Contro il Cagliari, stasera, una Lazio inedita, una Lazio giovane, pronta a riprendere la marcia, a riguadagnare un paio di posizioni in classifica, a ritornare almeno fra le "sette sorelle". Una formazione che rispetto a qualche settimana fa sa di rinnovo. Onazi, Keita e Perea rappresentano le forze fresche, ragazzi che credono in se stessi e non hanno paura. Le "vecchie glorie" Klose ed Hernanes sembrano stanche, hanno bisogno di un po' di riposo, di una pausa di riflessione, e dunque largo ai giovani. Tanto, la Lazio non deve vincere lo scudetto, e se deve restare nel cono d'ombra delle grandi, è bene che lo faccia sperimentando le forze che crescono e che promettono un domani.
Il duo Perea-Keita rappresenta l'avvenire del nostro attacco, da sperimentare contro un Cagliari che in trasferta non vince da febbraio, peggio di noi insomma, che invece all'Olimpico andiamo alla grande e abbiamo un bottino da Champions. Atalanta e Verona, che ci precedono in classifica, hanno avuto un turno di stop, e noi dobbiamo approfittarne per scavalcare i bergamaschi e per riaccostarci ai veneti, grande sorpresa del campionato. Malgrado i nostri passi falsi, non siamo lontanissimi da quella zona che può permetterci di sperare ancora nella Champions League: basta credere nelle nostre forze, che non sono stratosferiche, ma nemmeno da mezze calzette. Abbiamo altri giovani che ci permettono di sognare. Felipe Anderson, Tounkara, Elez, Formello straripa di giovani speranze, Lotito, Tare e Bollini stanno lavorando meravigliosamente per il futuro, e forse anche Petkovic ha capito che è questa la strada giusta. Coi giovani si può sbagliare e correggersi, mentre con i "vecchi" questo non è sempre possibile.
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