sabato 18 maggio 2013

La Lazio affoga nei debiti? Circa 4 milioni...

Voci allarmistiche sulla Lazio. L'ultimo trimestre è stato chiuso al negativo per una cifra che si aggira sui 3/4 milioni di debiti, Lotito costretto ad anticipare ai giocatori gli emolumenti che spettano alla squadra per la sua partecipazione all'Europa League e addirittura a ipotecare il palazzo acquistato pochi mesi fa a nome della S.S. Lazio.
Tutto questo sembra eccessivo e incredibile se si pensa che Lotito ha la fama di migliore amministratore della serie A, e infatti sul piano personale non è esposto minimamente e non può esserlo, essendo la Lazio una società quotata in borsa e con i conti rigorosamente controllati. Del resto l'entità del debito, provvisorio e parziale, dovuto al brusco aumento degli ingaggi passati  in un solo anno da 40 a 65 milioni, non è per nulla impressionante, è rimediabile e le somme si tireranno a fine anno solare, con tantissime possibilità di rimediare. Si pensi solo al...materiale non utilizzato. Zarate, Diakité e Cavanda in qualche modo rappresentano una parte di capitale, sia pur modesta, da rimettere in circolo, e basterebbero queste tre cessioni a far tornare in attivo il bilancio della società.
Stiamo difendendo Lotito da malevole accuse? Non ci passa minimamente per la testa. Solo vogliamo far capire, e capire noi stessi, come si possa considerare fallimentare il bilancio di una società che sta pagando debiti pregressi di notevole entità, circa 200 milioni, con rateazioni annuali di dieci milioni che ormai hanno portato il debito alle soglie del risanamento. Oppure la mela Lazio è bacata, e nasconde sotto una scorza di buona salute un verme che la sta erodendo pian piano? E' forse questo che alcuni ipercritici vorrebbero, e che magari vedono il fuscello nell'occhio biancoceleste senza vedere la trave che pesa da qualche altra parte malgrado i generosi aiuti dall'America.




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