domenica 20 maggio 2012

Pinocchio ancora burattino: 61. Uno scherzo del mago

Il burattino si rattrappì contro il muro per evitare di essere colpito da altre bordate di cannone.
Quella tregenda durò ancora per un bel tratto, poi, quando Pinocchio si aspettava ormai l'abbordaggio finale dei pirati al castello, tutto tacque all'improvviso, come se niente fosse accaduto. 
Era quasi mattino. Forse Pinocchio aveva solo fatto un orribile sogno, ma quella palla di cannone ai piedi del pagliericccio stava lì a dimostrare che tutto era vero.
A Pinocchio, ora, era venuta una gran fame. Quel poco di pane e acqua che gli avevano portato la sera prima era subito sparito, equamente diviso fra lui e Fido. Rimpiangeva le belle cene che faceva in trattoria, preparate dalla Fata, da Geppetto, da mastro Ciliegia e dalla piccola Lucia, che aveva anch'essa le mani d'oro. 
- Oh, Fido, se sapessi come si mangiava bene nella mia trattoria! Anche tu saresti stato un gran signore. E ora...- si lamentava il burattino.
 Come se lo avessero ascoltato, la porta della prigione si aprì, e comparve il mago Bieco in persona, col suo orribile sguardo e i suoi grossi sopraccigli. Era seguito dalle due guardie, e da una serva che portava un vassoio con del buon cibo.
- Pinocchio - disse il mago Bieco con un tono stranamente bonario. - ho visto che non ti sei spaventato troppo per le mie magie e per il mio falso attacco dei pirati. Non  ti ho sentito strillare e strepitare, e nemmeno il tuo cane. Per questo ho deciso di togliervi le catene e di darvi qualcosa di buono da mangiare. Siete stati coraggiosi. Ma resterete in carcere finché qualcuno non si farà vivo per farvi tornare a casa vostra -

Nessun commento:

Posta un commento