Illusione. Il gol di Perea. Pareggio raggiunto, va bene in casa di un'Atalanta imbattibile in difesa. Poi Petkovic, che vuole vincere finalmente in trasferta, getta in campo, dopo Candreva, anche Keita e Klose...e i nerazzurri di Colantuono riescono a vincere con un gran gol di Denis.
Torniamo a casa umiliati e offesi, con questa Roma che giganteggia e ride di noi. E non c'è tempo neanche di rattristarci troppo, perché giovedì andiamo a Limassol, a Cipro, a vedercela con quell'Apollon che sta andando forte ed è a un solo punto in classifica in Europa League dietro di noi, deciso a scavalcarci. E siccome le trasferte pesano ormai così tanto alla Lazio, bisognerà fare miracoli per non farci superare.
Che dire di questa Lazio? E di questo Petkovic che in trasferta sa solo perdere? Certamente Lotito, che ha il coraggio di rimproverare il tecnico e di rinfacciargli qualcosa, non avrà il coraggio di metterlo in preallarme anche se si parla tanto di Simeone e di Mihajlovic, cioè di aspiranti seri alla panchina biancoceleste. Ma se davvero dobbiamo pensare all'avvenire, a quell'avvenire per cui stiamo tanto costruendo e lavorando, ebbene, con Petkovic questo grande avvenire comincia a diventare problematico.
Il traguardo della Champions, accuratamente programmato, a questo punto si allontana seriamente. Occorrerebbe una reazione forte, ma questa tarda ad arrivare. Riprenderemo domenica con il Cagliari, un avversario serio e che non può essere scavalcato alla leggera. Una Lazio da ripensare in fretta, da rafforzare in difesa (altro che modulo a tre, davvero letale per noi), e da rendere più concreta in attacco. Un compito durissimo per un Petkovic tentennante.
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