La belva - sogno o realtà? - stava cambiando anche il colore della sua pelle: non era più di un verde brutale, ma stava assumendo un colore vicino a quello degli umani. Le zampe anteriori si erano sollevate dal suolo e si erano snellite, come l'intero suo corpo.
Man mano che la bambina riprendeva vita, anche il mostro diventava sempre più simile ad un essere umano: dei lunghi capelli al posto della cresta, una bocca al posto delle fauci, i denti erano diventati piccoli e bianchi, il corpo si era assottigliato ed aveva assunto la forma e le dimensioni di un uomo.
Il drago, ormai, non esisteva più. Al suo posto c'era una persona umana, che si dispiaceva di aver aggredito una piccola creatura innocente.
Il fitto mistero intorno alla sua provenieneza e alle sue origini permaneva. Chi era? Da dove era venuto? Perché da quella sconvolgente tempesta era scaturito un mostro così feroce e pericoloso? Era bastato il contatto con sangue umano innocente a trasformare nuovamente in uomo un drago che forse aveva subito una metamorfosi inversa, e da uomo era diventato drago a contatto con qualche orrendo delitto.
Nella mente del nuovo essere si stava facendo luce via via, stava ritrovando le orme di un' antica virtù che era stata soffocata da qualcosa di malvagio e di bestiale.
Si accostò alla bambina ancora assopita, e si rese conto che ben presto si sarebbe ripresa. Che cosa avrebbe detto nello scorgere vicino a sé un essere umano e non una belva scatenata?
- Dormi, bambina, dormi, e guarisci dalle tue ferite - si diceva dentro la sua anima rinnovata. - Io ti curerò, ti farò guarire, e ti riporterò dai tuoi genitori più sana e forte di prima. Anche per te una tremenda avventura si concluderà nel migliore dei modi -
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