- Ho quarant'anni - spiegò Damiano. - Per cinque anni sono stato veramente felice, anche se mi sarebbe piaciuto avere dei figli -
- Faresti sempre in tempo. I quarant'anni sono il miglior periodo della vita -
Damiano alzò le spalle e bevve un altro goccio di vino, quasi per scacciare un pensiero fastidioso.
- Qui in paese non mancano belle ragazze, anche se un po' mature. Ci sono parecchie zitelle, come le chiamiamo noi anziani, ma sono solo delle splendide trentenni. Sai, oggi le donne tendono a sposarsi in età più matura -
- Mi trovo bene da solo, non soffro troppo il fatto di non avere nessuno vicino. Magari mi basta far due chiacchiere con gli amici -
Roberto non insistette: si accorse che quel discorso dava un po' di noia al suo ospite.
- Ho visto che ti trovi a meraviglia a lavorare col ferro. Questo è un periodo in cui si costruisce molto, e c'è molto da fare. Se reggiamo il ritmo, c'è da metter da parte dei bei soldi. Sono l'unica officina del paese e tutti si rivolgono a me -
- E' un lavoro che mi piace. Lo facevo già in Belgio, e così pure al mio paese. Il lavoro non mi è mai mancato -
- Ora dovrai adattarti a lavorare con me. Eri indipendente? -
- No, ho sempre lavorato nelle officine di altri fabbri, non mi va di assumermi delle responsabilità dirette, sono un buon esecutore -
Nel frattempo, Agata era tornata su.
- E' tutto a posto. E' una stanza abbastanza accogliente. Ti troverai bene, ne sono sicura -
Damiano ringraziò con un sorriso. Si trattennero ancora a lungo a parlare di lavoro e di faccende familiari.
Nessun commento:
Posta un commento