critiche anche al sindaco di Valmontone, Egidio Calvano, che vorrebbe addirittura creare una nuova stazione ferroviaria a Magicland Rainbow che annullerebbe quelle di Valmontone e Colleferro.
Il vecchio progetto della strada viene considerato fallito, mentre il sindaco di Genazzano Fabio Ascenzi lancia un nuovo progetto avallato da otto sindaci della zona, per una definitiva e più logica soluzione, sostenuta anche alla Provincia di Roma dall'assessore al Traffico Marco Vincenzi.
Gli ecologisti si dichiarano totalmente insoddisfatti della recente conferenza di Olevano Romano organizzata dal Pd, che ha voluto presentare questa strada come "l'ombelico del mondo". Critiche anche al sindaco di Valmontone, Egidio Calvano, che vorrebbe addirittura creare una nuova stazione ferroviaria a Magicland Rainbow che annullerebbe quelle di Valmontone e Colleferro.
Il vecchio progetto della strada viene considerato fallito, mentre il sindaco di Genazzano Fabio Ascenzi lancia un nuovo progetto avallato da otto sindaci della zona, per una definitiva e più logica soluzione, sostenuta anche alla Provincia di Roma dall'assessore al Traffico Marco Vincenzi.
Lazio: Klose gioca, Olimpia vola, oggi è S. Edoardo. Che vogliamo di più?
Tutta una serie di buone notizie, per la Lazio, alla vigilia del derby. Klose dice di sentirsi in grado di giocare e oggi sosterrà il provino decisivo. Sembra che la Pretura voglia dare il consenso per il volo dell'aquila Olimpia, magari limitato alla sola curva nord, lontano cioè dalle mazzafionde giallorosse.Inoltre oggi è Sant'Edoardo, quindi è l'onomastico di Edoardo Reja, che solo due giorni fa ha festeggiato anche il suo compleanno numero 66. Sono necessari altri segni positivi per sperare finalmente in un successo laziale nel derby?
Oltretutto, Reja potrà disporre, per la prima volta in questo campionato, di tutti i suoi uomini: recupero di Biava e di Mauri, quasi certezza di avere anche Klose, Radu che ormai ha ripreso il suo posto: non resta che l'imbarazzo della scelta, anche se gli orientamenti sono estremamente chiari.
Hernanes e Gonzalez rientreranno abbastanza provati dalla trasferta sudamericana con le rispettive nazionali, ma Reja era già orientato a una doppia staffetta: Hernanes-Mauri e Gonzalez-Sculli, quindi nessuna sorpresa.
Tutto quadra, almeno sulla carta. La Roma è forte e temibile, non c'è mai stato un derby così equilibrato alla sua vigilia, con le squadre alla pari non solo in classifica, ma anche come condizioni di forma e come stato d'animo e prospettive psicologiche. Sarà veramente un bel derby, seguito in tutto il mondo da un miliardo di spettatori affascinati da uno spettacolo ineguagliabile. Sarà una serata memorabile, quella di domenica 16 ottobre, e la Lazio ha le sue belle possibilità di farcela.
Sarà la "prima" di Edy Reja? Tutte le premesse e tutte le scaramanzie sembrano a suo favore.
Oltretutto, Reja potrà disporre, per la prima volta in questo campionato, di tutti i suoi uomini: recupero di Biava e di Mauri, quasi certezza di avere anche Klose, Radu che ormai ha ripreso il suo posto: non resta che l'imbarazzo della scelta, anche se gli orientamenti sono estremamente chiari.
Hernanes e Gonzalez rientreranno abbastanza provati dalla trasferta sudamericana con le rispettive nazionali, ma Reja era già orientato a una doppia staffetta: Hernanes-Mauri e Gonzalez-Sculli, quindi nessuna sorpresa.
Tutto quadra, almeno sulla carta. La Roma è forte e temibile, non c'è mai stato un derby così equilibrato alla sua vigilia, con le squadre alla pari non solo in classifica, ma anche come condizioni di forma e come stato d'animo e prospettive psicologiche. Sarà veramente un bel derby, seguito in tutto il mondo da un miliardo di spettatori affascinati da uno spettacolo ineguagliabile. Sarà una serata memorabile, quella di domenica 16 ottobre, e la Lazio ha le sue belle possibilità di farcela.
Sarà la "prima" di Edy Reja? Tutte le premesse e tutte le scaramanzie sembrano a suo favore.
mercoledì 12 ottobre 2011
Serendipità
Serendipità - dice una frase famosa - è cercare l'ago in un pagliaio e trovarci la figlia del fattore.
Serendipità è fare tifo per la Lazietta e trovare invece, al suo posto, una squadra da scudetto.
Per favore, guardate la definizione di serendipità su Wikipedia: è una gran bella storia.
Serendipità è fare tifo per la Lazietta e trovare invece, al suo posto, una squadra da scudetto.
Per favore, guardate la definizione di serendipità su Wikipedia: è una gran bella storia.
