E' una faccenda di gladiatori, il calcio, mi convinco, o un'eco di cacce primitive, che oltre ogni ragione appassiona e trascina gli uomini, fin da bambini.
E io, che non comprenderò mai che cos'è il fuorigioco, e soffro per il portiere quando si tirano i rigori (Io: "Mi sembra una fucilazione". E il figlio: "Mamma, per favore, taci"), sono contenta quando ricominiciano il campionato e le Coppe. E c'è da soffrire insieme, o da abbracciarsi infine, felici, mentre il cane, pure milanista, abbaia, e il figliuolo va a stendere la bandiera rossonera sul balcone: stendardo e gonfalone della nostra crociata.
(da un articolo di Marina Corradi)
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