Uno dei regali più belli che Igli Tare ha fatto alla Lazio in questi ultimi anni è stato senza dubbio l'acquisto di Senad Lulic due anni fa dalla squadra svizzera dello Young Boys per la cifra di 3 milioni. Oggi Senad, al netto, ne vale almeno 20, e ci sono come minImo due squadre, Juventus e Milan, disposte a pagare questo prezzo per un mediano-mezzala che spazia per tutto il campo con la sua corsa, portando lo scompiglio nelle aree avversarie e ogni tanto infilando reti decisive come quella della conquista della Coppa Italia.
Con il plusvalore di Lulic, + 17, Lotito potrebbe non solo risanare il lieve disavanzo nel bilancio, ma anche trovare il modo di sostituire il giocatore con un altro colpo di magia tipo Kolarov (+18) o Lichtsteiner (+12). Ma questi sono gli stessi metodi che usano all'Udinese per tirare avanti di stagione in stagione, con risultati davvero brillanti sotto il comando di Guidolin: e Lotito, orgoglioso per il triplice colpo Coppa Italia-SuperCoppa-Europa League ha forse capito che la Lazio è ormai giunta alla soglia della vera grandezza tecnica, e anziché vendere i pezzi pregiati, appare deciso a portare a Formello due o tre grossi campioni che trasformerebbero in oro l'argento di una stagione laziale bella, ma che poteva esserlo molto di più.
La Lazio ha oggi almeno tre o quattro pezzi di grande mercato: Marchetti Lulic Radu Candreva, aggiungiamoci anche il giovanissimo Onazi, ciascuno di questi pezzi può valere 20 milioni e la loro vendita comporterebbe un incasso di cento milioni. Lotito perciò ha ragione nel gridare: "Portatemi 300 milioni ed io vi cederò la Lazio". Tanto è il valore effettivo di questa società, che nel giro di cinque o sei anni ha saputo risorgere dalle ceneri, ritrovare il suo posto al sole e rilanciarsi in campo europeo. Merito anche di due uomini umili e valorosi come Igli Tare e Vladimir Petkovic, entrambi scelti con molta attenzione da Claudio Lotito. .
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