Vita di collegio: 107. La rivolta
Era sempre più evidente l'intenzione di farmi fuori: stavano solo aspettando il mio più piccolo errore. E questo errore inevitabilmente arrivò.
Premetto che allora non c'era alcuna rappresentanza di sindacato a difesa della categoria. C'era solo un comitato di redazione teso solo a difendere la categoria dei professionisti, cioè dei più forti.
Era arrivato il momento di designare il prossimo collaboratore destinato a diventare "praticante", cioè professionista in prova.
Io avevo di gran lunga più titoli di tutti. Mio antagonista era Giuseppe Pistilli, figlio del Presidente della Federcaccia: naturalmente, questo mi tagliava fuori.
De Cesari cominciò a dirmi che non potevano fare due "praticanti", e uno di noi due doveva trovare un'altra strada. Per me ci stavano provando, deviandomi in segreteria di redazione, ma io volevo soltanto scrivere.
Venne il punto di rottura. Pistilli fu prescelto a fare la cronaca di Lazio-Brescia, serie B, ed io a fare gli spogliatoi, un servizio secondario, che implicava da parte mia il riconoscimento di una superiorità, del tutto inesistente, di Pistilli nei miei confronti.
Era sabato sera, e il giorno dopo avrei dovuto effettuare il servizio spogliatoi. Arrivato a casa col cuore in tumulto, comunicai per telefono al giornale che, per la morte di un mio nonno, non potevo effettuare quel servizio.
Premetto che allora non c'era alcuna rappresentanza di sindacato a difesa della categoria. C'era solo un comitato di redazione teso solo a difendere la categoria dei professionisti, cioè dei più forti.
Era arrivato il momento di designare il prossimo collaboratore destinato a diventare "praticante", cioè professionista in prova.
Io avevo di gran lunga più titoli di tutti. Mio antagonista era Giuseppe Pistilli, figlio del Presidente della Federcaccia: naturalmente, questo mi tagliava fuori.
De Cesari cominciò a dirmi che non potevano fare due "praticanti", e uno di noi due doveva trovare un'altra strada. Per me ci stavano provando, deviandomi in segreteria di redazione, ma io volevo soltanto scrivere.
Venne il punto di rottura. Pistilli fu prescelto a fare la cronaca di Lazio-Brescia, serie B, ed io a fare gli spogliatoi, un servizio secondario, che implicava da parte mia il riconoscimento di una superiorità, del tutto inesistente, di Pistilli nei miei confronti.
Era sabato sera, e il giorno dopo avrei dovuto effettuare il servizio spogliatoi. Arrivato a casa col cuore in tumulto, comunicai per telefono al giornale che, per la morte di un mio nonno, non potevo effettuare quel servizio.
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vita di collegio
Lo zero, che grande invenzione!
Domanda: qual è quel numero che, messo davanti a una cifra, ne divide il valore per dieci, e messo dopo la stessa, la moltiplica per dieci? Risposta: lo zero. Forse potremmo fare i conti senza l'oste, ma non senza lo zero.
Dalla matematica, lo zero si è infilato dentro la nostra vita quotidiana: "ora zero", "sparare a zero","radere a zero", "tolleranza zero"; e se diciamo a qualcuno "tu vali zero" siamo certi di non fargli un complimento.
Lo zero fu un rivoluzionario segno matematico che ci venne dagli arabi, che a loro volta lo avevano ricevuto dagli indiani. Per questi, oltre che un segno matematico, era anche un concetto filosofico di "nulla": "sunya", cioè "vuoto", fu il termine da loro usato. Gli arabi, in contatto con gli indiani, lo denominarono "sifr", che ancora una volta significa "assenza", "nulla", e lo portarono in Europa.
Nel Duecento il matematico pisano Fibonacci, partendo da "sifr", battezzò "zephirum" il nuovo numero, che poi nell'uso divenne "zerum". Da "zerum" a "zero" il passaggio fu breve. Ma per la matematica e per l'economia fu una conquista enorme.
( da un articolo di Paolo Pivetti )
Dalla matematica, lo zero si è infilato dentro la nostra vita quotidiana: "ora zero", "sparare a zero","radere a zero", "tolleranza zero"; e se diciamo a qualcuno "tu vali zero" siamo certi di non fargli un complimento.
Lo zero fu un rivoluzionario segno matematico che ci venne dagli arabi, che a loro volta lo avevano ricevuto dagli indiani. Per questi, oltre che un segno matematico, era anche un concetto filosofico di "nulla": "sunya", cioè "vuoto", fu il termine da loro usato. Gli arabi, in contatto con gli indiani, lo denominarono "sifr", che ancora una volta significa "assenza", "nulla", e lo portarono in Europa.
Nel Duecento il matematico pisano Fibonacci, partendo da "sifr", battezzò "zephirum" il nuovo numero, che poi nell'uso divenne "zerum". Da "zerum" a "zero" il passaggio fu breve. Ma per la matematica e per l'economia fu una conquista enorme.
( da un articolo di Paolo Pivetti )
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