venerdì 25 maggio 2012

Pinocchio ancora burattino: 66. La sagra delle caldarroste

Per tutte le terre di Torvilandia nessuno aveva mai sentito parlare di caldarroste, e quando comparvero per la prima volta ebbero un successo travolgente. Nessuno voleva più sentir parlare di castagne, ma di caldarroste sì: così il mago Bieco di Torvilandia , grazie all'ingegnoso burattino Pinocchio, riuscì a vendere tutte le sue castagne e a fare grandissimi guadagni.
Cominciarono pubblicando dei manifesti che dicevano così: "Oggi, 29 ottobre, nel Castello di Torvilandia, si tiene la prima Sagra delle Caldarroste, meravigliosa invenzione. Ne avrete tutti gratis in gran quantità"
Così, la mattina del 29 ottobre, era di domenica, fu spalancato il portone del castello e abbassato il ponte levatoio. La gente accorse, prima alla spicciolata, poi sempre più numerosa, attratta da quell'odorino così invitante.
Il conte aveva dato un fornello di latta, una padella bucata e un bel mucchio di castagne a tutti i suoi servi e alle sue guardie, e tutti cuocevano le caldarroste che la gente assaggiava e mangiava con vero entusiasmo. Pinocchio e il conte Bieco assistevano soddisfatti, e anche loro mangiavano quelle squisite caldarroste, che in un solo giorno diventarono famose.
Il mago Bieco, da quel giorno, non ebbe  più problemi con i suoi castagneti: anzi, tutti i commercianti della zona e anche di paesi lontani venivano a Torvilandia a fare grandi provviste di castagne per l'inverno. Il mago, improvvisamente arricchito, si convertì e smise di tentare le vie della magia, cambiando addirittura il suo nome: non più Bieco di Torvilandia, ma conte Lieto di Fiordilandia.

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