Quattro giorni di maggio, e la Lazio ha aggiustato tutto il suo campionato con due colpi da maestro: 9 reti all'attivo, una sola al passivo, 58 punti contro i 56 della scorsa stagione. Recuperati ben cinque opunti di ritardo, ripresentando una Lazio fresca e pimpante come ad avvio di stagione.
La Lazio stava cedendo psicologicamente sotto il peso della delusione europea, maturata in una serataccia dell'arbitro scozzese Collum in quel di Istanbul. Per colpa di quel fetente, tutta una stagione di fatiche, di meriti, di prodezze stava per essere cancellata.
Ma la Lazio ha saputo reagire. Il merito è senz'altro di una conduzione intelligente e capace di autocritica. Sono bastati pochi giorni per capire che questa Lazio, con gli opportuni rinforzi, e soprattutto ringiovanimenti (Onazi è già l'erede di un grande Ledesma), il prossimo anno potrà assumere davvero un ruolo da protagonista e puntare anche all'Europa maggiore.
Una Lazio a due punte è quanto di meglio oggi si possa vedere, con il grande Klose affiancato da un Floccari che a Milano ha fatto da protagonista, segnando la prima rete - almeno, merito suo l'azione che ci ha portati in vantaggio - e poi guadagnandosi un sacrosanto calcio di rigore che il Profeta Hernanes ha trasformato con freddezza. Ci ha pensato poi il baby Onazi a confezionare il capolavoro del 3-1, bellissmo quanto la seconda rete di Stocarda nel 2-0 del 7 marzo. Lui che a 18 anni è già campione continentale dell'Africa con la sua Nigeria.
Con i vari Onazi, Keita, Tounkara, Rozzi, Cataldi e Lombardi, Petkovic potrà contare il prossimo anno anche sull'appporto di un'ondata giovanile di straordinaria efficienza, grazie anche ai meriti di Alberto Bollini e della sua bellissima Primavera.
Nessun commento:
Posta un commento