Roberto Di Matteo: il re dell'impossibile. La conquista di questa Champions League da parte del Chelsea ha dell'incredibile. Col Bayern che si affannava sul campo, che ha avuto un dominio territoriale schiacciante, la squadra che aveva le idee chiare, il fisico pimpante, il pericolo innescato ogni volta che Drogba toccava la palla: questa squadra era il Chelsea. Giusto che abbia vinto, anche se soltanto ai calci di rigore.
E ora, che farà Di Matteo? Abramovich ha accolto il trionfo a Monaco senza quell'entusiasmo che avrebbe riservato alla sua squadra se a guidarla fosse stato un "grande". Ora quel pelataccio d'italiano, quel rozzo abruzzese, quella cartuccia di riserva, è riuscito a fare quel che i grandi allenatori del passato, Mourinho in testa, non erano riusciti. Abramovich vuole un grande allenatore alla guida dei "blues", di Roberto si fida e non si fida, i miracoli non bastano. E noi siamo appesi lì, a quel filo: speriamo che Di Matteo resti disponibile per noi, sarebbe un grande onore, cominceremmo a sognare anche noi. Le grandi carriere nascono così.
Zola pare abbia capito la situazione, e ha sparato... vuole Giovinco, Diamanti e Pazzini, tre pezzi da novanta, o almeno da...sessanta milioni. Dove potrebbe trovarli, Lotito, che sembra possa disporre al massimo fino a trenta milioni lavorando di fino sui ritorni di Zarate, Floccari e Foggia? A questo punto la Lazio è tutto un interrogativo, anche se sembrano sicuri i primi tre acquisti: Ederson, Breno e Yilmaz. Speriamo che ad essi si aggiunga al più presto il nome più atteso e sognato: quello di Roberto Di Matteo.
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