La "società dei consumi" sembra aver rimosso il tema della morte fino a farne scomparire i segni dalla vita quotidiana. Nel secolo scorso è iniziato un progressivo processo di rimozione della morte dal vissuto quotidiano.
La morte diventa impresentabile, e la sua negazione si diffonde rapidamente. Innanzitutto cambia il luogo del morire: non più la casa, nell'ambito dell'intimità familiare, ma l'ospedale con la sua struttura anonima e anaffettiva che non consente più la ritualità del morire come in passato.
La morte si consuma nella solitudine e nell'allontanemento degli amici e dei parenti, essa viene occultata e il cadavere rimosso. Le manifestazioni pubbliche del dolore sono considerate disdicevoli, c'è una vera e propria cospirazione del silenzio attorno alla morte.
(da un'intervista di Alessandro Bettero a Gian Antonio Dei Tos)
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