In generale, possiamo essere d'accordo che la legge, per quanto dura, è legge e di conseguenza va applicata. Cosa che, a quanto pare, il controllore che ha punito la bambina di M. ha puntualmente fatto, forse contento, in cuor suo, di aver dato alla ragazzina una lezione di vita su cui riflettere: la furbizia non paga, meglio saperlo fin da piccoli, altrimenti trenta centesimi oggi, trenta centesimi domani, dove andiamo a finire?
In fondo, non è questo che vorremmo da ispettori, controllori, vigili e tutori della legge? Scovare i furbi e denunciarli senza guardare in faccia nessuno: baristi e ristoratori che non danno ai clienti scontrini, ricevute e fatture; passeggeri che viaggiano a sbafo a bordo dei mezzi pubblici, artigiani e professionisti che non rilasciano fatture per le loro prestazioni, proprietari di appartamenti che li affittano in nero, e chi più ne ha più ne metta. Un controllore inflessibile come quello della corriera ci vorrebbe ovunque: tutti righeremmo dritto a vantaggio della finanza, dell'economia e dell'etica.
(da un articolo di Fulvio Scaparro)
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