Si è creata un'incredibile psicosi, al termine di Lazio-Siena, per cui si è temuto un agguato della tifoseria biancoceleste contro la squadra, o anche contro il Siena: i due pullman delle società si sono dovuti fermare fuori degli spogliatoi fino a mezzanotte e mezza. Poi il pullman della Lazio ha potuto lasciare lo stadio per una via secondaria, mentre quello del Siena ha in pratica avuto via libera: non c'era nessuna imboscata, nessun gruppo di facinorosi che avrebbe voluto farsi giustizia di qualcosa in qualche modo.
Ma contro chi? Il Siena completamente innocente, ha solo fatto il suo dovere; l'arbitro una volta tanto non ci ha fatto nessun torto, semmai è stato anche un po' generoso - ma non troppo! - con il rigore su Candreva.
Avremmo dovuto dunque picchiare la Lazio? No, proprio no: nelle consizioni psicofisiche in cui si ritrova, e con tre quarti di titolari fuori uso, diciamo pure che i biancocelesti ieri hanno fatto più che il loro dovere, mancando per un pelo, no, per un palo, quello di Kozak, una clamorosa rimonta e la possibilità di difendere ad armi pari con Napoli e Udinese il terzo posto.
Reja? E che poteva fare di più? Lotito? Beh, di sciocchezze ne ha fatte tante, ma in buona fede e bilanciandole anche con tanti meriti pregressi. Ah, quella campagna di gennaio! E' stata proprio un' Honda storta, una specie di tsunami che ci ha portato via Cisse, Zarate, Floccari, Sculli e Foggia tutti in un colpo: è lì che la Lazio si è giocata la sua Coppa dei Campioni. Sarà per un'altra volta, ogni brutta esperienza deve insegnarci qualche cosa.
Ma ancora non è finita. Siamo in credito con la fortuna. Ci ha tolto ancora qualcosa, per Bergano: Biava, Ledesma e forse anche Rocchi. Ma ci restituisce Lulic e ci sta regalando un Candreva coi controfiocchi. Chissà che proprio a Bergamo non arrivi uno squillo di tromba? Udinese e Napoli potrebbero non essere imbattibili, come è successo all'Inter, e noi non dobbiamo arrenderci prima che non scada l'ultimo minuto dell'ultima partita.Non si sa mai.
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