Non ha sbattuto la porta, ma quasi, Edy Reja: e a Lotito che lo sta inseguendo per trattenerlo ha detto chiaramente di no. E allora lasciamolo andare, magari versando qualche lagrimuccia di dispiacere, ma si sa che dopo tre anni anche il miglior matrimonio tecnico si logora.
Orfani di Reja, ora scegliamo bene il nuovo tecnico: giovane, pieno di desiderio di eccellere, già esperto del calcio internazionale, capace di raddrizzare miracolosamente situazioni rovinose, proprio come faceva Edy tre stagioni fa. Sono le caratteristiche di Roberto Di Matteo, un ragazzo volitivo che ci ricorda la migliore Lazio, e che sarebbe capace subito di metterci in riga con le squadre più forti non solo d'Italia, ma anche del continente, cominciando da una più umile Europa League e finendo con la più impegnativa Champions League.
Non ci sarebbe salto nel buio, e speriamo che Roberto, dopo la finalissima continentale di sabato contro il Bayern, sia libero di venire veramente alla Lazio e di cominciare una grande carriera partendo da Formello. Anche lui farebbe i suoi tre annetti, di più nel calcio non è concesso, al terzo anno qualcosa si comincia a rompere nel rapporto e bisogna avere l'intelligenza e l'agilità mentale di cambiare puntando al meglio.
La squadra giusta per Di Matteo sarebbe composta di giovani (più qualche esperto tipo Klose), vogliosi di riuscire e di conquistarsi uno spazio eccellente, un po' come ha fatto Antonio Candreva in questi tre mesi di Lazio. Ragazzi non di primissimo pelo e non di altissima classe, ma bene impostati e ricchi di volontà. Anche Cana andrebbe bene, come Diakité, come Marchetti, direi anche come Kozak se non si decidesse di mandarlo altrove a fare una vera esperienza. Proverei anche a ridare spazio alle risorse di Zarate, uno estroso come lui ci sta sempre bene nella rosa, purchè non parta con l'idea di fare il titolare inamovibile. E poi recupererei i Cavanda e i Ceccarelli, e farei spazio anche a ragazzi come Zampa, Onazi e Crescenzi. Per il resto, cercare quattro rinforzi di buon ceppo, due difensori, un mediano e un attaccante, una spesa di una trentina di milioni.
Ma ora, mister Lotito, prepariamo il terreno propizio a Di Matteo, o a un giovane ambizioso e bravo come lui.
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