domenica 26 maggio 2013

Coppa, SuperCoppa, Europa League!

Stadio Olimpico di Roma, domenica 26 maggio, ore 18: gli occhi di tutto il mondo sportivo sono rivolti qui. Roma e Lazio si giocano una stagione intensa, ricca di emozioni e di rincorse, un calcio sempre vivo, sesta e settima squadra d'Italia (sempre un alto onore!) si contendono una triplice preda: Coppa Italia, SuperCoppa e ingresso diretto nell'Europa League.
Una partita di grande intensità, per noi romani vale quasi più di Borussia-Bayern di ieri sera a Wembley. Ci giochiamo il prestigio di un'intera stagione, e gli occhi dei grandi club sono tutti rivolti a certi gocatiori: Hernanes, Osvaldo, Onazi, Lamela, Lulic, Totti, Klose, Destro, Ledesma, De Rossi e via dicendo, giocatori noti ovunque e desiderati ovunque, capaci di fare spettacolo e di compiere prodezze.
Non si sa chi vincerà. Forse la Roma è favorita sulla  carta, ma in questo momento la Lazio sembra avere più fame e più rabbia per essersi fatto sfuggire di un solo punto il primato cittadino tenuto con orgoglio ed onore per tutto l'anno e sfumato per una serie di disavventure finali. Petkovic vale più del settimo posto alla fine rimastogli tra le mani: vuol dire che meglio di lui hanno fatto solo sei signori che si chiamano Conte, Mazzarri, Allegri, Guidolin, Montella e alla fine anche Andreazzoli, quest'ultimo solo perché aveva tra le mani una serie di campioni che la Lazio potrebbe soltanto sognare. Per un allenatore sbucato dal nulla come Petkovic è già un onore essere in fila così davanti, fra gente abituata agli osanna. Poteva far meglio, poteva finire meglio, ma nel corso del campionato e della stagione delle Coppe si è battuto con grande onore e con risultati da non buttar via: quinto in Europa, primo o secondo in Coppa Italia, settimo in campionato, la media matematica dice che è terzo, solo in due hanno fatto meglio di lui, Conte e Mazzarri. 
Oggi vedremo quanto vale davvero Petkovic, quanto vale questa Lazio. Si presume che con cinque  o sei rinforzi, magari due soli di primissimo piano, il prossimo anno sia in grado di disputare un grande campionato.

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