I tedeschi, sul lago di Garda, sono trattati come veri padroni di casa, con tutti quei cartelli alle porte delle abitazioni e delle locande: Zimmer, Zimmer frei, che a noi del Sud sembravano innaturali e quasi servili.
Ci stupiva l'ordine assoluto delle strade, con fioriere e sedili, specialmente sul lungolago: i nostri ragazzi, abituati alla confusione e al disordine, ne rimanevano quasi soggiogati, e se fumavano, poi si ritrovavano in serie difficoltà nello sbarazzarsi della cicca, dato che per terra non si vedeva neppure l'ombra di un piccolo ritaglio di carta.
Neanche i vigili urbani o i carabinieri sembravano gradire la presenza massiccia delle comitive meridionali. Ricordo che una sera, piuttosto ad ora tarda, un militare di guardia si rifiutava di darci informazioni, e pretendeva quasi che togliessimo il disturbo minacciando di richiamarci all'ordine, mentre i nostri ragazzi avrebbero semplicemente voluto chiedere informazioni e farsi indirizzare verso un locale notturno. Volevano addirittura multarci per schiamazzo e infrazione della quiete pubblica. Evidentemente, non tutti i turisti venivano trattati alla stessa maniera.
Un altro atteggiamento che colpiva la nostra attenzione era il modo in cui gli automobilisti si comportavano quando ci vedevano attraversare in gruppo una strada di grande traffico: anziché rallentare, sembravano voler accelerare la corsa quasi con l'intenzione di volerci investire anche sulle strisce pedonali, mentre noi del Centro e del Sud ce la prendiamo comoda e siamo quasi padroni assoluti delle nostre strade. Proprio un'altra filosofia di vita. Ma forse le cose, oggi, sono cambiate, perchè questi ricordi risalgono a molto tempo indietro, addirittura a quaranta anni fa, e l'arroganza degli automobilisti del nord deve essersi estesa anche da noi.
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