Il mago Bieco di Torvilandia, pur essendo mago, si era cacciato in un grosso guaio. Aveva acquistato dei grandi castagneti sulle montagne che circondavano il castello, e la produzione di castagne era eccessiva. Non sapeva proprio come smaltirla.
Aveva porovato a darla in pasto al suo grande allevamento di maiali, ma questi riuscivano a consumarne solo una piccola parte. Il resto andava perduto. Alla gente le castagne del mago Bieco piacevano poco, e lui, con tutte le sue magie, non sapeva come farle sparire. Aveva deciso, ormai, di tagliare tutti i suoi castagneti per ridurli in legna da bruciare o da vendere ai falegnami.
Quando il mago Bieco aveva visto Pinocchio, quel burattino di legno con quel naso così lungo e intelligente, subito gli era venuta l'idea di servirsene per risolvere il suo problema. Perciò lo aveva incatenato e imprigionato. Ma ora che era diventato suo amico...
Durante una cena, il mago Bieco espose il suo problema a Pinocchio.
- Ho una produzione così grande di castagne che non so più cosa farne. Stranamente, alla gente le mie castagne non piacciono. Tu hai qualche idea per risolvere il mio problema? -
Pinocchio si grattò la sua zucca di legno con le mani pure di legno, e ne uscì fuori un suono fastidioso che fece aggrottare le sopracciglia al mago.
- Direi...direi... - pensava il burattino sempre grattandosi la testa - Tu hai amicizia con il fuoco, no? -
- Direi di sì: è uno dei miei giochetti preferiti -
- E non hai mai provato ad accostare il fuoco alle tue castagne? -
- Veramente no -
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